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Performance Test. Come monitorare la prestazione nei saltatori?

16 Marzo 2018 by Redazione

Il monitoraggio della fatica neuromuscolare attraverso il test di salto verticale effettuato durante il riscaldamento. By Eracle Academy

Il test Conconi è ancora utile?

Figura 1: Il monitoraggio della fatica neuromuscolare attraverso il test di salto verticale effettuato durante il riscaldamento. By Eracle Academy

 

La valutazione dell’atleta è un topic di primaria importanza nel processo di sviluppo della prestazione.

Nell’atletica leggera il valore dei test assume un ruolo ancora più determinante considerate le relazioni tra gli outcome del test e il risultato di gara. Le conoscenze di applied sport science e il supporto delle tecnologie permettono oggi di monitorare i molteplici aspetti della performance tracciando andamenti sempre più significativi in termini di informazioni relative allo sviluppo delle capacità condizionali (effetti dell’allenamento e rischio di infortunio), alla fatica neuromuscolare e allo stato di forma dell’atleta.

Lo scopo del seguente articolo è quello di fornire una guida pratica a tecnici, preparatori fisici e esperti del movimento per poter svolgere sessioni di valutazione della prestazione presentando un approccio da campo fondato sulle ultime evidenze scientifiche e applicazioni proposte al Centro di Sviluppo della Prestazione nell’Atletica Leggera - Eracle Academy.

Performance Test. Gli obiettivi dello screening: perché valutare?

Il primo passo da effettuare è quello di comprendere la finalità e la conseguente applicazione della valutazione che miriamo a svolgere con il nostro gruppo di atleti. Qualsiasi sia la motivazione, ogni test di valutazione ha l’obiettivo comune di fornire un feedback al tecnico in modo da ottimizzare il processo di allenamento.  Di seguito vengono riportate le ragioni per cui un atleta viene monitorato (1):

  • Identificazione del Talento: la creazione di profili individuali permettono allo staff tecnico di valutare punti di forza e debolezza del giovane atleta. Le numerose pubblicazioni scientifiche forniscono dati normativi per genere, livello e disciplina sportiva. Valutare le attuali caratteristiche del proprio atleta rappresenta un primo tassello per delineare obiettivi a breve, medio e lungo termine. Con i giovani è bene comprendere che gli effetti della maturazione biologica e del picco di crescita staturale (PHV) influenzano notevolmente lo sviluppo delle capacità condizionali (2);
  • Valutazione della Prestazione: dopo aver effettuato un’analisi delle caratteristiche della specialità (needs analysis), segue l’identificazione dei fattori determinanti la prestazione (key performance indicators) e la relativa batteria di protocolli di valutazione (test battery). A tal proposito distinguiamo test delle capacità fisiche e test della capacità prestativa;
  • Valutazione del Rischio di Infortunio: protocolli specifici per il monitoraggio delle condizioni di infortuni rientrano nel topic della valutazione. Test di equilibrio, delle asimmetrie tra arti permettono di segnalare campanelli di allarme all’allenatore per l’implementazione di programmi di allenamenti che mirano a diminuire i disequilibri e il conseguente rischio di infortunio;
  • Monitoraggio della Fatica Neuromuscolare: parte del sistema di monitoraggio di sport di squadra, accademie e high performance center, il monitoraggio dello stato neuromuscolare costituisce l’ultimo aspetto della valutazione dell’atleta. Grazie a solide evidenze scientifiche, sport scientist monitorano giornalmente e/o settimanalmente i livelli di fatica neuromuscolare attraverso test di salto verticale.

Minimizzare il rischio di errore di misurazione e valutare l’effettivo cambiamento della prestazione

Testare un atleta sembra essere un compito apparentemente semplice ma spesso capita che chi riveste il ruolo di valutatore tenda a non considerare tutti gli aspetti che possono influenzare il risultato poi oggetto di valutazione. I fattori influenzanti l’outcome del test sono davvero numerosi e per questo motivo il valutatore deve tenere in considerazione l’atleta, l’ambiente e la prestazione al fine di comprendere se il confronto con il test precedente mostri un reale miglioramento della prestazione o è semplicemente frutto della variabilità dei fattori d’influenza. In una review (3) pubblicata sull’International Journal of Sports Physiology and Performance viene sottolineato come il controllo dei fattori d’influenza (periodo della giornata, incoraggiamento, feedback, musica, livello di caffeina e creatina, numero di osservatori, fatica mentale e focus) possano determinare un reale o falso miglioramento della prestazione. In assenza di controllo dei fattori di influenza della validità interna e riproducibilità dei test, spesso i cambiamenti (miglioramento o decremento) sono il frutto di errori di misurazione o alterazione delle sopracitate variabili e rendono la valutazione ininfluente nel processo di allenamento.

Performance Test: una proposta sport science per i salti orizzontali

Al fine di minimizzare gli errori e valutare gli effettivi cambiamenti della performance, la tecnologia e la ricerca nell’ambito sport science forniscono gli strumenti necessari per rendere significativo e vantaggioso il processo di valutazione. In linea con la programmazione, su base periodica, l’allenatore può controllare il processo di allenamento attraverso strumentazioni e protocolli validati. In questa sezione tratteremo l’aspetto più pratico della valutazione. Il modello di seguito proposto rappresenta la sintesi di esperienze e studi applicati svolti in 5 paesi europei e ispirati ai lavori del coach brasiliano Nelio Alfano Moura (allenatore di due campioni olimpici nel salto in lungo) e del coach francese Antony Yaïch (allenatore di saltatori over 8m e over 17m). Le qualità fisico-prestative analizzate mirano a valutare il contributo di ciascuna capacità sulla prestazione in luce delle relazioni studiate tra velocità allo stacco e misura saltata (4), tra velocità massimale e la velocità espressa in pedana (5) e sull’influenza del salto verticale sulla prestazione in gara (6,7). I test vengono svolti con tecnologia validata (8) da studi scientifici e considerati essere il gold standard nell’ambito di applied sport science; per i test di salti vengono utilizzate le barre ottiche OptoJump Next, mentre le prove di velocità sono misurate con WittySEM Photocells.

abella 1: Protocollo per i salti orizzontali utilizzato in "Eracle Academy" A seconda del livello di specializzazione dell’atleta alcuni test vengo omessi e altri aggiunti

Analisi e report dei risultati.

Infine le conoscenze delle basi di statistica dello sport scientist permettono di svolgere analisi dei dati ed evidenziare le differenti casistiche. A seconda dell’obiettivo della misurazione, viene svolta un’analisi idonea alla natura dei dati. Di seguito viene proposto un semplice modello di analisi da campo che fa riferimento all’approccio fast sport science, discostandosi dalle più complesse analisi statistiche (p-value, smallest worthwhile change e magnitude-based inference) effettuate per la pubblicazione di studi scientifici (10, 11).  L’interpretazione attraverso un’analisi intra-individuale di una sessione di test valuta:

  • Reale cambiamento della prestazione: un effettivo miglioramento o peggioramento può essere identificato con una variazione uguale o superiore del 4-5%; oppure valore identificato oltre il limite superiore della deviazione standard.
  • Possibile cambiamento della prestazione: variazioni minime 2-3% spesso riflettono l’errore tipico di misurazione e la variabilità, per tale ragione il cambiamento viene definito “possibile”. In alternativa, il valore rientrate nei limiti della deviazione standard.
  • Nessun cambiamento della prestazione: un valore di 0-1% identifica l’assenza di cambiamento della qualità fisica o prestativa analizzata. Oppure il valore oltre il limite inferiore della deviazione standard.

Una volta conclusa l’analisi dei dati i risultati devono essere presentati all’allenatore attraverso semplici ed intuitivi report entro non oltre 24/48 ore in modo da apportare possibili cambiamenti al programma in funzione delle necessità del singolo atleta specialmente nel periodo più idoneo per svolgere i performance test (periodo speciale e precompetitivo) per poi ottimizzare la preparazione in vista delle competizioni.

Figura 2: Esempio di report dei risultati e del profilo individuale creato per ciascun atleta. Uno screening che facilita il processo di allenamento e permette di individuare eventuali condizioni di infortunio

Conclusioni

I performance test rappresentano uno strumento fondamentale nell’andamento prestativo di qualsiasi atleta se somministrati e analizzati secondo lo stato dell’arte della sport science. Questi costituiscono solo una parte del sistema di monitoraggio dell’atleta (12): alcune volte però solo i performance test non riescono a fornire un quadro completo sul processo d’allenamento e sullo stato di forma dell’atleta; per tale motivo vengono sempre più monitorate misure soggettive (13) al fine di ottimizzare il processo. Considerando che l’obiettivo di ciascun allenatore è quello di favorire la crescita psicofisica e prestativa dell’atleta, introdurre nel proprio programma di allenamento un sistema di monitoraggio che possa valutare oggettivamente i key performance indicators e lo stato funzionale dell’atleta risulta essere la soluzione più vincente vista l’efficacia di questi nell’ambito di high performance.

A cura di Alberto Franceschi, con la collaborazione di Marco Airale

Alberto Franceschi

Sport Scientist - Eracle Academy

International MSc in Performance Analysis of Sport - UTAD 

www.eracleacademy.com

 

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Bibliografia

    1. Valle C. The Complete Guide to Vertical Jump Testing for Coaches. SimpliFaster. Retrieved from: https://simplifaster.com/articles/vertical-jump-testing/
    2. Malina RM, Katzmarzyk PT. (2006) Physical activity and fitness in an international growth standard for preadolescent and adolescent children. Food and Nutrition Bulletin.
    3. Halperin I, Pyne DB, Martin DT. (2015) Threats to internal validity in exercise science: a review of overlooked confounding variables. International Journal of Sports Physiology and Performance. 10(7), 823-829
    4. Moura NA, Moura TFP, Borin JP. (2005) Approach speed and performance in the horizontal jumps: what do Brazilian athletes do? New Studies in Athletics; 20:3, 43-48
    5. Bianco E, Lease D, Locatelli E, Muraki Y, Pfaff D, Shuravetzky E, Velez M. (1996) Speed in the jumping events, New Studies in Athletics, 11:2-3;9-19
    6. Loturco I, Winckler C, Kobal R, Cal Abad CC, Kitamura K, Veríssimo AW, Pereira LA and Nakamura FY. (2015) Performance changes and relationship between vertical jump measures and actual sprint performance in elite sprinters with visual impairment throughout a Parapan American games training season. Physiol; 6:323.
    7. Cardinale M. (2008) Vertical Jump tests: how to perform correctly the Bosco tests. Marco Cadinale Blog. Retreived from: http://marcocardinale.blogspot.it/2008/11/vertical-jump-tests-how-to-perform.html
    8. Glatthorn, J. F., Gouge, S., Nussbaumer, S., Stauffacher, S., Impellizzeri, F. M., & Maffiuletti, N. A. (2011). Validity and reliability of optojump photoelectric cells for estimating vertical jump height. Journal of Strength and Conditioning Research, 25(2), 556–560.
    9. Claudino JG, Cronin J, Mezêncio B, McMaster DT, McGuigan M, Tricoli V, … et al. (2014) The countermovement jump to monitor neuromuscular status: a meta-analysis. J Sci Med Sport, 0(0), 839–844.
    10. Coutts A. (2016) Working fast and working slow: The benefits of embedding research in high-performance sport. International Journal of Sports Physiology and Performance; 11(1) 1-2
    11. Buchheit M. (2018) Magnitudes matter more than Beetroot Juice. Sport Performance and Science Report. Jan 15, 1
    12. Halson SL. (2014) Monitoring Training Load to Understand Fatigue in Athletes. Sports Med. Springer International Publishing.
    13. Saw AE, Main LC, Gastin PB. (2015) Monitoring the athlete training response: subjective self-reported measures trump commonly used objective measures: a systematic review. Br J Sports Med; 0;1-13.
Alberto Franceschi

Alberto Franceschi

International Master in Performance Analysis of Sport
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Filed Under: News, News, Salti, Test di valutazione Tagged With: monitorare la prestazione, performance test, saltatori, salti, salto, test di valutazione, valutare la performance, valutazione

Il passo stacco (video)

17 Luglio 2015 by Redazione

Crida Boras

In copertina Veronica Crida. Foto Fidal.

Come già detto nell'articolo di presentazione delle andature d'impulso, il passo stacco è un'andatura caratterizzata da una azione di spinta con ricaduta sull’arto libero, quindi successione degli appoggi di questo tipo:

  1. spinta forte del destro;
  2. accentuata fase di volo;
  3. ricaduta sul sinistro;
  4. rapido passaggio sul destro e ulteriore spinta con accentuata fase di volo (e viceversa)

Naturalmente si possono utilizzare tanti appoggi di corsa quanti si vuole prima di dare impulso, per cui la variabilità dell’ esecuzione è notevole.

  • L’azione guida dell’ esercizio è l’ idea di dare impulso con il piede che sta dietro.
  • Il passo-stacco fa sentire molto bene il concetto di estensione ,e va eseguito con l’ idea di allontanare il piu’ possibile il baricentro dal piede che spinge a terra e di fissare il piu’ possibile la posizione  del corpo dopo il distacco da terra. La posizione prevede che l’ arto di spinta sia ben esteso, il busto eretto e le braccia ben bloccate con la mano del braccio anteriore all’ altezza degli occhi.
  • I gomiti sono flessi a 90° e anche l’ arto libero è flesso al ginocchio a 90°.

Da sottolineare, pero’ , che una volta staccati i piedi da terra , si puo’ evitare di tenere forzatamente esteso l’ arto di spinta.

Interessante anche considerare che l’ esercizio eseguito con un solo passo di intervallo risulta essere , di fatto, rivolto allo sviluppo della forza di salto o, genericamente, un esercitazione di abilità. Perché diventi piu’ efficace come esercizio tecnico per il salto occorre collegarlo con la corsa e quindi inserire qualche appoggio intermedio in piu’.

Le varianti esecutive , come per il precedente esercizio, possono essere riferite ad aspetti coordinativi ( utilizzo diversificato degli arti superiori) , all’ inserimento di attrezzi da superare (over/ostacolini e altro particolarmente utile per l’ apprendimento dell’ esercitazione), al ritmo e alla velocità dell’ esecuzione agendo anche sul numero di passi di corsa inseriti tra uno stacco e l’ altro, alla traiettoria piu’ o meno “verticale”

Video: il passo stacco

[su_youtube_advanced url="https://youtu.be/h4XMxZ0se9s" width="560" height="440" rel="no"]Video 3° Batteria[/su_youtube_advanced]

Analisi delle sequenze video

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VIDEO 1 :  passo-stacco : esecuzione globale

Viene proposta l’ esecuzione globale con un passo di corsa di intervallo e la spinta sempre sullo stesso arto.

  • L’esecuzione è buona, con corretta azione dell’ arto di spinta in efficace sinergia con l’ arto libero e con attiva partecipazione degli arti superiori
  • L’estensione del corpo è buona cosi’ come il mantenimento della velocità .

[su_divider top="no" divider_color="#8bc751"] [/su_divider]

Video 2  : Esecuzione del passo – stacco superando gli ostacoli

Video 3 : Esecuzione con superamento di ostacoli e , poi, senza ostacoli

L’ atleta, che è buon esecutore dell’ esercizio, mostra, di fatto, una progressione per apprendere l’ andatura:

  • esecuzione con superamento di ostacoli , che facilita l’ idea dello spingere e ricadere sull’ arto libero (video 2)
  • esecuzione con superamento, all’ inizio della serie, di alcuni ostacoli e conclusione senza ostacoli (video 3).

Per insegnare ai ragazzi dare il compito concreto di superare “qualcosa” è certamente di aiuto per apprendere, inizialmente, l’ esercitazione.

Poi, una volta appreso, in forma grezza, il movimento si puo’ richiedere l’ esecuzione , nella medesima serie, del gesto con superamento di attrezzi frapposti.

  • Osservare l’ azione di tutta pianta del piede di stacco, l’ottima estensione dell’ arto di spinta e la tenuta molto buona del busto.
  • Un po’ meno precisa l’ azione delle braccia con una tendenza ad incrociare davanti eccessiva.

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Video 4 : Passo stacco con circonduzione alternata delle braccia

L’ esercizio è proposto (e ben eseguito) con circonduzione alternata degli arti superiori.

  • L’ azione è fluida ed efficace e la coordinazione è precisa.
  • Il movimento delle braccia non influisce negativamente sulla qualità della spinta che continua ad essere efficace.

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Video 5 - 6: Esecuzione con due passi di intervallo (tre appoggi dei piedi) e cambio dell’ arto di spinta

Esecuzione con due passi (tre appoggi di intervallo) con componente coordinativa (cambio gamba di spinta) e idea di lavoro sugli ultimi tre appoggi prima dello stacco.
  • Esecuzione buona, ma  un po’ troppo lenta e meccanica nel video 5, mentre la azione è piu’ veloce e continua nella 6° sequenza

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Video 7: Esecuzione del passo stacco con tre passi ( 4 passi ) di intervallo

Esecuzione del passo- stacco con tre passi (4 appoggi) di intervallo .

  • L’ esecuzione rispetta pienamente i parametri guida stabiliti e mostra buon mantenimento della velocità e buona continuità dell’ azione di corsa.

Quando l’ esecuzione è richiesta a giovani atleti ritengo sia preferibile una azione di corsa molto fluida e continua. In atleti piu’ evoluti una certa preparazione dello stacco con un piu’ evidente abbassamento sul penultimo può essere piu’ adeguata

[su_divider top="no" divider_color="#8bc751"] [/su_divider]

 

Video 8: Esecuzione del passo stacco con intervallo progressivamente piu’ lungo fino a 5 passi - stacco

Il filmato  mostra una certa  lentezza e pesantezza esecutiva, che, nonostante il progressivo aumento del numero di passi , non permette di cogliere la crescita di velocità.

Il ritmo cresce nell’ intervallo finale con i cinque passi e, in quel momento, è possibile cogliere l’ aumento della velocità e del ritmo.

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Video 9-10-11:

  • Esecuzione nettamente “orizzontale” (video 9)
  • poi decisamente “verticale” (video 10)
  • e quindi esecuzione iniziale radente e  conclusione verticalizzando (video 11)

L’ ultima esecuzione è molto interessante e vorrebbe incidere sulla capacità di verticalizzare pur mantenendo l’ avanzamento, proprio quella tipica del lunghista!

Naturalmente l’ esecuzione con un solo passo di intervallo rende tutto un  po’ piu’ facile, ma meno correlato con la capacità di correre e saltare , che è sempre fondamentale.

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Conclusioni

Come già detto per il passo saltellato è importante sottolineare che l’ apprendimento di queste esercitazioni è sicuramente importante e deve essere realizzato  con cura  ma sempre correlato con lo sviluppo della tecnica del gesto-gara, per evitare di costruire abilità fini a se’ stesse e non utilizzabili per il miglioramento del gesto che resta sempre il vero obiettivo!

[su_note note_color="#8bc751" radius="1"]L'atleta nel video è Stefano Magnini , classe 1988 , record 16,08 metri nel triplo  (7.24 salto in lungo - 11.24  100 mt e 22.43 sui 200 mt), tre volte campione italiano Universitario e nove volte finalista agli assoluti con tre podi (Milano 2009 - Ancona 2011 - Ancona 2012)

Il classico atleta di "capacità medie" che con dieci anni di lavoro costante ed umile arriva a buon livello![/su_note]

Articolo a cura di Giuseppe Balsamo

N.B.: ci teniamo a far notare che, essendo video amatoriali, la qualità video non è sicuramente eccellente.

[su_divider text="torna su" divider_color="#8bc751"] [/su_divider]

Il passo saltellato (video)

 

 

Giuseppe Balsamo

Giuseppe Balsamo

Professore | Tecnico Fidal ASA Salti
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