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Salto triplo: esercitazioni di collegamento rincorsa-balzi

19 Febbraio 2016 by Redazione

Salto triplo collegamento rincorsa

In copertina Veronica Zanon. Atleticamente Foto.

Nei video-articoli precedenti abbiamo presentato tutte quelle esercitazioni volte ad insegnare ai giovani la tecnica e la dinamica dei balzi con diverse ritmiche (balzi alternati, successivi, triplo) con l'obiettivo di prendere confidenza con queste tipologie di esercitazioni.

Col seguente video proponiamo alcune esercitazioni di collegamento tra rincorsa e balzi.

[su_youtube_advanced url="https://youtu.be/YueslUs7yao"]

Le prime due sequenze video propongono un'esercitazione di collegamento tra corsa e hop, fondamentale per insegnare fluidità e facilità esecutiva e ricerca di spinta in piena corsa. Nel video è proposta, in entrambe le esecuzioni, con numero di appoggi intermedio costante, ma è particolarmente efficace eseguirla anche con numero di passi crescente (obiettivo: restare coordinati con aumento della velocità) e soprattutto decrescente (obiettivo: mantenere la velocità). Ad esempio: 6 passi hop – 6 passi hop – 4 passi hop x due, tre volte e 2 passi hop finale.

Nelle esercitazioni successive sono altri collegamenti (rincorsa balzo successivo, rincorsa balzi alternati etc..). Le esecuzioni sono piuttosto controllate e la corsa non esprime opportuni dinamismi.

L'idea guida per il lavoro con i nostri giovani saltatori può essere questa:

"Esci dalla sequenza alla stessa velocità con cui sei entrato".

 

 

Prima di proporre tale esercitazione consigliamo le seguenti proposte:

  1. Didattica dei balzi – le esercitazioni di rimbalzo (con video)
  2. Andature d’impulso – passo stacco e passo saltellato (con video)
  3. Didattica dei balzi alternati (con video)
  4. Didattica dei balzi successivi (con video)
  5. Didattica della ritmica del triplo  (con video)
  6. Salto triplo sul materassone (con video)

 

Nel prossimo articolo presenterò delle sequenze di salti completi seguiti da un mio commento tecnico.

 

Nel video erano all’opera le atlete:

  • Bertuzzi Chiara ,classe 1998, campionessa italiana allieve e finalista ai mondiali di CALI NEL 2015;[su_spacer size="5"]
  • Beretta Alessia , classe 1997 , due volte sul podio ai campionati italiani Juniores;[su_spacer size="5"]
  • Turtula Ilaria , classe 1998 , finalista ai campionati italiani allieve indoor nel 2015.

 

Ringrazio sentitamente queste ragazze ed i colleghi Comolli, Benedini, Bettini, Pinzin per la collaborazione e per il rapporto di collaborazione professionale che condividiamo.

 

Giuseppe Balsamo

Giuseppe Balsamo

Professore | Tecnico Fidal ASA Salti
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Didattica: salto triplo su materassone

10 Febbraio 2016 by Redazione

Nel seguente video proponiamo una serie di esercitazioni per il salto triplo, svolte sul “materassone” del salto in alto, che possono essere spunto per un avviamento ludico alla specialità anche rivolto ai giovanissimi.

Del resto i ragazzi quando vedono un materassone e sanno che è a loro disposizione corrono e ……… “ci saltano sopra”!

La proposta qui riportata si avvale di questa istintiva reazione e prova ad utilizzarne la spinta motivazionale  per un avviamento al triplo.

Consigliamo, come nel video, l’utilizzo di un piano rialzato per aiutare l’ esecuzione dell’ hop.

Va sottolineato inoltre il recupero dell’arto di spinta che, in questa esercitazione, è notevolmente accentuato data la necessità di “salire” sul piano–materassone che è nettamente più alto rispetto al punto di stacco.

[su_youtube_advanced url=”https://youtu.be/QZNkgojNaPw”]

Ovviamente, prima di proporre tale esercitazione consigliamo le seguenti proposte:

  1. Didattica dei balzi – le esercitazioni di rimbalzo (con video)
  2. Andature d’impulso – passo stacco e passo saltellato (con video)
  3. Didattica dei balzi alternati (con video)
  4. Didattica dei balzi successivi
  5. Didattica della ritmica del triplo 

Nel prossimo articolo presenterò delle esercitazioni di collegamento della rincorsa con la sequenza specifica del triplo.

Nel video era all’opera l’atleta:

  • Magnini Stefano , classe 1988 , 16.55 di record personale, secondo nella edizione 2015 degli assoluti in cui è stato nove volte finalista e quattro volte sul podio. Stefano ha anche vinto tre titoli italiani universitari ed ha vestito la maglia della nazionale assoluta

 

Ringrazio sentitamente Stefano ed i colleghi Comolli, Benedini, Bettini, Pinzin per la collaborazione e per il rapporto di collaborazione professionale che condividiamo.

 

Giuseppe Balsamo

Filed Under: Uncategorized Tagged With: didattica, didattica ilcoach, didattica salto triplo, esercitazioni insegnare salto in alto, esercitazioni salti, esercitazioni salto triplo, giuseppe balsamo, ilcoach, ilcoach atletica, ilcoach.net, jump, jumpers, materasso salto in alto, materassone, progressione didattica, saltare, salti didattica salti, salto triplo, Stefano Magnini, triple jump, triple jump tutorial, triplo, tutorial salto triplo

Avviamento al salto triplo: didattica dei balzi successivi

26 Gennaio 2016 by Redazione

Nel primo articolo sulla didattica del salto triplo abbiamo presentato al progressione didattica dei balzi alternati.

Oggi attraverso il seguente video vi proponiamo una proposta di progressione didattica dei balzi successivi:

[su_youtube url=”https://youtu.be/WIigU7eC6NY” width=”740″ height=”520″ responsive=”no”]

 

Ricordiamo che questa esercitazione va introdotta abbastanza precocemente (anche dalla categoria ragazzi) sotto forma addestrativa, ludica e di studio, ma va utilizzata ad intensità più elevata con una certa prudenza .

 

I punti chiave sono:

  • interazione con il suolo;
  • allineamento del corpo;
  • coordinazione degli arti superiori;
  • stabilizzazione del bacino e controllo della parte superiore

Si deve aggiungere una più attenta considerazione del movimento dell’ arto libero che qui è correttamente presentato evitando azioni eccessive che spesso i ragazzi fanno (“accendere il motorino”)  e cercando sostanzialmente di utilizzare l’arto che non è in appoggio come quello in appoggio.

Di particolare importanza l’equilibrio del busto sia sul piano sagittale, sia su quello frontale.

L’atleta deve essere “un muro che avanza”, solido e compatto, per potere  fare prestazione e per proteggersi da sovraccarichi eccessivi.

Da notare che l’esercitazione “balzo successivo con recupero dell’arto di spinta” è certamente un po’ più difficile e che va proposta tendenzialmente quando l’abilità posseduta (e le qualità fisiche dell’ atleta) lo permettono. Non va però tralasciata completamente perché insegna a balzare con scioltezza ed evitando eccessiva rigidità dell’ arto di spinta. Basta richiedere agli atleti un “recupero” proporzionale alla loro capacità di spinta.

Anche per questa esercitazione sono proposte sequenze sintesi con inserimento progressivo nella serie degli elementi studiati, particolarmente interessanti come verifica di apprendimento e come attività valide anche per atleti più evoluti, data la maggiore complessità.

 

Da ricordare che i balzi successivi (come quelli alternati) possono essere considerati un esercitazione di pliometria e sono molto utili anche nella preparazione fisica delle altre specialità dell’atletica, nonchè di numerosi altri sport (di squadra e non).

 

Nel video era all’opera l’atleta:

  • Magnini Stefano , classe 1988 , 16.55 di record personale, secondo nella edizione 2015 degli assoluti in cui è stato nove volte finalista e quattro volte sul podio. Stefano ha anche vinto tre titoli italiani universitari ed ha vestito la maglia della nazionale assoluta

Ringrazio sentitamente l’atleta ed i colleghi Comolli, Benedini, Bettini, Pinzin per la collaborazione e per il rapporto di collaborazione professionale che condividiamo.

 

A cura di Giuseppe Balsamo

Filed Under: Uncategorized Tagged With: allenamento salto triplo, balzi, balzi alternati, balzi successivi, balzo, balzo successivo, bound, didattic atriplo, didattica salto tripo, drills, giuseppe balsamo, hop, ilcoach, jump, multi balzi, multibalzi, saltare, salti in estensione, salto triplo, Stefano Magnini, step, triple, triple jump, triplo

Clinic "I balzi e il salto triplo" con Fabrizio Schembri – Il Video

11 Dicembre 2015 by Redazione

Clinic-I-balzi-e-il-salto-triplo

Venerdì 4 dicembre, presso la pista di Vigevano, si è tenuto il Clinic "I balzi e il salto triplo", organizzato dall'Atletica Vigevano Young e fortemente voluto dal coach dei salti Enrico Porta. A "dirigere" l'allenamento è stato il saltatore azzurro Fabrizio Schembri, che da quanto dicono i partecipanti è stato davvero bravo a vestire i panni del coach.

Ecco il video della serata, realizzato dall'amico Andrea Giannini che ci ha gentilmente concesso di pubblicarlo.

[su_youtube_advanced url="https://www.youtube.com/watch?v=9TQuUCf7o-4"]

 

Per far comprendere meglio il significato di alcune esercitazioni che vedete nel video, abbiamo chiesto a Enrico Porta di darci qualche spiegazione a riguardo. Ecco le sue parole:

 

Dalla lezione di Fabrizio Schembri a Vigevano del 4/11 arrivano alcuni messaggi.

Ricalcano quelli emersi in occasioni precedenti e proposti da Raimondo Orsini e Paolo Camossi e tutti relativi all’importanza dell’utilizzo dei piedi nell’economia dei salti, e non solo in quelli.

Nella prima parte si è posto l’accento sulla sensibilizzazione del piede con una particolare ricerca dell’appoggio, il tutto stimolato da superfici instabili quali possono essere degli pneumatici.

Allo stesso tempo sono stati sollecitati la ricerca di equilibrio di tutto il sistema corporeo e i tempi di appoggio durante le spinte per effettuare il balzo da un copertone all’altro.

È un ottimo esercizio da inserire periodicamente nella fase di riscaldamento anche per diversificare.

Altro punto fondamentale ribadito da Fabrizio, e anche da Paolo, è la necessità che il piede raggiunga velocemente il punto d’impatto, a pianta piena e in modo il più attivo possibile.

Ciò per evitare una perdita di velocità con un’azione troppo aperta e magari un contatto frenante.

Questo si evidenzia nella parte del video che riguarda le andature classiche ma anche la parte dei balzi sui rialzi.

Un’azione veloce di ricerca del terreno, sotto il ginocchio, restituirà una adeguata spinta propulsiva verso avanti e la presa di contatto a pianta piena preserverà da impatti traumatici.

Poi è chiaro, se si hanno le doti di Fabrizio, il più caraibico dei nostri saltatori, è meglio

 

Ringraziamo Fabrizio, Chicco ed Andrea per la grande disponibilità!

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Filed Under: Formazione, News, News, Salti Tagged With: andrea giannini, atletica vigevano young, balzi, clinic, Enrico Porta, fabrizio schembri, i balzi e il salto triplo, salto triplo, triple jump, triplo, video

Didattica dei balzi: esercitazioni di rimbalzo

11 Maggio 2015 by Redazione

La proposta didattica che segue riguarda una progressione di esercitazioni propedeutiche alle esercitazioni di balzo, conosciute come “rimbalzi” caratterizzate da sequenze di saltelli a piedi pari e su un piede in ritmica alternata e successiva eseguite sul posto o con avanzamento limitato.

Perchè utilizzarle?
Queste esercitazioni danno la possibilità di intervenire e curare l’ apprendimento di alcuni aspetti esecutivi particolarmente significativi ed importanti nell’ interpretazione tecnica dei balzi:

  • la modalità di appoggio dei piedi;
  • l’ allineamento corretto dei segmenti;
  • l’ azione degli arti superiori;
  • la tenuta del busto;
  • la coordinazione tra arti di spinta ed arti liberi;
  • l’ azione piu’ o meno attiva del bacino .

Non è una progressione “ inventata “ ma costituisce un libero adattamento personale di proposte di lavoro viste durante il corso specialisti Fidal 1998 ( interventi dei prof. Tucciarone , Pericoli, Zotko ) o comparse su alcune pubblicazioni , in particolare su “ I salti in estensione nelle categorie giovanili “ del prof. Claudio Mazzaufo.

La conoscenza precisa e la padronanza di questi elementi permette, poi, un approccio corretto alla tecnica dei balzi e dà la possibilità anche di intervenire per correggere e migliorare la qualità esecutiva dei balzi stessi .

Inoltre queste esercitazioni costituiscono un serbatoio di proposte utili sotto l’ aspetto condizionale , soprattutto in riferimento allo sviluppo della forza specifica (del saltatore ) e della reattività.

Ovviamente vengono proposte e commentate solo alcune delle numerose attività possibili e le esecuzioni proposte non sono prive di imperfezioni. Spero cosi’ di riuscire ad aiutarvi ad individuare gli aspetti fondamentali da osservare durante il lavoro con gli atleti e ad indicarvi le modalità adatte per programmare e realizzare gli opportuni interventi correttivi e di arricchimento delle loro competenze .

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[su_youtube_advanced url=”https://youtu.be/H2uvqFsjMu0″ width=”560″ height=”440″ rel=”no”]https://www.youtube.com/watch?v=zTYwp-8hMFw[/su_youtube_advanced][su_divider top=”no” divider_color=”#b8f976″]

1) RIMBALZI PIEDI PARI BRACCIA AL FIANCO

  • Buon allineamento del corpo osservabile guardando la posizione delle spalle, del bacino e dei piedi al momento del contatto al suolo.
  • Si osserva una insufficiente tenuta a livello di ginocchia , con flessione troppo accentuata e scarsa efficacia nella spinta , resa evidente dalla estensione incompleta dei piedi.
  • Prima dell’ impatto a terra la preparazione dovrebbe essere piu’ attiva con il piede meno obliquo rispetto al terreno e l’angolo alla tibio- tarsica un po’ piu’ chiuso.

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2) RIMBALZI A PIEDI PARI IN “CATENA TESA”

  • Le considerazioni fatte in precedenza sono tutte presenti anche in questo video.
  • Apprezzabile il tentativo di aumentare l’ efficacia dell’ uso dei piedi ma la posizione in catena tesa non è ben eseguita ( arti superiori troppo avanti ) a causa di scarsa mobilità del cingolo scapolo omerale.
  • Evidente , quindi, l’ importanza di curare la formazione di base sotto tutti gli aspetti per non avere, come in questo caso, difficoltà esecutive in fase di apprendimento tecnico.

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3) RIMBALZI A PIEDI PARI CON UTILIZZO DELLE BRACCIA

  • L’ azione delle braccia è sostanzialmente corretta ed interviene abbastanza “a tempo”( a rallentatore si osserva un leggero ritardo) determinando un accettabile progresso nella spinta e nell’ estensione del corpo “ in uscita”.
  • Permane la difficoltà di tenuta ( evidenziata anche dalla tendenza a perdere i piedi in avanti e ad arretrare evidente nei primi rimbalzi )

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4) RIMBALZI A PIEDI PARI IN AVANZAMENTO CON UTILIZZO VARIO DEGLI ARTI SUPERIORI

  • Si confermano tutte le precedenti annotazioni e sono osservabili i particolari già evidenziati.
  • Nella parte finale della sequenza l’ azione degli arti superiori appare però piuttosto efficace, anche se i piedi sfuggono, comunque, in avanti.

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5) RIMBALZI A PIEDI PARI CON RICHIAMO DELLE GINOCCHIA IN ALTO CON PAUSA

  • Il richiamo delle ginocchia è incompleto e l’azione dei piedi non appare efficace.
  • Anche l’ impatto a terra avviene con notevole cedimento delle ginocchia.
  • L’ azione degli arti superiori è abbastanza coordinata e aiuta la fase estensiva alleggerendo il compito degli arti inferiori.

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6) RIMBALZI A PIEDI PARI CON RICHIAMO CONTINUO DELLE GINOCCHIA

  • Le osservazioni sono simili alle precedenti.
  • Si evidenzia anche la mancata estensione degli arti prima del contatto a terra con ulteriore cedimento delle ginocchia all’ impatto.
  • Buona la coordinazione delle braccia che aiuta comunque la fase estensiva.

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7) RIMBALZI ALTERNATI SUL POSTO CON USO VARIO DELLE BRACCIA

  • I piedi dell’ atleta “sfuggono” in avanti , l’ impatto a terra avviene non in completa estensione;
  • La posizione in catena tesa, come già visto in precedenza presenta difficoltà legate a scarsa mobilità, che incidono ulteriormente sull’ intero sistema con arretramento complessivo e “perdita” in avanti dei piedi.

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8) RIMBALZI ALTERNATI IN AVANZAMENTO CON BRACCIA AL FIANCO

  • L’ esecuzione presenta un appoggio corretto e di tutta pianta del piede.
  • Si tratta di avviamento al balzo quindi la ricerca dell’ azione di pianta piena o, volendo, anche rullata è da ritenersi adeguata.
  • La spinta in avanti – alto non è molto efficace;
  • Anche in questo caso i piedi e l’ intero “treno inferiore “ scivolano un po’ in avanti.
  • La parte superiore del corpo, anche se un po’ arretrata , è ben sostenuta.
  • Una maggiore scioltezza e “attività” della zona pelvica avrebbe migliorato l’ esecuzione.

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9) RIMBALZI ALTERNATI IN AVANZAMENTO CON AZIONE DELLE BRACCIA ALTERNATA

  • Complessivamente l’ azione proposta è accettabile.
  • L’ appoggio del piede è corretto, gli arti superiori coordinati anche se troppo “incrociati” davanti e dinamicamente poco efficaci.
  • L’ efficacia complessiva del gesto , pero’, non è eccezionale a causa delle considerazioni già fatte in precedenza ( posizione arretrata – scarsa attivazione della zona bacino- pelvi – tendenza a spostare avanti i piedi con azione di spinta poco efficace)

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10) RIMBALZI ALTERNATI IN AVANZAMENTO CON AZIONE ATTIVA DELL’ ARTO LIBERO

  • Imperfetta la coordinazione tra arto di spinta ed arto libero, infatti la decisa azione dell’ arto libero “distrae” l’ atleta dalla spinta che appare inefficace o, comunque, non ben sostenuta.
  • Si evidenziano, naturalmente, le tendenze già osservate : appoggio del piede corretto, zona pelvica poco attiva , azione delgli arti superiori coordinata , ma non particolarmente efficace dal punto di vista del supporto alla spinta degli arti inferiori.

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11) IN SEQUENZA: RIMBALZI ALTERNATI BRACCIA AL FIANCO, A BRACCIA LIBERE E CON SOLLEVAMENTO DELLA COSCIA DELL’ ARTO LIBERO.

  • La proposta delle tre azioni precedenti in sequenza progressiva nella stessa serie permette al tecnico di valutare appieno le competenze dell’ atleta : attenzione all’ appoggio al suolo, al ruolo degli arti sup. e del tronco e, infine azione attiva dell’ arto libero.
  • Osservare sempre come gli elementi “ aggiunti” influiscono sulla spinta.
  • Nell’ esempio si nota buona coordinazione generale , corretto appoggio del piede , precisa la azione degli arti superiori, ma sono evidenti anche le carenze osservate in precedenza.

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12) RIMBALZI SUL POSTO SU UN SOLO ARTO BRACCIA AL FIANCO E A IN CATENA TESA

  • Buono l’ allineamento a braccia al fianco, problemi in catena tesa come per le precedenti esecuzioni.
  • Buona la ricerca di appoggio in tutta pianta e positivo il tentativo di estensione dell’ avampiede in fase di spinta.
  • Evidenti le difficoltà di coordinazione dell’ arto libero che fatica a rilassarsi ed non riesce a “ENTRARE “ con efficacia nel gesto.
  • Problemi di tenuta al ginocchio per l’ arto in appoggio.

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13) RIMBALZI SUL POSTO SU UN ARTO CON CURA DELL’ AZIONE DELL’ARTO LIBERO

  • Esecuzione piu’ corretta e controllata della precedente .
  • L’ atleta fatica a restare sul posto ma l’ attenzione al movimento dell’ arto libero riesce a migliorare la qualità esecutiva dell’ esercitazione

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14) RIMBALZI SU UN ARTO IN AVANZAMENTO BRACCIA AL FIANCO

  • Compatibilmente con le difficoltà già evidenziate,l’ azione appare discreta.
  • Corretto l’ appoggio del piede e accettabile l’ azione dell’ arto libero anche se la zona bacino – pelvi appare ancora bloccata e si nota poca efficacia dell’ azione di spinta.
  • L’ allineamento del corpo è buono.

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15) RIMBALZI SU UN ARTO IN AVANZAMENTO BRACCIA LIBERE

  • Qui apprezziamo molte valenze positive nel gesto : piede ben appoggiato, buon utilizzo degli arti superiori, buona tenuta del busto ed efficace posizione in estensione.
  • Lo spostamento “copre” alcuni punti deboli che, pero’ determinano lo scarso dinamismo: l’ esecuzione è efficace ma poco “viva” e son da migliorare sia la tenuta a terra a livello del ginocchio sia la successiva fase estensiva.

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16) COME PRECEDENTE ESERCIZIO MA CON ARTI SUP. IN AZIONE SINCRONA

  • Positivo il lavoro a braccia sincrone che sembra rendere piu’ sicuro ed efficiente anche il lavoro di spinta e di tenuta dell’ arto in appoggio.
  • L’ azione dell’ arto libero è ben coordinata e l’ allineamento in estensione apprezzabile.

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17 e 18 :RIMBALZI SU UN ARTO IN AVANZAMENTO INSERENDO ANCHE IL RICHIAMO DELL’ ARTO DI APPOGGIO DOPO LA SPINTA

  • Buona coordinazione complessiva con notevoli difficoltà di tenuta ( l’ atleta appare piuttosto seduta ) e ginocchio che flette in modo molto evidente in fase di ammortizzamento.
  • Esercizio da proporre quando la capacità di spinta è consolidata in modo che non comporti una posizione troppo seduta e arretrata ma da considerare “sintetico” relativamente alla capacità di rimbalzare su un arto. Per il giovane triplista in particolare richiede padronanza completa del gesto dell”hop” con particolare attenzione alla capacità di spingere rapidamente e “recuperare” con prontezza ed efficacia l’ arto di spinta. Tale capacità è poi fondamentale nel gesto gara.
  • Interessante anche proporre nella medesima serie l’ esecuzione braccia al fianco, poi braccia libere ed infine richiamo dell’ arto di spinta con gli elementi che entrano in successione.

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Articolo e video a cura di Giuseppe Balsamo

 

Filed Under: Uncategorized Tagged With: allineamento corretto dei segmenti, appoggio dei piedi, azione attiva del bacino, balzi, balzi a piedi pari, balzi in avanzamento, Balzi su un arto, coordinazione arti inferiori, coordinazione arti superiori ed inferiori, didattica atletica leggera, didattica balzi, esercitazioni di balzo, esercitazioni di rimbalzo, giuseppe balsamo, il coach better yourself, ilcoach, ilcoach.net, jump, jumpers, long jump, lungo, progressione balzi, progressione didattica balzi, progressione didattica rimbalzi, rimbalzi a piedi pari, rimbalzi a terra, rimbalzi alternati, saltatori, salti ilcoach, salti in estensione, sprint, tenuta del busto, trackandfield, triple jump, triplo, velocità

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