ilCoach

Il miglior portale italiano sull'atletica leggera

Menu
  • Chi siamo
    • ilCoach.net A.S.D.
      • Tesseramento stagione 2020/21
      • Tesseramento stagione 2019/20
      • Il nostro team
    • Close
  • Allenamento
    • Le basi dell’allenamento
    • Allenamento giovanile
    • Allenare la forza
    • Tecnologia
    • Trattamento e prevenzione infortuni
    • Vincere con la mente
    • Close
  • Atletica leggera, cos’è?
    • SPRINT
    • OSTACOLI
    • SALTI
    • MEZZOFONDO
    • FONDO
    • LANCI
    • PROVE MULTIPLE
    • Close
  • Corsi di formazione
    • ilCoach SMART TALK
    • Corsi dal vivo
      • Peak Performance. Periodizzazione dell’allenamento in atletica leggera
      • Close
    • Close
  • Interviste
  • Recensioni
  • Contattaci

Intervista a Giovanni Galbieri e Alessandro Nocera

23 Luglio 2015 by Redazione

Lunga ed interessante intervista a Giovanni Galbieri, che a Tallin ha fatto gioire l’atletica italiana vincendo il titolo di Campione Europeo Under 23 nei 100 metri, e al suo coach Alessandro Nocera, tecnico torinese che ha iniziato il proprio percorso da allenatore con Daniela Graglia e che fino allo scorso anno ha seguito Fabio Cerutti, attualmente oltre a Giovanni segue Giacomo Tortu e Davide Manenti. 
(la parte relativa ad Alessandro nella seconda pagina dell’articolo)
Ciao Giovanni, appena terminati i Campionati Europei di Tallinn, dai quali torni con una medaglia d’oro e due personali, 10″20 ventoso in semifinale e 10″33 regolarissimo in finale. Eri consapevole di essere così in forma quando sei partito? Ti saresti aspettato un risultato del genere?
Ciao a tutti. Devo dire che a livello cronometrico ero consapevole di poter valere intorno ai 10″30 chiaramente centesimo più centesimo meno. È stata una sorpresa il 10″20 ma per le sensazioni avute nel riscaldamento devo dire che ambivo ad un under30″, peccato per il vento irregolare ma guardando avanti va bene così, perché lascio un margine colmabile a breve (si spera). 10″33 è un tempo di tutto rispetto considerato che: la pista era “normale”, c’erano 13 gradi, il vento era nullo e avevo un paio di turni sulle gambe. Infine la finale è sempre una gara a se e chiaramente sono contento di aver fatto il personale li, nel posto giusto e al momento giusto.
Campionati Europei under 23
[su_spacer size=”10″][su_spacer][/su_spacer]
Parlaci un po’ di te (come e perché hai iniziato a fare atletica, cosa fai nella vita oltre all’atletica, quali sono i tuoi hobby e le tue passioni).
Ho cominciato a fare atletica nel 2003 in quarta elementare, come la si può fare in quel periodo ma ho sempre prediletto la corsa in qualsiasi forma (ho fatto anche le campestri). La mia seconda grande passione è la musica, scrivo canzoni da un po di anni. Attualmente suono e canto in un gruppo. Ascolto molta musica italiana e il mio artista preferito è Danilo Sacco (ex cantante dei nomadi)
Oltre al Titolo Europeo Under 23 nei 100 metri, una stagione in costante crescita, con la vittoria del Titolo Italiano Promesse, sempre nei 100 metri. Cosa pensi sia cambiato rispetto agli scorsi anni, dove sembravi essere in una situazione di “stallo”, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista della preparazione atletica?
Mah io penso che la situazione di stallo lo sia stata in modo relativo, poiché, salvo infortuni, sono sempre riuscito a migliorarmi anno dopo anno, magari non come ci si aspettava, ma voi sapete meglio di me quanto sia dura confermarsi su certi livelli soprattutto tecnicamente.
Dopo gli Europei Juniores 2012 dove sei arrivato 5° in semifinale, hai passato un paio di stagioni difficili a causa di un brutto infortunio. È stata dura gestire quel periodo? Cosa ti ha fatto andare avanti a credere in te stesso e a continuare ad allenarti invece di smettere?
Il periodo è stato di transizione. Ho cambiato prima società, passando alla Riccardi Milano ( che non smetterò mai di ringraziare) e poi allenatore, Alessandro. Devo dire che oltre al costante aiuto della mia famiglia, Alessandro è stato determinante: non ha smesso un secondo di credere in me, ha avuto moltissima pazienza (e tutt’ora ne ha..), perseveranza e precisione, un mix vincente che ha fatto salire giorno dopo giorno in maniera esponenziale la mia autostima e la mia voglia di tornare in pista protagonista.
Galbieri

Galbieri durante il riscaldamento

[su_spacer size=”10″][su_spacer][/su_spacer]
Quali sono gli obiettivi per il futuro?
Ora puntiamo a fare bene gli assoluti, a mantenere una media costante attorno a certi tempi, prevenendo il più possibile infortuni, per quanto possibile, nella speranza di avere continuità negli allenamenti e nelle stagioni a venire.
Hai in mente di correre qualche 200 in questa stagione?
In allenamento qualche 200 è stato fatto, ma per adesso non è una mia priorità. Devo farlo più mio, familiarizzare con la curva e con la botta di acido che arriva puntualmente dopo il 150 (se non prima). Ma è nei nostri programmi fare un 200, anche in previsione di una miglior scioltezza nel 100 metri
Quale è il tuo allenamento preferito?
L’allenamento che preferisco sono le sedute di accelerazioni sui 20/30 metri. Quelle non massimali ma molto tecniche. È li che sviluppo maggior sensibilità che mi ritorna tutta nella gara,sviluppando, per quanto possibile, alcuni automatismi.
Quale quello che ti piace meno?
Senza ombra di dubbio le prove che superano i 200 metri. Odiose
Hai qualche oggetto, rituale scaramantico prima/durante le gare?
Diciamo che prima delle gare tendo a diventare un po paranoico e voglio che tutto sia al proprio posto. Lucido le scarpe, compagne d avventura…
Com’è il rapporto con il tuo allenatore?
Oltre a quello già detto nella domanda 4), aggiungo che è una guida tecnica estremamente precisa. Ha un occhio che nessun altro ha, tratta diversamente ogni suo atleta distinguendone pregi e difetti attuando un programma diverso e personalizzato per ognuno di essi. Ha portato 3 atleti alle olimpiadi, mi fido ciecamente dei suoi programmi, questo penso sia fondamentale per l’atleta e per la sua serenità.
A tuo avviso, quali sono le difficoltà principali che un atleta (non militare) deve affrontare nel nostro paese?
Beh appunto la mancanza di un supporto economico costante preclude un’ attività di livello top. Penso che sarebbe utile nell’atletica un intervento privato a colmare lacune finanziarie che ci sono all’interno del nostro sport. Ma io stesso tentennerei all’idea di investire sull’atletica che, per quanto sia lo sport più bello del mondo, non è televisivo.
Tortu Galbieri (2)
[su_spacer size=”10″][su_spacer][/su_spacer]
In Italia si parla molto del modo di allenare all’estero, molti atleti si sono trasferiti fuori dall’Italia per provare nuovi metodi di allenamento, cosa ne pensi? Hai mai pensato di farlo anche tu?
Penso che andare all’estero per fare un esperienza sia del tutto legittimo purché sia una scelta fatta con criterio. Andare all’estero per vantarsi di avere 20 bilancieri quando ne usi solo uno mi sembra un po limitato. Se si sfrutta tale occasione per migliorare, allenarsi con gente più forte di te e provare metodi di allenamento alternativi allora si, sono d’accordo. Personalmente per ora no, l’idea non mi sfiora, sto bene dove sono e ho tutto quello che mi serve.
Chi è, o è stato, il tuo “esempio”/idolo/mito nell’atletica?
Il mio esempio italiano è sempre stato Ciccio Scuderi, lo conosco personalmente lo stimo come atleta ma soprattutto come persona. Come atleta preferito ho sempre avuto Liu Xjang: è sempre stato una spanna sopra a tutti, quando lo vedevo correre mi dava l idea di disciplina, purezza e determinazione tutto in una sola persona. La sua tecnica era perfetta. A Pechino quando non ha corso, mi è dispiaciuto molto.
Cosa ti piace dell’atletica leggera, rispetto ad altri sport?
Mi piace perché ti forgia il carattere. È uno sport individuale la squadra non esiste nemmeno nella staffetta (bada bene, ho detto squadra non gruppo). Se perdi la colpa è tua e impari a prenderti le tue responsabilità senza dare la colpa a nessuno. Se vinci pero la soddisfazione è doppia se non tripla.
Quale consiglio daresti ai giovani atleti (non che tu sia vecchio), meno esperti di te?
Ai giovani consiglio di non avere fretta, di non specializzarsi subito di rimanere fino a quando possono poliedrici. Ma soprattutto consiglio di prendere come modelli ed esempi atleti che sono partiti dal basso e sono arrivati a fare grandi cose. Il talento purtroppo non è per tutti e non lo si può allenare, la differenza in molti casi la fa la perseveranza, la precisione e la voglia di arrivare un alto.
Per te oro Europeo nei 100 metri Promesse, ma dietro di te sembra vedersi un movimento di giovani atleti che, guardando le prestazioni, fanno ben sperare la velocità Azzura. Pensi che il settore velocità italiano possa tornare a vincere una competizione internazionale anche nella categoria assoluta?
Io penso di si. L’italiano ha la capacita di rialzarsi nei momenti difficili ed è storicamente dimostrato che è un fattore di indole. Credo nel movimento atletica, ne abbiamo bisogno!!!

 

Nella seconda pagina dell’articolo l’intervista ad Alessandro Nocera, coach di Giovanni, che ci racconta un po la sua filosofia di allenamento e cosa c’è dietro gli ottimi risultati con gli atleti che allena.
Gruppo Nocera

Pages: 1 2

Filed Under: Interviste Tagged With: 100 metri, 100 metri piani, 200 metri, alessandro nocera, alessandro nocera giovanni galbieri, allenatore alessandro nocera, atletica, atletica leggera, Atletica Riccardi Milano, coach alessandro nocera, davide manenti, federico cattaneo, filippo tortu, galbieri campione europeo, galbieri oro europeo, Giacomo Tortu, giovanni galbieri, giovanni galbieri campione europeo, il Coach, il coach atletica, il coach atletica leggera, il coach better yourself, il coach risultati, il_Coach, ilaria verderio, ilcoach atletica, ilcoach.net, intervista alessandro nocera, intervista alessandro nocera giovanni galbieri, intervista atleti, intervista giovanni galbieri, sprint, trackandfield, training, velocità

Intervista a Yohanes Chiappinelli e Maurizio Cito

21 Luglio 2015 by Redazione

Di seguito presentiamo l’intervista a Yohanes Chiappinelli, neo Campione Europeo Juniores nei 3000 siepi, e al suo coach Maurizio Cito, giovane tecnico toscano che lo segue fin dalla categoria Cadetti.

Iniziamo con le domande a Maurizio per comprendere cosa c’è dietro a questo bellissino Oro Europeo.

Per leggere l’intervista a Yohanes andate sulla seconda pagina dell’articolo (cliccate il numero 2 in alto a o in basso a sinistra)

Ciao Maurizio, parlaci un pò di te, delle tue esperienze e della tua filosofia di allenamento.
Ho iniziato a correre nel 2000 da primo anno cadetto e nel 2007, per gioco, ho conseguito il primo livello da Tecnico Fidal (il corso era stato fatto a Siena pista in cui opero!!).
Ho iniziato ad allenare realmente dal 2009 a seguito di alcune delusioni sportive dovute soprattutto a un errato percorso tecnico seguito nelle categorie giovanili, da qui la mia filosofia di crescere l’atleta rispettando i tempi fisiologici di sviluppo e puntando molto sulla stimolazione delle fasi sensibili; a 14-15 si devono creare i presupposti condizionali e coordinativi per poter poi sopportare sia la mole di lavoro futura sia avere una molteplicità di mezzi da poter inserire nel proseguo vita atletica del ragazzo!
Nel 2011 ho frequentato e superato il corso di allenatore di secondo livello, nel 2015 sono diventato docente e formatore Fidal e sto frequentando il corso di allenatore specialista (3° livello).

Yohanes, in Svezia, ha dominato i 3000 siepi con una gara subito all’attacco e chiusa in 8’47”58. Un risultato che vi aspettavate? Avevate deciso insieme una partenza così aggressiva?
Avevamo costruito la gara così ed è andata perfettamente secondo i piani ci aspettavamo un crono migliore ma con quel vento era impossibile correre forte ma l’importante era vincere, la strategia era di partire ai 200 metri subito al primo ostacolo così da cogliere di sorpresa gli avversari mettere un ritmo da capogiro come solo Yohanes sa fare e sperare che gli avversari si attaccassero, così è stato tempo 4 giri hanno pagato caro lo sforzo iniziale!!! Ovviamente a Said e Simone avevamo detto di stare in fondo al gruppo perché sapevano di questa cosa e di fare una gara d’attesa così da riprendere i vari “cadaveri” durante il Km finale, così è stato con Colombini addirittura 4° in finale, peccato per Said solo 13° bloccato nell’ultimo mese da magagne fisiche!

Yohanes è uno dei talenti della Nazionale Juniores nei 3000 siepi, quali sono stati, a tuo avviso, i punti chiave dei suoi risultati in questi anni?
Yohanes ha delle doti innate sopraffine, sicuramente il lavoro di correzione tecnica della corsa e un lavoro massiccio sulla reattività e forza esplosiva in un’età sensibile hanno reso in discesa il suo percorso nelle siepi nonostante la sua statura!

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Yohanes ha 17 anni e ancora frequenta le superiori e fino alla maturità gli impegni agonistici saranno le manifestazioni di categoria (europei e mondiali) mentre gli obiettivi tecnici proseguiranno sulla strada percorsa fino adesso e quindi di ampliare ulteriormente le sue conoscenze motorie e consolidare ciò che di buono è stato già fatto!

Come pensi di accompagnarlo in questo percorso?
Ogni anno stilo una programmazione in cui gli stimoli allenanti differiscono sia per intensità sia per volume sia per densità e ogni anno inserisco nuovi mezzi anche in base a quello che noto così da personalizzare al meglio il suo programma, il tutto rispettando la legge della progressività ad esempio Yohanes nell’inverno 2013 (in vista di Eugene 2014) correva 60 Km settimanali mentre nell’inverno 2014 (previsione Eskilstuna 2015) ne ha corsi 75. Sono volumi bassi ma non perché sono un allenatore “leggero” alcune sue sedute di allenamento durano anche 3 ore ma in questo periodo del suo percorso atletico mi interessano maggiormente altri aspetti.

Secondo te quali sono le difficoltà principali che un allenatore deve affrontare nella preparazione e nella costruzione tecnica di un siepista?
Se un atleta è portato per quella specialità, non ci sono grosse difficoltà nell’avviamento delle siepi anzi a mio avviso sono anche meno monotone come proposta allenante, i problemi sussistono quando in età giovanile non è stato lavorato in modo corretto e viene meno il bagaglio motorio, correggere un ragazzo di 20 anni che corre da 5, col solo obiettivo di conseguire una prestazione trascurando il resto, diventa veramente difficile perché bisogna in primis far prendere coscienza dell’errore poi cancellarlo dopo di che correggerlo e infine consolidare lo schema motorio corretto…in bocca al lupo!!!

[su_spacer size=”10″][su_spacer][/su_spacer]

In base alla tua esperienza da allenatore, quali sono i punti fondamentali in un buon programma di allenamento, il mezzofondo ed in particolare per le siepi?
Un buon programma di allenamento più che paragonarlo a una ricetta con “l’ingrediente segreto” lo paragonerei a un bel vestito su misura, perciò è da valutare da atleta ad atleta sia per caratteristiche tecniche, che psicologiche, che fisiologiche! Questo fa capire quanto sia importante osservare monitorizzare e testare il proprio atleta proprio per conoscere come risponde alle varie proposte allenati così da poter stilare un programma sempre più su misura. Per le siepi sicuramente la mia filosofia è di inserire costantemente negli allenamenti con gli ostacoli durante l’anno: ho notato che molti sono dei buoni mezzofondisti che un mese prima della gara si improvvisano siepisti facendo 10×400 con 4-5 Hs!!!

A tuo avviso, quali sono le difficoltà principali che un allenatore di atletica leggera deve affrontare nel nostro paese?
La mancanza di risorse e la consapevolezza che a oggi questo ruolo non potrà mai diventare un lavoro vero e proprio ad eccezione dei pochi atleti, riconvertiti in tecnici dei gruppi sportivi militari che comunque lavorano con atleti già formati, il restante della categoria si basa sul volontario e questo è causa diretta di una mancanza di professionalità e responsabilità soprattutto in quelle fasce di età dove a maggior ragione gli atleti andrebbero tutelati maggiormente a livello tecnico!

[su_spacer size=”10″][su_spacer][/su_spacer]
Quali sono le figure che hanno ispirato il tuo modo di allenare?
Nella mia carriera atletica ho avuto tre allenatori e tutti e tre hanno dato le basi al tecnico che sono oggi. Il primo mi ha trasmesso carisma, leadership e soprattutto tanta motivazione per intraprendere questo percorso dopo le mie esperienze poco felici in età giovanile. Il secondo Claudio Pannozzo è quello che mi ha aperto a un concetto metodologico e tecnico su come allenare e far crescere un ragazzo in eta giovanile mentre il terzo Tiziano Marzotti mi ha trasmesso l’importanza di capire su quali substrati lavoriamo a ogni seduta di allenamento e perciò un modello più fisiologico. Poi la fortuna di allenare un talento come Yohanes mi ha dato l’occasione di avere delle vie preferenziali per confrontarmi con allenatori italiani di altissimo spessore come il compianto Arcelli, Gigliotti, Dotti, Incalza, Ghidini e molti altri.

Si parla molto del modo di allenare all’estero, consa ne pensi? Pensi che in Italia gli allenatori siano così inferiori rispetto a quelli delle altre nazioni?
Nel mezzofondo va molto di voga il modello americano dell’Oregon Project, ma onestamente oltre che vedere video con apparecchi fantascientifici e qualche programma, dove un pò di spunti li ho presi anche io, per il resto conosco poco del loro modello di allenare anche perché quello che trovo spesso è solo come pubblicizzarlo!

Inoltre ho avuto un esperienza diretta col modello americano collegiale grazie ad una mia atleta partita alla volta degli states dopo aver ricevuto una borsa di studio sportiva e ho visto come lavorano e diciamo che non condivido quasi niente di quello che fanno:

  • Nessuna programmazione, tutti si allenano con lo stesso programma e fanno le gare necessarie all’università finalizzandole al bisogno
  • Nessun tipo di test
  • Nessuna tutela per la crescita e l’integrità dell’atleta, questa ragazza, durante i loro campionati indoor, in 24 ore ha corso 5 gare (800Q-1500Q-3000F-800F-1500F)

Il loro grosso pregio sta nell’avere alla base un sistema di assistenzialismo (fisioterapie-strutture-psicologi etc etc.) molto efficiente rispetto al nostro ed inoltre hanno delle gare spettacolari. Il primo problema italiano sta proprio nella difficoltà di trovare gare!

In conclusione penso che per ottenere un risultato ci siano più strade buone percorribili e la via più sicura è quella che conosciamo meglio e non quella maggiormente pubblicizzata quindi sono un forte sostenitore dei tecnici italiani e ritengo frustante il fatto di essere denigrati gratuitamente da tecnici esteri solo per la mancanza di “curriculum”, dietro a un risultato ci dovrebbe essere un sistema efficiente che in Italia a oggi è ridicolo rispetto ai paesi emergenti.

Cosa ti piace dell’atletica leggera, rispetto ad altri sport?
La sua oggettività e la sua misurabilità!

Il consiglio che daresti ad un giovane che vorrebbe iniziare a fare il tecnico di atletica?
Di affiancarsi a un tecnico valido e di fare gavetta anche in più specialità, ho allenato la marcia per due anni sotto stretta sorveglianza di Marco Ugolini e devo dire che mi ha fatto notare delle cose sotto altre prospettive che tutt’ora mi tornano utili.

Yohanes è uno degli atleti under 20 inseriti nel progetto Fidal, iniziato lo scorso anno, in previsione delle Olimpiadi di Rio del prossimo anno. Dopo gli Europei partirà per il Brasile per uno stage di allenamento, con test fisici e medici giornalieri. Cosa ne pensi dell’iniziativa?
Il progetto più che di allenamento sarà di ricerca, sicuramente sarà una bella esperienza e magari riuscirò ad avere dei dati spendibili. L’unica cosa che mi lascia perplesso è che ragazzi così giovani siano così impegnati in viaggi e manifestazioni in giro per il mondo, questo mi fa paura soprattutto nelle categorie allievi.

Nella seconda pagina dell’articolo l’intervista a Yohanes

Immagine di copertina realizzata e gentilmente concessa da Ph. Andrea Bruschettini

Ecco gli altri contributi di Maurizio:

Maurizio Cito: l’allenamento di Yohanes Chiappinelli da Cadetto 

Maurizio Cito: programmazione stagione 2015-16 di Yohanes Chiappinelli (3000 siepi) 

Ti è piaciuto? Condividi sulla tua pagina Facebook cliccando sull’icona a sinistra!

Pages: 1 2

Filed Under: Interviste Tagged With: allenamento yohanes chiappinelli, allenatore yohanes chiappinelli, atletica leggera, chiappinelli, chiappinelli trainer, coach yohanes chiappinelli, il Coach, il coach better yourself, il coach risultati, il_Coach, ilcoach better yourself, interivsta coach e atleta, intervista, intervista allenatore chiappinelli, intervista maurizio cito, intervista yohanes chiappinelli, maurizio cito, mezzofondo, trackandfield, training, training yohanes chiappinelli, Yohanes Chiappinelli, yohanes chiappinelli allenamento, yohanes chiappinelli atletica

Perchè Lavillenie è il miglior saltatore con l'asta al mondo?

26 Giugno 2015 by Redazione

Sul profilo di facebook della IAAF è stata caricata una breve intervista al Coach di Renaud Lavillenie, Philippe D’Encausse.

La domanda era:

Perchè Renaud Lavillenie è il saltatore con l’asta più forte al mondo?

Questa la risposta, veramente sintetica:

  1. È il corridore più veloce mentre impugna un’asta.
  2. Non ha paura.
  3. Egli vuole essere il migliore.

Ecco il video dell’intervista:

 

Insomma, sembra che il saltatore con l’asta moderno debba essere dotato di grandi doti di velocità e ovviamente questa velocità deve saperla sfruttare durante la gara, deve avere una buona dose di incoscienza e deve aver voglia di darsi da fare per migliorare sempre di più!

Filed Under: Uncategorized Tagged With: asta, atletica leggera, d'euchasse, IAAF, il Coach, il coach better yourself, il coach risultati, il_Coach, ilcoach, ilcoach atletica, ilcoach better yourself, ilcoach_, ilcoach.net, intervista, intervista allenatore lavillenie, intervista lavillenie, Lavillenie, Philippe D'Encausse, pole vault, renaud lavillenie, salto con, Track and field, trackandfield, training, velocità, video, video intervista

NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sui nostri contenuti. Non riceverai SPAM!
!
!

"Dichiaro di aver letto l'informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196"

Terms and Conditions checkbox is required.
Iscriviti
Something went wrong. Please check your entries and try again.

Partners

AICS-2-e1503987781851
logo_slide-isci_ok
cropped-S-INFO-logo-instagram-1
beast
Lisport-1024x140

Copyright 2015-20 ILCOACH.NET A.S.D. |  Sede legale: Via San Lorenzo 6B (BS) - C.F. 03893880983 | P. I. : 03893880983 | Privacy Policy | Cookie Policy