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Siepista si nasce o si diventa? Intervento di Maurizio Cito

8 Giugno 2016 by Redazione

Pubblichiamo volentieri questo interessante intervento del coach Maurizio Cito, sulla preparazione pluriennale, sia tecnica che condizionale, di Yohanes Chiappinelli (8:39.12 nei 3000 siepi), al convegno del 5 Marzo scorso “Siepista.. si nasce o si diventa?” presso il Nuovo Teatro Pacini di Fucecchio (FI).

Oltre a Maurizio al convegno sono intervenuti altri relatori di prestigio: Prof. Giancarlo Chittolini (Allenatore di Lambruschini) e Prof. Luciano Gigliotti (Allenatore di Lambruschini, Baldini, Bordin)

Ecco il video dell’intervento di Maurizio:

[su_youtube_advanced url=”https://youtu.be/K0ah_80M6Xw”][/su_youtube_advanced]

 

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Programmazione stagione 2015-2016 Yohanes Chiappinelli

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Maurizio Cito: la programmazione stagione 2015-16 di Yohanes Chiappinelli

25 Novembre 2015 by Redazione

Riceviamo, e pubblichiamo volentieri, dal tecnico Maurizio Cito la programmazione della stagione 2015-16 per il siepista Yohanes Chiappinelli, atleta ormai di livello internazionale, del quale Maurizio ci aveva già permesso di pubblicare la programmazione e la metodologia di allenamento nella catergoria cadetti.

Se siete interessati a conoscere le idee di allenamento di Maurizio Cito leggete la seguente intervista pubblicata sul nostro sito Intervista a Maurizio Cito e  Yohanes Chiappinelli.

Ovviamente quella che presentiamo è una programmazione per un atleta d’elite ed è estremamente soggettiva alle sue esigenze tecniche, strutturali e metaboliche. Consigliamo di evitare di copiare tale programmazione, ma prendere spunti metodologici e concettuali!!! 

Di seguito la programmazione:

 

PROGRAMMAZIONE STAGIONE 2015-16 YOHANES CHIAPPINELLI 

Questa programmazione sarà suddivisa in quattro paragrafi dove in ognuno dei quali affronterò singolarmente il tema:

  1. CONDITIONING
  2. ANDATURE, TECNICA e TRASFERIMENTO
  3. FORZA
  4. ASPETTI METABOLICI

 

 

[su_heading size=”20″]CONDITIONING[/su_heading]

Mi appoggerò a figure esterne poiché ritengo più proficuo, costruttivo e interessante il lavoro di equipe.

  • Giulio De Michele sarà il Personal Trainer che svolgerà con Yohanes il lavoro di conditioning due volte a settimana in lezioni serali di 75’ogni lunedì e giovedì.
  • Vincenzo Canali supervisionerà l’aspetto posturale concordando una visita ogni due mesi in cui darà indicazione su come agire.

Il lavoro in senso temporale sarà programmato in questo senso:

STRETCHING ⇒ CORE ⇒ PROPRIOCETTIVITA’ STATICA ⇒ PRORPIOCETTIVITA’ DINAMICA

 

[su_heading size=”20″]ANDATURE, TECNICA e TRASFERIMENTO[/su_heading]

Le ANDATURE  ANALITICHE saranno così organizzate in senso cronologico durante la stagione:

  1. Andature di rullata e tenuta del piede in salita o su sabbia
  2. Andature di impulso su salita o su sabbia
  3. Andature di impulso in pianura sull’erba
  4. Andature sia di impulso che graffiate in pista
  5. Andature graffiate in pista
  6. Trasferimento da andatura a corsa

Quest’organizzazione cronologica sta nel voler ricercare una progressività nello stimolo da GENERALE allo SPECIFICO.

Gli aspetti TECNICI su cui lavorare sono:

 

  1. Percepire la giusta distanza di attacco degli Hs (eliminare passettini.)

MEZZI: mettere un segno visibile su dove deve staccare e ripetere affinché la distanza di stacco venga automatizzata.

 

  1. Consolidare l’ambidestrismo degli Hs.

MEZZI: attaccare l’ostacolo solo di Sx durante la corsa blanda per poi passare a ritmi vicini a quelli gara, una volta consolidato fare dei lavori a tema.

 

  1. Migliorare la volata

MEZZI:

  • Lavoro posturale per ridurre al minimo gli squilibri.
  • Cross crawl* per migliorare la sincronizzazione AASS e AAII (*qualsiasi movimento che riproduca uno schema incrociato, ovvero un movimento ottenuto dallo spostamento simultaneo e alternato di un arto della metà superiore del corpo con l’arto opposto della metà inferiore, es. braccio destro-gamba sinistra, braccio sinistro-gamba destra. Il movimento a schema incrociato ha la particolarità di produrre una stimolazione bilaterale, la sinergia tra emisfero dx e sx)
  • Motor Immaginary (visualizzazione mentale del gesto)
  • Allenamento con finale a tema (per richiamare forza nel finale e quindi chiudere con andature, corsa balzata, una salita, etc..)

 

Il TRASFERIMENTO al gesto tecnico della corsa avverrà rendendo cosciente e padrone il ragazzo di come deve correre all’aumentare delle velocità, nel suo caso ci concentreremo sul percepire il rimbalzo del piede a terra all’aumentare della velocità per poi riprodurle così da ottenere un’azione più alta e graffiata man mano che la velocità aumenti.

Per apprendere e consolidare ciò saranno utilizzati diversi allunghi di distanza variabile tra 100 e 300 m corsi a velocità sub-massimale in cui il tema non è la prestazione ma l’azione tecnica cercata.

 

 

[su_heading size=”20″]FORZA[/su_heading]

Il macro-ciclo sarà di 6 settimane (adattamento ormonale), durante la settimana di scarico il carico allenante sarà ridotto del 50%.

Saranno utilizzati i seguenti mezzi:

 

  • SABBIA (sarà abbandonata alla fine del periodo fondamentale intensivo.)
  • SALITE (saranno utilizzate in tutte le sue forme in base ai periodi durante tutta la stagione.)
  • FCN (sarà utilizzata per tutto i periodi fondamentali per poi essere elevati in FCN propriocettivo.)
  • PALESTRA saranno utilizzati quattro tipi di proposte:

 

  1. PALESTRA 1 (P1) |6x Squat monopodalico rec 1’ + 10x Squat libero rec 1’ + 10x spinte/30x molleggi nella serie + 15x Affondi lunghi con molleggio rec 1’ + 10x salite panca monopodalico rec1’|

 

  1. PALESTRA 2 (P2) |BFRRT rec < 2’ + 6x Squat libero rec 1’ + Squat a contrasto (4-12) nella serie rec < 2’ + 10x spinte/30x molleggi nella serie + 15x Affondi lunghi rec 1’ + 10x step salito rec1’|

 

  1. PALESTRA 3 (P3) |BFRRT rec > 3’ + Squat a contrasto (4-12) tra le serie rec > 3’ + 40x molleggi/20x spinta jump + 10x Affondi scambiati rec 3’ + 20x Step Up rec 3’|

 

  1. PALESTRA 4 (P4) |Rimbalzi con sovraccarico + 6x ½ Squat Jump rec >3’ + 4x Strappo + ½ Squat isometrico 10” poi Jump rec >3’ + 15x Step Up rec 3’|

 

La progressione della forza in palestra sarà fatta seguendo il grafico qui sotto e terminerà il 5 giugno 2016.

 

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Programmazione forza in palestra

 

 

  • PLIOMETRIA anche qui saranno utilizzati quattro tipi di proposte:

 

  1. PLIOMETRIA ORIZZONTALE o comunque a basso impatto;
  2. SSC (shorten stretch cycle, o in gergo tecnico le esercitazioni di pliometria “cadute in basso)
  3. PLIOMETRIA con HS Mod (Hs sistemati in modo in-regolare.)
  4. PLIOMETRIA con HS

 

La progressione temporale della pliometria seguirà il grafico qui sotto e sarà interrotta il 3 luglio 2016

 

wpid-wp-1447065436493.jpeg

Progressione temporale della pliometria

 

 

 

[su_heading size=”20″]ASPETTI METABOLICI[/su_heading]

TEST E VALUTAZIONI

Faremo un test del lattato a inizio preparazione invernale e uno a ogni fine periodo fondamentale (sia estensivo sia intensivo), faremo il test Conconi per determinare la VAM alla fine del periodo fondamentale estensivo e prima di quello speciale in modo da tarare al meglio i ritmi dei lavori intermittenti.

I volumi massimi durante i periodi fondamentali saranno di:

12 Km PAC (potenza aerobica continua)

9 Km PAF (potenza aerobica frazionata)

85’ RB (resistenza di base, intesa come fondo lento)

Durante la settimana di scarico i volumi saranno ridotti del 25%.

Le sedute di allenamento saranno 6 (7° facoltativa in base alle possibilità scolastiche del ragazzo) a microciclo, il lavoro tecnico delle siepi non sarà mai abbandonato anche durante l’inverno ma solo diverso in base ai periodi.

Tutti i microcicli saranno (2+1) solo quando cambieremo periodo, avremo due settimane di scarico.

 

 

 

[su_heading size=”20″]PROGRAMMAZIONE[/su_heading]

 

wpid-wp-1447065396164.jpeg

 

 

  1. PERIODO FONDAMENTALE ESTENSIVO dal 28-09 al 10-01-2015 5 X (2+1)

 

L’obiettivo in questo periodo è di migliorare le soglie senza perdere in “brillantezza” per ottenere ciò saranno implementati i volumi rispetto all’anno scorso che saranno accompagnati da prove fuori soglia.

 

I microcicli saranno di una settimana e il macrociclo composto di due microcicli di carico e uno di scarico.

 

 

MEZZI:

  • PAC estensiva
  • Cronoscalata
  • Salite lunghe
  • Sabbia
  • Circuit training
  • Palestra 1 e 2
  • RB (fondo lento)
  • Diagonali
  • FCN (forza a carico naturale)
  • Plio orizzontale
  • SSC (cadute in basso)
  • PAF 

 

 

 

  1. PERIODO FONDAMENTALE INTENSIVO dal 11-01 al 20-03 (2+1) (2+1) (2+2)

A livello organico cambieremo ben poco rispetto al periodo precedente aggiorneremo i ritmi in base ai risultati dei test che faremo a fine ciclo e introdurremo dei lavori con variazioni nelle ripetute.

Per quanto riguarda la forza in palestra lavoreremo con minor ripetizione ma maggior intensità, il circuit training verrà svolto nella sua forma intensiva, inizieremo a utilizzare anche le salite brevi.

 

MEZZI:

  • PAC intensiva
  • PAF anche variato
  • Sabbia
  • Misto (lavori misti con ritmi di potenza aerobica fino a ritmi che stimolano il sistema lattacido)
  • Sabbia
  • Palestra 2 e 3
  • RB
  • Salite
  • FCN  propriocettivo
  • Pliometria orizzontale
  • SSC
  • Circuit training intensivo

 

 

  1. PERIODO SPECIALE dal 21-03 al 29-05 (2+1) (2+1) (2+2)

La parte organica sarà stimolata utilizzando delle proposte che rispecchiano i metabolismi che troviamo in gara (1500-3000 St) senza abbandonare un sostegno aerobico di base.

Per quanto riguarda la forza utilizzeremo lavori che vanno dallo speciale allo specifico (salite corte, medie, pliometria) con lo scopo di migliorare la brillantezza, continueremo la palestra dilazionando i recuperi tra le prove.

Inseriremo delle gare di passaggio per prendere confidenza con le varie distanze e verificare l’andamento della condizione a fine periodo una gara internazionale nei 3000 St come Test.

 

MEZZI:

  • PAF
  • Intermittente
  • Salite corte e medie e speciali
  • Pliometria Hs mod
  • Palestra 3 e 4
  • Velocità
  • Misto

 

 

  1. PERIODO PREAGONISTICO dal 30-05 al 3-07 (1+1+1+1+1)

 

Periodo in cui cercheremo di finalizzare il WJC utilizzando le gare come mezzo speciale. Parteciperà al campionato italiano come test generale.

Lavoreremo nella ricerca della miglior tecnica possibile nell’ostacolo e nella riviera, a livello organico svolgeremo diversi lavori ai ritmi gara utilizzando distanze inferiori agli 800m, come forza abbandoneremo la palestra (ad eccezione della prima settimana) per lavorare solo in modo speciale (pliometria Hs) e specifico con salite brevi e medie.

Diminuiremo il volume dei fondi portandolo sotto l’ora ma correndoli in progressione.

MEZZI:

  • Misto
  • RB e progressivi
  • Salite corte e medie e speciali
  • Pliometria Hs
  • Intermittenti
  • Velocità
  • Ritmi gara
  • GARE

 

  1. PERIODO AGONISTICO dal 4-07 al 24-07-2014

Periodo di avvicinamento al campionato mondiale di categoria, in queste tre settimane verrà svolto un periodo di scarico controllato per arrivare all’appuntamento nella miglior psico-fisica possibile.

MEZZI:

  • Salite
  • RB e progressivi
  • Ritmi gara

 

[su_heading size=”20″]RISORSE NECESSARIE[/su_heading]

  • Cardiofrequenzimetro
  • Lattametro
  • Stips lattametro
  • Rimborso benzina per spostamenti
  • Spese di aggiornamento e formazione (abbonamenti riviste, libri, convegni)

L’atleta per svolgere la propria attività necessita:

  • Assistenza medica ordinaria e straordinaria
  • Consulenza di professionisti esterni
  • Personal trainer per conditioning

 

[su_heading size=”20″]LE NOSTRE CONCLUSIONI[/su_heading]

Ringraziamo Maurizio per la disponibilità a condividere le proprie idee di allenamento.

A nostro avviso questo è simbolo di maturità e professionalità per un tecnico/allenatore in quanto non teme il confronto con gli altri.

Dobbiamo sicuramente apprezzare:

  • la volontà di ricorrere al lavoro in Team, cioè di “lavorare” su certi aspetti della preparazione coinvolgendo figure esterne all’atletica stessa, che con le loro competenze professionali sappiano accrescere il livello generale dell’allenamento;
  • una progressione “ragionata e razionale” nell’allenamento di tutte le qualità fondamentali per la crescita dell’atleta; questo sposa in pieno il concetto a noi molto caro del “NON SALTARE LE TAPPE” e di iniziare un determinato allenamento solo quando il fisico è pronto ad affrontarlo;
  • individuazione dei volumi massimi che NON bisogna superare nell’allenamento metabolico;
  • inserimento di strategie di “allenamento mentale” che, se utilizzate in maniera costante e sistematica, possono favorire l’apprendimento di determinate qualità utili alla prestazione finale;
  • individuazione delle risorse necessarie a per garantire che la programmazione venga svolta senza problemi e difficoltà inutili.

 

A cura di Maurizio Cito

(prefazione e conclusioni di Andrea Dell’Angelo)

 

 

 

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Maurizio Cito: l'allenamento di Yohanes Chiappinelli da Cadetto

3 Agosto 2015 by Redazione

chiappinelli vecchio sito

Di seguito pubblichiamo la tesina realizzata da Maurizio Cito al corso allenatori  2011-2012, inerente la preparazione di Yohanes Chiappinelli in quella stagione, nella quale fece la MPI nei metri 2000.

NB: Per migliorare la velocità di caricamento e di conseguenza la navigazione l'articolo è stato suddiviso in 3 pagine (in alto o in basso a sinistra cliccare sui numeri per cambiare pagina e continuare a leggere l'interessante articolo)

Intervista a Maurizio Cito e Yohanes Chiappinelli

Introduzione
In questa tesina illustrerò il lavoro svolto con un giovane atleta, Yohanes Chiappinelli, che seguo da circa un anno. L'atleta in questione è un cadetto e vista l'età ho svolto un lavoro tecnico mirato alla correzione del gesto atletico e allo sviluppo della forza tenendo conto delle fasi sensibili dell'età.
Nel mio progetto ho fatto due filmati in High Speed, poi analizzati con Kinovea. La prima ripresa mi è servita per poter mirare meglio il lavoro da svolgere, la seconda effettuata circa 4 mesi dopo per valutare in modo oggettivo l'esito del lavoro fatto.

Visti i continui dibattiti tra tecnici di specialità diverse sull'applicazione della multilateralità a livello giovanile, ho applicato degli stimoli multilaterali, non a 360°, ma finalizzati alla specialità del mezzofondo.
Approfittando del fatto che l'atleta era tecnicamente acerbo così ho colto l'occasione per stimolarci vicendevolmente in questo lavoro.

Dati atleta

Nome: Yohanes

Cognome: Chiappinelli

Data e luogo di nascita: 18 agosto 1997 - Addis Abeba (ETH)

N° tessera Fidal: JK000138

Categoria: cadetto (nel 2011)

Società: UISP MONTEPASCHI SIENA (SI043)

Specialità: Mezzofondo

PB 2011: 600m 1:27.7 (Livorno 2/10/11); 1000m 2:38.48 (Grosseto 24/9/11); 2000m 5:44.27 (Jesolo 8/10/2011); 300Hs 43.4 (Livorno 2/10/2011); lungo 5,36 (Siena)

Altezza: 167 cm

Peso: 48 Kg

Ho conosciuto Yohanes nel 2009 quando, causa un infortunio a basket (frattura scomposta radio e ulna), iniziò a frequentare i corsi CAS. Mi colpirono subito le sue notevoli doti atletiche innate, unite a un carattere timido introverso ed educato. Fece subito scalpore sull'intero staff tecnico della società. Partecipava alle competizioni sportive con serenità e serietà ottenendo notevoli risultati in molteplici specialità, sin dal primo anno della categoria ragazzi. Nel secondo anno della categoria la crescita sportiva è stata rallentata da una frattura parcellare al V metatarso del piede Dx, esito di un infortunio durante una partita di calcio a scuola nell’ora di educazione fisica.

Valutazioni morfologiche

Yohanes presenta con fisico ben strutturato e muscolarmente definito, anche se non sviluppato molto in altezza (162 cm alla visita medica di gennaio 2011), con un busto lungo rispetto agli arti inferiori e questo probabilmente si ripercuote sull'azione della corsa. Tende infatti a sedersi e ad arretrare in situazione di affaticamento.

Di seguito il curriculum sportivo di Yohanes nella categoria Ragazzi (biennio 2009-2010):

[su_table]

60 m 8.1   2010
600 m 1:35.6 /1:36.7 Record toscano under 12 2010/2009
800 m 2:15 Indoor record toscano ragazzi 2010
1000 m 2:54 Record toscano under 12 2009
60 Hs 9.5   2009
lungo 5:08/5:25* * stacco libero 2010
alto 1:46   2010
Vortex 74,54 Record toscano ragazzi 2010
Peso 2 Kg 11,28   2010
Marcia 1 Km 6:13   2010
Tetrathlon 3000 Record toscano under 12 2009

[/su_table]

Al passaggio di categoria superiore (da ragazzo a cadetto) il ragazzo fu avviato nel gruppo di specialità del mezzofondo e da qui ho iniziato a seguirlo tecnicamente. Rimasi impressionato dalle frequenze che riusciva a sviluppare nel gesto della corsa (ricordo che nelle prove di velocità sui 50m avevo difficoltà nel contare i passi) e notai subito che disponeva di capacità aerobiche eccelse, mentre nelle prove di velocità deludeva le aspettative.

Mi accordai con Yohanes per due sedute settimanali di allenamento sotto la mia supervisione e di una eventuale terza da fare a casa, da solo (I restanti giorni era impegnato nel rientro scolastico pomeridiano). In queste due sedute decisi di sfruttare il tempo a disposizione quasi esclusivamente nella cura della tecnica del gesto atletico, mettendo in secondo piano il lavoro prettamente organico. Presi questa decisione per 4 motivi:

  1.  possedeva qualità aerobiche naturali
  2. sostengo che sia un investimento in chiave futura visto la maggior capacità di apprendimento in questa fase
  3. avevo paura di consolidare i difetti tecnici presenti nella sua azione di corsa
  4. non volevo che sentisse troppo il passaggio dal gruppo CAS al gruppo di specialità evitando di rischiare l'abbandono dell'attività

Gesto tecnico della corsa di Yohanes

L'azione di corsa di Yohanes era elastica molto naturale e istintiva, godeva di piedi notevoli in termini di reattività ed esplosività che gli consentivano di sviluppare con facilità andature sostenute con poco impegno muscolare, il passo di corsa era molto rapido e frequente, spesso in modo esagerato. Nonostante ciò il gesto tecnico non era privo di sbavature e difetti tra i quali:

  1. appoggio di tallone pieno e ginocchio quasi bloccato (una presa di contatto a terra del tutto simile a quella del marciatore)
  2. abbassamento del bacino che compare soprattutto quando è richiesta la massima velocità dove istintivamente va a richiamare la forza
  3. arretramento del busto e testa che si accentua soprattutto in condizione di affaticamento
  4. movimenti pendolari degli arti superiori poco coordinati con dispersione dell'oscillazione quasi ed esclusivamente nella regione posteriore del corpo

Yohanes Chiappinelli 1

Illustrazione 1: appoggio del piede in una gara di 1000 m corsa a maggio 2011

 

Nella seconda pagina Maurizio spiega quale è stato l'allenamento intrapreso in quella stagione (cliccare sul numero 2 in basso o in alto a sinistra)

Protocollo di allenamento

Nel primo periodo (da gennaio ad aprile 2011) mi sono concentrato particolarmente sull'insegnamento dei preatletici in generale, esercitazioni con la corda, sugli esercizi analitici sull'ostacolo, e di esercizi di potenziamento a corpo libero. Ho optato per non far correre in modo continuo il ragazzo oltre i 30' poiché avevo il timore che enfatizzasse i suoi difetti tecnici nella corsa. Pertanto la seduta-tipo era composta da 10'-15' di corsa come riscaldamento, da uno stretching statico seguito da quello dinamico. Dopo di che passavo a degli esercitazioni di mobilità articolare (slanci ad arto libero ed esercitazione sugli hs), per poi passare a tutti gli esercizi tecnici del caso in varie forme (andature con corda, senza corda, con over, con birilli, passaggi corsa, corsa ampia-rapido, corsa balzata, didattica dei balzi, passo stacco) concluso tutto ciò (mediamente dopo un 1h20') si passava all'allenamento più specifico che variava di seduta in seduta utilizzando delle prove di potenza aerobica frazionata, delle prove di velocità pura, degli esercizi di forza a corpo libero spesso nella modalità del circuito, variazioni, cortoveloci, intermittenti, progressioni.

Obiettivi tecnici

Mi posi subito degli obbiettivi a breve e medio termine di carattere tecnico:

  1. ampliare il passo durante corsa
  2. correggere l'appoggio del piede

Per ampliare la falcata iniziai col proporre prove di velocità in corsa ampia e allunghi tecnici progressivi utilizzando dei segni come riferimento posti in modo crescente per stimolare l'apertura del passo. Il ragazzo in poco tempo apprese e riusciva bene nell'esecuzione di queste prove, ma aveva difficoltà poi nel riportarlo nella corsa di tutti i giorni. Insomma, non ero affatto soddisfatto del risultato pratico ottenuto. Decisi di cambiare strategia, ipotizzando che il problema non fosse di natura tecnica, ma solo una questione di mancata erogazione di forza nell'unità di tempo (potenza). Intrapresi un lavoro di forza a carattere prettamente esplosivo. Proposi delle esercitazione di ½ squat jump sia in forma “statica” (partenza da fermo ginocchia a 90°) che “dinamica” (partenza da posizione eretta discesa e inversione di movimento). Per renderlo più ripetibile possibile, sia nella seduta di allenamento quotidiano che tra le sedute mensili, mi organizzai nel farlo saltare su rialzi, in modo da evitare il trauma dell'impatto a terra durante la fase di ricaduta, questo anche perché avendo a che fare con un ragazzo di 14 anni con epifisi fertili in accrescimento certi traumi avrebbero senz'altro inciso negativamente su articolazioni come ginocchia e caviglie. Inoltre il fatto di rendere misurabile l'elevazione serviva a lui da stimolo per migliorarsi, e a me da aiuto per rendere riproducibile l'allenamento. Entro poco tempo Yohanes riusciva facilmente a saltare sopra a piani posti oltre al metro di altezza (107 cm per la precisione) facendo l'esercizio in modo statico!!!!

Oltre a questo inserii il salto in lungo da fermo con partenza statica e dinamica, la corsa balzata e i passi stacco, nel frattempo iniziavo a insegnargli la tecnica del balzo (alternati, successivi..) che apprese molto velocemente e glieli inserii successivamente, ma in forma ridotta rispetto alle altre esercitazioni.

Inserivo queste esercitazioni con una cadenza, all'incirca, di una volta a settimana e per tutto il periodo estivo (agosto escluso per via delle vacanze) e devo dire che a fine periodo la corsa era diventata molto più ampia e rotonda.

Dopo che l'ampiezza della falcata era stata migliorata mi posi il problema dell' appoggio del piede al suolo. Nonostante la rapidità dei tempi di contatto a terra Yohanes si presentava di tallone pieno e ginocchio “bloccato” all'impatto a terra con una azione frenante della corsa. Feci dei video per valutare la situazione al meglio e rimasi colpito da quanto questo fenomeno fosse marcato. Feci vedere i video al ragazzo e gli spiegai come il piede doveva lavorare, in contemporanea avevo portato altri video di grandi campioni (in questo caso feci vedere il 10000 delle Olimpiadi di Sidney del 2000 in cui vinse Haile Gebrelassie in volata su Paul Tergat) così da far vedere un contatto a terra corretto e da stimolare quello spirito di emulazione che è molto forte in questa fascia di età!

Inserii delle andature tecniche mirate per questo problema e chiesi al ragazzo di provare a modificare l'appoggio fin da subito soprattutto quando faceva i fondi lenti, nel riscaldamento. Anche qui il suo impegno e il repentino apprendimento mi sorpresero e in poco tempo si evidenziarono i primi risultati tangibili. Decisi quindi di allungare il volume del fondo lento fino a 45-50' in modo da ripetere il gesto in modo continuo e prolungato nel tempo per poterlo assodare meglio in modo da riprodurlo anche in allenamenti di potenza aerobica più duri dove il controllo motorio è più difficoltoso. Infatti a distanza di poco tempo mi accorsi che anche negli allenamenti più intensi, come ad esempio i lavori frazionati, Yohanes non aveva nessuna difficoltà nell'eseguire un azione di corsa “corretta” ed inoltre i tempi di percorrenza delle prove subirono un notevole miglioramento. Questo è sicuramente dovuto allo sviluppo, all'incremento delle capacità organiche e muscolari, ma sono convinto parte del merito debba essere riconosciuta al perfezionamento del gesto tecnico, anche visto l'andamento della crescita stessa (da sempre graduale nel tempo, ebbe una piccola involuzione per poi migliorare in modo esponenziale successivamente).

Analisi video

A fine stagione agonistica ho effettuato delle riprese con una fotocamera High Speed (300 fps) in quanto notavo che in tutte le gare in cui vi è stato un arrivo in volata negli ultimi 100m, l'azione di corsa era scomposta, il busto procedeva a sussulti e l'andatura era inverosimilmente a strappi, infatti in tutto il 2011 non ha vinto nessuna gara allo sprint.

Ipotizzai che la causa fosse dovuta a uno squilibrio tra i due arti in sfavore del Sx, vedendolo anche in determinate andature analitiche dove con la parte Sx era molto impacciato. Per dare un supporto alla mia teoria ho bendato il ragazzo, l'ho sistemato in mezzo alla pista (a cavallo tra la 3 e la 4 corsia) e gli ho detto di fare un allungo brillante; quello che ho visto mi ha impressionato: dopo 10 m ho dovuto fermare Yohanes perché stava andando a sbattere nella corda in prima corsia, su 10 m in avanzamento ne aveva fatti 3 a sinistra!!!!!!

Ho effettuato la ripresa ponendo la telecamera a metà rettilineo e ho chiesto di eseguire all'atleta 2 volte i 500 al ritmo di 1:25” così da avere 4 riprese, due nei primi 100m della prova e altre due negli ultimi 100m. La prima prova è stata corsa in 1:24” con un passaggio al primo 100 m decisamente forte, la seconda prova è stata corsa in modo regolare in 1:26”.

Con queste immagine ho avuto la possibilità di verificare il gesto nella sua interezza e di rimarcare alcune anomalie che ad occhio nudo era impossibile percepire:

illustrazione 2

Illustrazione 2: arto sx dietro

illustrazione 2

Illustrazione 3: arto dx dietro

In queste due immagini ho bloccato il video al momento dello stacco del piede dal suolo (a spinta ultimata) possiamo notare come l'arto Sx chiuda la spinta e si stacca dal suolo meno dietro rispetto al Dx. In fase oscillante la coscia Sx sale leggermente meno rispetto alla controlaterale e troviamo il piede Sx in una posizione di netto ritardo rispetto al Dx.

 

illlustrazione 4 illustrazione 5

 

In queste altre immagini possiamo constatare l'appoggio di tallone pieno da parte di entrambi gli arti, la gamba Dx prende contatto sensibilmente più avanti rispetto a quella Sx Inoltre possiamo notare come la posizione del busto sia completamente in linea quando il piede Dx impatta al terreno mentre viceversa quando la gamba Sx approccia al suolo si verifica una torsione del tronco.

Ho calcolato i tempi di contatto (Tc) e di volo (Tv) di ogni passaggio dei 2 500m e qui sotto riporto i valori riscontrati:

Primo 500m in 1:24

[su_table]

Tc Dx Tc Sx Tv Dx Tv Sx
1° pas 0,166 sec 0,153 sec 0,136 sec 0,116 sec
2° pas 0,183 sec 0,170 sec 0,159 sec 0,136 sec

[/su_table] 

Secondo 500m in 1:26

[su_table]

Tc Dx Tc Sx Tv Dx Tv Sx
3° pas 0,173 sec 0,160 sec - 0,130 sec
4° pas 0,173 sec 1,159 sec 0,146 sec -

[/su_table] 

Dopo aver visionato tutti i valori di Tc e di Tv ho notato che, contrariamente a quello che immaginavo, il piede sinistro restava mediamente 0,013 sec meno rispetto al controlaterale e una differenza simile si ripercuoteva anche nel tempo di volo corrispettivo. L'unica considerazione da fare tra il primo e il secondo passaggio del primo 500 m è che i tempi differiscono notevolmente tra loro, ma è facilmente spiegabile perché nel primo passaggio la frazione è stata corsa intorno ai 15.7 sec al 100 m mentre la seconda intorno ai 18 sec

 

illustrazione 6

Illustrazione 6: 3° passaggio

 

illustrazione 7

Illustrazione 7: 2° passaggio

Le conclusioni che ho tratto a fine analisi è che il piede sinistro, anche se è più “rapido”, non lavora e non spinge in modo efficace e viene “tirato via” da terra non effettuando quel lavoro di spinta paragonabile al destro, e questo giustificherebbe il ritardo nell'avanzamento dell'arto oscillante visibile in Fig 2-3, della presa di contatto a terra asincrona (Fig 4-5). Inoltre spiegherebbe l'atteggiamento anomalo che ho riscontrato nelle volate in cui era proprio netta l'idea di procedere a sussulti.

Questo mio pensiero è supportato anche da tutte le difficoltà che riscontra in moltissime andature tecniche in cui abbiamo una dissociazione dei due arti inferiori in cui col sinistro il ragazzo tende a scappare via, alleggerendo il carico sull'arto debole, sbilanciando tutta la massa corporea sulla regione Dx.

Da queste considerazioni ho optato nel proporre degli esercizi correttivi indirizzati nel potenziare maggiormente la parte sinistra in modo da ridurre il gap tra i due arti. Per “potenziamento” non intendo il trofismo dell'arto ma educazione del piede a lavorare a terra in modo corretto. Da qui ho applicato in tutto il mio gruppo di allenamento delle schede personalizzate di esercizi tecnici (SCHEDE NERE) in modo da individualizzare e mirare in ogni seduta la correzione della corsa.

La scheda era suddivisa in tre parti:

  1. illustrazione dei difetti di ogni atleta;
  2. obbiettivi da raggiungere;
  3. mezzi utilizzati per raggiungerli

 

Nella terza parte di questo articolo (clicca in alto o in basso a sinistra sul n°3) Maurizio ci spiega cosa è nel dettaglio questa "scheda nera"

Scheda nera

NOME: Yohanes Chiappinelli ’97 CM

DIFETTI CORSA:frequenze spesso eccessive, movimento delle braccia poco avanzante e scoordinato, busto lievemente arretrato, gamba Sx molto più debole rispetto all'altra, appoggio del piede a terra di tallone.

OBBIETTIVO:

➔      Addestrare il piede Sx a lavorare bene a terra in modo da riequilibrare l’azione di corsa e renderla più efficace, soprattutto in condizione di affaticamento.

➔      Modificare la presa di contatto al suolo del piede da tallone a pianta-avampiede.

➔      Migliorare la coordinazione degli arti superiori

MEZZI:

➔     Braccia: adotteremo nelle andature dei pesi da mettere ai polsi e faremo degli imitativi in palestra e corsa con i bastoncini nel riscaldamento.

➔     Busto: potenziamento muscoli addominali e dorsali soprattutto in isometria

➔     AI Sx: ogni esercizio asimmetrico ne faremo un proporzione di 1:3 tra Dx e Sx

(balzi monoarto, monoimpulsi, monoskip, passo stacco, Hs etc etc)

ESERCIZI PROPOSTI:

  • MONOSKIP Dx ( libero, con corda e con cintura zavorrata)
  • MONOIMPULSO Dx ( libero, con corda, tra gli over)
  • BALZI SUCCESSIVI Sx
  • PASSO STACCO Dx (Dx sale Sx spinge 3:1 svolti anche in lieve salita)
  • CORDA MONOARTO Sx ( a impulso, a spinta, libera, con cintura zavorrata)
  • OVER MONOARTO Sx
  • SPINTE AVAMPIEDE (in avanzamento, statico, con corda… concentrandoci a chiudere la spinta verso dietro)
  • TUTTE LE ANDATURE ASIMETRICHE (ponendo l’arto Sx steso a terra e concentrandoci nel bilanciare il peso in modo equilibrato durante l’esecuzione dell’andatura)
  • F max EXP (salti sulla panca “statico” e “dinamico” balzi in buca)
  • ALLUNGHI e FONDI LENTI e RISCALDAMENTO concentrandoci sull’appoggio del piede meno di tallone e più d’avampiede.
  • HS (passaggi analitici in tutte le forme consecutivi, drill, laterali etc etc)
  1. Inserire minimo due volte a settimana 4-5 allunghi ampio-rapido (Es 30-30- 30 / 40-40-40 / 50-50-50 oppure se non sei in pista alterni ogni 20 passi)

Ho applicato questa procedura con Yohanes per 4 mesi e poi ho rifatto una video analisi per vedere i risultati ottenuti e i risultati sono stati superiori alle mie migliori aspettative, anche se ancora persiste uno squilibrio tra la parte sinistra e quella destra!

illustrazione 8

Illustrazione 8: immagini 2011

 

In questi 4 fermi immagine ho messo a confronto la chiusura della spinta sia del piede Dx che quello Sx, prima e dopo il periodo di allenamento mirato . Si può notare che nelle riprese del 2012 in ambedue i casi il ginocchio sale di più e la gamba oscillante è più avanti rispetto al 2011, il busto va meno in torsione.

Mentre la chiusura della spinta del piede Sx è ancora inferiore rispetto a quella del Dx anche nelle nuove immagini.

 illustrazione 9Illustrazione 9: immagini 2012

 

Ma il miglioramento maggiore l'ho riscontrato nell'appoggio del piede a terra, decisamente diverso rispetto a pochi mesi fa, mentre prima avveniva di tallone pieno, adesso l’impatto con il terreno è di metatarso avampiede. I tempi di contatto sono diminuiti, inoltre è scomparsa la differenza tra piede Dx e il Sx. Infatti ora i tempi di contatto sono identici tra loro.

Le riprese sono state effettuate con lo stesso criterio e le stesse modalità rispetto a quelle del 2011 chiedendo al ragazzo di correre due 500 in 1:25 in modo regolare utilizzando la stessa scarpa utilizzata nel video passato, per rendere il confronto più comparabile.

Le misurazioni riscontrate dalla videoanalisi hanno confermato quanto di buono era emerso in allenamento, i due 500 sono stati corsi in modo regolare a 17” ogni 100 m per un totale di 1:25, i tempi di contatto a terra tra Dx e Sx sono praticamente identici e inoltre rispetto a quelli precedenti sono anche minori di 0,025 sec per il piede Dx mentre 0,012 nel Sx, paradossalmente i tempi di volo invece sono aumentati all'incirca di 0,020 sec, qui sotto riporto le tabelle con le misurazioni riscontrate.

Primo 500 corso in 1:25”

[su_table]

Tc Dx Tc Sx Tv Dx Tv Sx
1° pas 0,144 sec 0,144 sec 0,164 sec -
2° pas 0,148 sec 0,148 sec 0,164 sec 0,156 sec

 

[/su_table]

Secondo 500 corso in 1:25

[su_table]

Tc Dx Tc Sx Tv Dx Tv Sx
3° pas 0,148 sec 0,148 sec 0,160 sec -
4° pas 0,148 sec 0,148 sec 0,166 sec 0,150 sec

[/su_table]

Le considerazioni che ho tratto a seguito di questa seconda videoanalisi è che Yohanes è cresciuto molto in termini di reattività, i piedi sono diventati molto più potenti. Ciò è dimostrato dal tempo di contatto che è diminuito di oltre il 10% mentre il tempo di volo è aumentato all'incirca del 15%. Questo si è riproposto in tutti gli allenamenti di velocità, basti pensare che anno scorso nelle ripetute brevi di velocità, ad esempio 10x60m, correva al di poco sotto gli 8 sec, ora è capace di correrli tutti sui 7.4 sec!!

Di seguito viene riportata la programmazione effettuata da novembre 2011 fino ad ora del lavoro svolto. A livello organico mi son soffermato specialmente sullo sviluppo della potenza aerobica e della forza in varie forme concentrandomi particolarmente sulla qualità esplosività in considerazioni dell'età del ragazzo.

*circuito diagonali consiste in fare 500m a ritmo medio in pista poi entrare nel campo effettuare 6 diagonali di corsa ampia-rapida alternata recuperando in corsetta nel lato lungo e a termine rientrare in pista e fare 100m in sprint ( allenamento ripreso da P. Endrizzi 2004, “L'allenamento nell'atletica giovanile” – formazione del giovane corridore di resistenza” pp 9-23)

**circuito corda consiste nel effettuare 20” di corda e un allungo di 100m, generalmente metto 2 corde agli estremi del rettilineo, alla partenza faccio fare i saltelli canonici a piedi uniti e ginocchia tese dall'altra parte inserisco le andature con la corda sul posto (impulsi, calciata dietro, salti doppi, impulsi, skip etc etc)

FCN sta per FORZA a CARICO NATURALE nella versione propriocettiva utilizzo bosu e skimmy e swiss ball.

Forza speciale intendo tutte le andature con un lieve sovraccarico (andature con cintura zavorrata o con elastico)

Conclusioni

Mi ritengo molto soddisfatto dei risultati ottenuti: sia l'appoggio del piede a terra e la tecnica di corsa in generale in generale sono molto migliorati.

Questo grande lavoro ha reso possibili ottimi risultati agonistici in questa prima parte di stagione: il ragazzo infatti non solo ha vinto il titolo italiano di cross a Correggio con 22” secondi di vantaggio sul secondo, ma è riuscito ad esprimersi su ottimi livelli nelle uniche due uscite in pista effettuate fino ad oggi. Forse proprio sulla pista si è visto il netto cambiamento tecnico. Nella prima gara, un 800m indoor corso a Firenze ha coperto la distanza in 1:59.89 (5 giri in un anello di 160m), nella seconda, 1000m al promoindoor a Modena, ha corso in 2:34.26. Entrambe le gare sono state corse in solitaria dal primo all'ultimo metro, ottenendo in ambedue il record toscano di categoria. Il ragazzo ha detto più volte di trovarsi meglio e di sentirsi più competitivo e sicuro rispetto all’anno passato, inoltre non arriva stremato in fondo alle gare e i lavori svolti in allenamento vengono metabolizzati meglio. Tutto ciò ha fatto crescere la sua sicurezza in gara (vero tallone di Achille dell'anno passato) maturandolo soprattutto a livello tattico, ha acquistato maggior fiducia nei suoi mezzi e lo trovo molto più determinato nell'attività.

Il progetto svolto mi ha fatto toccare con mano l'importanza del gesto tecnico ai fini prestativi e quanto in questa età si possa incidere, tra l’altro anche in breve tempo, impegnandosi su questo tipo di lavoro.

Questa è la strada che continuerò a seguire non solo con Yohanes visto che lo squilibrio tra arto Dx e Sx è tutt'ora notevole, ma anche con il gruppo di atleti che seguo.

 

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Maurizio Cito

Advisor Mezzofondo Nazionale Italiana
Maurizio è advisor del mezzofondo prolungato nel settore sviluppo della Nazionale Italiana di Atletica Leggera. Coach di Yohanes Chiappinelli, medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Berlino 2018 nei 3.000 a siepi e recentemente 19° ai Campionati del Mondo di Doha nei 3000 siepi
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Il test Conconi è ancora utile?

Ritengo che il test Conconi, un test da campo da sempre al centro di discussione nel mondo scientifico tanto da essere  non ritenuto valido da autorevoli fonti, sia ancora molto affidabile e soprattutto pratico.

Cos'è il Test Conconi?

E' un test molto semplice.

Il test Conconi consiste nel fare una progressione e mettere in relazione

  • FC (Frequenza cardiaca)
  • Potenza (nel caso di corridori si può parlare più comodamente di velocità).

Nella teoria l’incremento di velocità deve essere costante (es. 0,2 Km/h ogni 30”).

Questo protocollo può essere eseguito solo usando un treadmill (tapis roulant elettrico)

Effettuare il test Conconi in pista

Sul campo l’incremento sarà a percezione dell’atleta e mi piace illustrarlo come fosse ad incremento costante in relazione alla RPE (scala di Borg).

Il nostro step non sarà in funzione al tempo ma in funzione alla distanza (es. 100-200m).

Sapendo il tempo percorso sulla distanza nota, andremo a ricavare successivamente la velocità in m/sec o Km/h.

Come si effettua il test Conconi nella pratica?

La prova generalmente si sviluppa su 3 km ma è preferibile tenere un finale aperto affinché la distribuzione della progressione sia più lineare e libera possibile, evitando accelerazioni brusche nel finale o stalli di velocità.

Il mio suggerimento è quello di gestire una prova tra i 3 ed i 5 km dove in questo range, ogni ipotetico step è valido per fermarsi una volta che abbiamo dato il massimo e non riusciamo più ad aumentare la velocità.

Il "protocollo da campo" del test Conconi

In sintesi il protocollo che consiglio di utilizzare per svolgere il test Conconi in pista sarà:

  1. Test da campo da effettuare su una pista misurata
  2. Deve essere preceduto da una fase di riscaldamento
  3. Incremento a percezione soggettiva
  4. Step da 100 m
  5. Finale aperto ad esaurimento tra i 3 e i 5 km
  6. Nessun incitamento o indicazioni esterne

Con questo protocollo il test Conconi diventa molto pratico e anche la sua lettura ne migliora, evitando di vedere regressioni lineari che non deflettono praticamente mai.

Test Conconi. Analisi del grafico

Una volta costruito il grafico (immagine 1) si osserverà una prima parte rettilinea, una parte intermedia curva e infine l’ultima parte un platò.

Test Conconi - Immagine 1

Test Conconi - Immagine 1

Da questo grafico possiamo stimare SAN (Soglia Anaerobica) e VAM (Velocità Aerobica Massima),

La SAN si ottiene osservando a che velocità si ha la perdita di linearità, mentre la seconda si ottiene proseguendo la funzione lineare fino a farla intersecare con la FC Max; la risultante sull’asse della velocità ci darà il valore ricercato.

Test Conconi - Immagine 2

Test Conconi - Immagine 2

Validità del test Conconi

Il test è operatore dipendete, ovvero la determinazione dei valori di riferimento è a discrezionalità del professionista, e anche nel mondo scientifico nonostante questi limiti nell’oggettività di lettura, è riconosciuto un buon grado di affidabilità (non al 100%!)

Test Conconi. Perché può essere utile per l'allenatore

1) Valutare miglioramenti o peggioramenti in risposta all'allenamento proposto

All’atto pratico ci interessa capire più su che valori si attesta il nostro atleta, ma soprattutto come varia nel tempo in risposta alla nostra proposta allenante (valutazione comparativa), anche perché il concetto di soglia come valore assoluto è ormai abbondantemente superato.

Test Conconi - Immagine 3

Test Conconi - Immagine 3

Nell'immagine 3 è rappresentata è una sovrapposizione di due test di un mezzofondista di 16 anni: il 1° è in data 16/12/2016 mentre il 2° in data 27/1/2017. Possiamo osservare che l’atleta ha risposto molto bene ed è migliorato notevolmente.

Oltre a queste preziose informazioni il test ci permette di osservare tanti altri dati non meno importanti tra i quali:

2) Determinare la "Frequenza cardiaca massima" (FC Max)

Questo test, essendo incrementale, è un ottimo metodo per determinare la frequenza cardiaca massima dell’atleta.

Ovviamente la FC Max è un parametro che varia in funzione del periodo ma conoscerlo ci fa capire lo stato di “salute” dell’atleta e come si sta adattando al microciclo di lavoro.

Generalmente una FC Max alta è sinonimo di freschezza e recettività organica, mentre una difficoltà nel raggiungere valori alti può significare che siamo di fronte a uno stato di stanchezza.

3) Valutare la "Heart Rate Recovery" (HRR60")

“HRR60” rappresenta di quanto scende il cuore in 60”.

Per far sì che questo valore sia confrontabile, il recupero post test deve essere chiaramente riproducibile.

Più è alto questo differenziale più l’atleta recupera bene.

Confronto tra un HRR60 molto buona e una scarsa

Test Conconi - Immagine 4. HRR60" buona

Test Conconi - Immagine 4. HRR60" buona

Test Conconi - Immagine 5. HRR60" molto scarsa

Test Conconi - Immagine 5. HRR60" molto scarsa


4) Avere un'indicazione della "Finestra Cardiaca"

La "Finestra Cardiaca” è l’escursione della frequenza tra inizio e fine test.

Più questa forbice è ampia più il motore aerobico centrale è performante.

Qui di seguito due esempi di due atleti di cui il primo con un motore scadente e uno molto buono.

Test Conconi - Immagine 6. Finestra cardiaca buona

Test Conconi - Immagine 6. Finestra cardiaca buona

Test Conconi - Immagine 7. Finestra cardiaca scarsa

Test Conconi - Immagine 7. Finestra cardiaca scarsa

 

BIBLIOGRAFIA:

  1. Jones AM, Doust JH. The Conconi test in not valid for estimation of the lactate turnpoint in runners, J Sports Sci.1997 Aug;15(4):385-94
  2. Bodner ME, Rhodes EC. Areview of the concept of the heart rate deflection point, Sports Med. 2000 Jul;30(1):31-46
  3. Bosquet L, Isheart rate a convenient tool to monitor over-reaching? A Systematic review of the literature. Br J Sports Med. 2008 Sep;42(9):709-14. doi: 10.1136/bjsm.2007.042200. Epub 2008 Feb 28.
  4. Meeusen R, Prevention, diagnosis, and treatment of the overtraining syndrome: joint consensus statement of the European College of Sport Science and the America College of Sport Medicine. Med Sci Sports Exerc.2013 Jan;45(1):186-205. doi: 10.1249/MSS.0b013e318279a10a.
Maurizio Cito ilCoach

Maurizio Cito

Advisor Mezzofondo Nazionale Italiana
Maurizio è advisor del mezzofondo prolungato nel settore sviluppo della Nazionale Italiana di Atletica Leggera. Coach di Yohanes Chiappinelli, medaglia di bronzo ai Campionati Europei di Berlino 2018 nei 3.000 a siepi e recentemente 19° ai Campionati del Mondo di Doha nei 3000 siepi
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Intervista a Yohanes Chiappinelli e Maurizio Cito

21 Luglio 2015 by Redazione

Di seguito presentiamo l’intervista a Yohanes Chiappinelli, neo Campione Europeo Juniores nei 3000 siepi, e al suo coach Maurizio Cito, giovane tecnico toscano che lo segue fin dalla categoria Cadetti.

Iniziamo con le domande a Maurizio per comprendere cosa c’è dietro a questo bellissino Oro Europeo.

Per leggere l’intervista a Yohanes andate sulla seconda pagina dell’articolo (cliccate il numero 2 in alto a o in basso a sinistra)

Ciao Maurizio, parlaci un pò di te, delle tue esperienze e della tua filosofia di allenamento.
Ho iniziato a correre nel 2000 da primo anno cadetto e nel 2007, per gioco, ho conseguito il primo livello da Tecnico Fidal (il corso era stato fatto a Siena pista in cui opero!!).
Ho iniziato ad allenare realmente dal 2009 a seguito di alcune delusioni sportive dovute soprattutto a un errato percorso tecnico seguito nelle categorie giovanili, da qui la mia filosofia di crescere l’atleta rispettando i tempi fisiologici di sviluppo e puntando molto sulla stimolazione delle fasi sensibili; a 14-15 si devono creare i presupposti condizionali e coordinativi per poter poi sopportare sia la mole di lavoro futura sia avere una molteplicità di mezzi da poter inserire nel proseguo vita atletica del ragazzo!
Nel 2011 ho frequentato e superato il corso di allenatore di secondo livello, nel 2015 sono diventato docente e formatore Fidal e sto frequentando il corso di allenatore specialista (3° livello).

Yohanes, in Svezia, ha dominato i 3000 siepi con una gara subito all’attacco e chiusa in 8’47”58. Un risultato che vi aspettavate? Avevate deciso insieme una partenza così aggressiva?
Avevamo costruito la gara così ed è andata perfettamente secondo i piani ci aspettavamo un crono migliore ma con quel vento era impossibile correre forte ma l’importante era vincere, la strategia era di partire ai 200 metri subito al primo ostacolo così da cogliere di sorpresa gli avversari mettere un ritmo da capogiro come solo Yohanes sa fare e sperare che gli avversari si attaccassero, così è stato tempo 4 giri hanno pagato caro lo sforzo iniziale!!! Ovviamente a Said e Simone avevamo detto di stare in fondo al gruppo perché sapevano di questa cosa e di fare una gara d’attesa così da riprendere i vari “cadaveri” durante il Km finale, così è stato con Colombini addirittura 4° in finale, peccato per Said solo 13° bloccato nell’ultimo mese da magagne fisiche!

Yohanes è uno dei talenti della Nazionale Juniores nei 3000 siepi, quali sono stati, a tuo avviso, i punti chiave dei suoi risultati in questi anni?
Yohanes ha delle doti innate sopraffine, sicuramente il lavoro di correzione tecnica della corsa e un lavoro massiccio sulla reattività e forza esplosiva in un’età sensibile hanno reso in discesa il suo percorso nelle siepi nonostante la sua statura!

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Yohanes ha 17 anni e ancora frequenta le superiori e fino alla maturità gli impegni agonistici saranno le manifestazioni di categoria (europei e mondiali) mentre gli obiettivi tecnici proseguiranno sulla strada percorsa fino adesso e quindi di ampliare ulteriormente le sue conoscenze motorie e consolidare ciò che di buono è stato già fatto!

Come pensi di accompagnarlo in questo percorso?
Ogni anno stilo una programmazione in cui gli stimoli allenanti differiscono sia per intensità sia per volume sia per densità e ogni anno inserisco nuovi mezzi anche in base a quello che noto così da personalizzare al meglio il suo programma, il tutto rispettando la legge della progressività ad esempio Yohanes nell’inverno 2013 (in vista di Eugene 2014) correva 60 Km settimanali mentre nell’inverno 2014 (previsione Eskilstuna 2015) ne ha corsi 75. Sono volumi bassi ma non perché sono un allenatore “leggero” alcune sue sedute di allenamento durano anche 3 ore ma in questo periodo del suo percorso atletico mi interessano maggiormente altri aspetti.

Secondo te quali sono le difficoltà principali che un allenatore deve affrontare nella preparazione e nella costruzione tecnica di un siepista?
Se un atleta è portato per quella specialità, non ci sono grosse difficoltà nell’avviamento delle siepi anzi a mio avviso sono anche meno monotone come proposta allenante, i problemi sussistono quando in età giovanile non è stato lavorato in modo corretto e viene meno il bagaglio motorio, correggere un ragazzo di 20 anni che corre da 5, col solo obiettivo di conseguire una prestazione trascurando il resto, diventa veramente difficile perché bisogna in primis far prendere coscienza dell’errore poi cancellarlo dopo di che correggerlo e infine consolidare lo schema motorio corretto…in bocca al lupo!!!

[su_spacer size=”10″][su_spacer][/su_spacer]

In base alla tua esperienza da allenatore, quali sono i punti fondamentali in un buon programma di allenamento, il mezzofondo ed in particolare per le siepi?
Un buon programma di allenamento più che paragonarlo a una ricetta con “l’ingrediente segreto” lo paragonerei a un bel vestito su misura, perciò è da valutare da atleta ad atleta sia per caratteristiche tecniche, che psicologiche, che fisiologiche! Questo fa capire quanto sia importante osservare monitorizzare e testare il proprio atleta proprio per conoscere come risponde alle varie proposte allenati così da poter stilare un programma sempre più su misura. Per le siepi sicuramente la mia filosofia è di inserire costantemente negli allenamenti con gli ostacoli durante l’anno: ho notato che molti sono dei buoni mezzofondisti che un mese prima della gara si improvvisano siepisti facendo 10×400 con 4-5 Hs!!!

A tuo avviso, quali sono le difficoltà principali che un allenatore di atletica leggera deve affrontare nel nostro paese?
La mancanza di risorse e la consapevolezza che a oggi questo ruolo non potrà mai diventare un lavoro vero e proprio ad eccezione dei pochi atleti, riconvertiti in tecnici dei gruppi sportivi militari che comunque lavorano con atleti già formati, il restante della categoria si basa sul volontario e questo è causa diretta di una mancanza di professionalità e responsabilità soprattutto in quelle fasce di età dove a maggior ragione gli atleti andrebbero tutelati maggiormente a livello tecnico!

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Quali sono le figure che hanno ispirato il tuo modo di allenare?
Nella mia carriera atletica ho avuto tre allenatori e tutti e tre hanno dato le basi al tecnico che sono oggi. Il primo mi ha trasmesso carisma, leadership e soprattutto tanta motivazione per intraprendere questo percorso dopo le mie esperienze poco felici in età giovanile. Il secondo Claudio Pannozzo è quello che mi ha aperto a un concetto metodologico e tecnico su come allenare e far crescere un ragazzo in eta giovanile mentre il terzo Tiziano Marzotti mi ha trasmesso l’importanza di capire su quali substrati lavoriamo a ogni seduta di allenamento e perciò un modello più fisiologico. Poi la fortuna di allenare un talento come Yohanes mi ha dato l’occasione di avere delle vie preferenziali per confrontarmi con allenatori italiani di altissimo spessore come il compianto Arcelli, Gigliotti, Dotti, Incalza, Ghidini e molti altri.

Si parla molto del modo di allenare all’estero, consa ne pensi? Pensi che in Italia gli allenatori siano così inferiori rispetto a quelli delle altre nazioni?
Nel mezzofondo va molto di voga il modello americano dell’Oregon Project, ma onestamente oltre che vedere video con apparecchi fantascientifici e qualche programma, dove un pò di spunti li ho presi anche io, per il resto conosco poco del loro modello di allenare anche perché quello che trovo spesso è solo come pubblicizzarlo!

Inoltre ho avuto un esperienza diretta col modello americano collegiale grazie ad una mia atleta partita alla volta degli states dopo aver ricevuto una borsa di studio sportiva e ho visto come lavorano e diciamo che non condivido quasi niente di quello che fanno:

  • Nessuna programmazione, tutti si allenano con lo stesso programma e fanno le gare necessarie all’università finalizzandole al bisogno
  • Nessun tipo di test
  • Nessuna tutela per la crescita e l’integrità dell’atleta, questa ragazza, durante i loro campionati indoor, in 24 ore ha corso 5 gare (800Q-1500Q-3000F-800F-1500F)

Il loro grosso pregio sta nell’avere alla base un sistema di assistenzialismo (fisioterapie-strutture-psicologi etc etc.) molto efficiente rispetto al nostro ed inoltre hanno delle gare spettacolari. Il primo problema italiano sta proprio nella difficoltà di trovare gare!

In conclusione penso che per ottenere un risultato ci siano più strade buone percorribili e la via più sicura è quella che conosciamo meglio e non quella maggiormente pubblicizzata quindi sono un forte sostenitore dei tecnici italiani e ritengo frustante il fatto di essere denigrati gratuitamente da tecnici esteri solo per la mancanza di “curriculum”, dietro a un risultato ci dovrebbe essere un sistema efficiente che in Italia a oggi è ridicolo rispetto ai paesi emergenti.

Cosa ti piace dell’atletica leggera, rispetto ad altri sport?
La sua oggettività e la sua misurabilità!

Il consiglio che daresti ad un giovane che vorrebbe iniziare a fare il tecnico di atletica?
Di affiancarsi a un tecnico valido e di fare gavetta anche in più specialità, ho allenato la marcia per due anni sotto stretta sorveglianza di Marco Ugolini e devo dire che mi ha fatto notare delle cose sotto altre prospettive che tutt’ora mi tornano utili.

Yohanes è uno degli atleti under 20 inseriti nel progetto Fidal, iniziato lo scorso anno, in previsione delle Olimpiadi di Rio del prossimo anno. Dopo gli Europei partirà per il Brasile per uno stage di allenamento, con test fisici e medici giornalieri. Cosa ne pensi dell’iniziativa?
Il progetto più che di allenamento sarà di ricerca, sicuramente sarà una bella esperienza e magari riuscirò ad avere dei dati spendibili. L’unica cosa che mi lascia perplesso è che ragazzi così giovani siano così impegnati in viaggi e manifestazioni in giro per il mondo, questo mi fa paura soprattutto nelle categorie allievi.

Nella seconda pagina dell’articolo l’intervista a Yohanes

Immagine di copertina realizzata e gentilmente concessa da Ph. Andrea Bruschettini

Ecco gli altri contributi di Maurizio:

Maurizio Cito: l’allenamento di Yohanes Chiappinelli da Cadetto 

Maurizio Cito: programmazione stagione 2015-16 di Yohanes Chiappinelli (3000 siepi) 

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