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Il passo stacco (video)

17 Luglio 2015 by Redazione

Crida Boras

In copertina Veronica Crida. Foto Fidal.

Come già detto nell'articolo di presentazione delle andature d'impulso, il passo stacco è un'andatura caratterizzata da una azione di spinta con ricaduta sull’arto libero, quindi successione degli appoggi di questo tipo:

  1. spinta forte del destro;
  2. accentuata fase di volo;
  3. ricaduta sul sinistro;
  4. rapido passaggio sul destro e ulteriore spinta con accentuata fase di volo (e viceversa)

Naturalmente si possono utilizzare tanti appoggi di corsa quanti si vuole prima di dare impulso, per cui la variabilità dell’ esecuzione è notevole.

  • L’azione guida dell’ esercizio è l’ idea di dare impulso con il piede che sta dietro.
  • Il passo-stacco fa sentire molto bene il concetto di estensione ,e va eseguito con l’ idea di allontanare il piu’ possibile il baricentro dal piede che spinge a terra e di fissare il piu’ possibile la posizione  del corpo dopo il distacco da terra. La posizione prevede che l’ arto di spinta sia ben esteso, il busto eretto e le braccia ben bloccate con la mano del braccio anteriore all’ altezza degli occhi.
  • I gomiti sono flessi a 90° e anche l’ arto libero è flesso al ginocchio a 90°.

Da sottolineare, pero’ , che una volta staccati i piedi da terra , si puo’ evitare di tenere forzatamente esteso l’ arto di spinta.

Interessante anche considerare che l’ esercizio eseguito con un solo passo di intervallo risulta essere , di fatto, rivolto allo sviluppo della forza di salto o, genericamente, un esercitazione di abilità. Perché diventi piu’ efficace come esercizio tecnico per il salto occorre collegarlo con la corsa e quindi inserire qualche appoggio intermedio in piu’.

Le varianti esecutive , come per il precedente esercizio, possono essere riferite ad aspetti coordinativi ( utilizzo diversificato degli arti superiori) , all’ inserimento di attrezzi da superare (over/ostacolini e altro particolarmente utile per l’ apprendimento dell’ esercitazione), al ritmo e alla velocità dell’ esecuzione agendo anche sul numero di passi di corsa inseriti tra uno stacco e l’ altro, alla traiettoria piu’ o meno “verticale”

Video: il passo stacco

[su_youtube_advanced url="https://youtu.be/h4XMxZ0se9s" width="560" height="440" rel="no"]Video 3° Batteria[/su_youtube_advanced]

Analisi delle sequenze video

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VIDEO 1 :  passo-stacco : esecuzione globale

Viene proposta l’ esecuzione globale con un passo di corsa di intervallo e la spinta sempre sullo stesso arto.

  • L’esecuzione è buona, con corretta azione dell’ arto di spinta in efficace sinergia con l’ arto libero e con attiva partecipazione degli arti superiori
  • L’estensione del corpo è buona cosi’ come il mantenimento della velocità .

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Video 2  : Esecuzione del passo – stacco superando gli ostacoli

Video 3 : Esecuzione con superamento di ostacoli e , poi, senza ostacoli

L’ atleta, che è buon esecutore dell’ esercizio, mostra, di fatto, una progressione per apprendere l’ andatura:

  • esecuzione con superamento di ostacoli , che facilita l’ idea dello spingere e ricadere sull’ arto libero (video 2)
  • esecuzione con superamento, all’ inizio della serie, di alcuni ostacoli e conclusione senza ostacoli (video 3).

Per insegnare ai ragazzi dare il compito concreto di superare “qualcosa” è certamente di aiuto per apprendere, inizialmente, l’ esercitazione.

Poi, una volta appreso, in forma grezza, il movimento si puo’ richiedere l’ esecuzione , nella medesima serie, del gesto con superamento di attrezzi frapposti.

  • Osservare l’ azione di tutta pianta del piede di stacco, l’ottima estensione dell’ arto di spinta e la tenuta molto buona del busto.
  • Un po’ meno precisa l’ azione delle braccia con una tendenza ad incrociare davanti eccessiva.

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Video 4 : Passo stacco con circonduzione alternata delle braccia

L’ esercizio è proposto (e ben eseguito) con circonduzione alternata degli arti superiori.

  • L’ azione è fluida ed efficace e la coordinazione è precisa.
  • Il movimento delle braccia non influisce negativamente sulla qualità della spinta che continua ad essere efficace.

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Video 5 - 6: Esecuzione con due passi di intervallo (tre appoggi dei piedi) e cambio dell’ arto di spinta

Esecuzione con due passi (tre appoggi di intervallo) con componente coordinativa (cambio gamba di spinta) e idea di lavoro sugli ultimi tre appoggi prima dello stacco.
  • Esecuzione buona, ma  un po’ troppo lenta e meccanica nel video 5, mentre la azione è piu’ veloce e continua nella 6° sequenza

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Video 7: Esecuzione del passo stacco con tre passi ( 4 passi ) di intervallo

Esecuzione del passo- stacco con tre passi (4 appoggi) di intervallo .

  • L’ esecuzione rispetta pienamente i parametri guida stabiliti e mostra buon mantenimento della velocità e buona continuità dell’ azione di corsa.

Quando l’ esecuzione è richiesta a giovani atleti ritengo sia preferibile una azione di corsa molto fluida e continua. In atleti piu’ evoluti una certa preparazione dello stacco con un piu’ evidente abbassamento sul penultimo può essere piu’ adeguata

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Video 8: Esecuzione del passo stacco con intervallo progressivamente piu’ lungo fino a 5 passi - stacco

Il filmato  mostra una certa  lentezza e pesantezza esecutiva, che, nonostante il progressivo aumento del numero di passi , non permette di cogliere la crescita di velocità.

Il ritmo cresce nell’ intervallo finale con i cinque passi e, in quel momento, è possibile cogliere l’ aumento della velocità e del ritmo.

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Video 9-10-11:

  • Esecuzione nettamente “orizzontale” (video 9)
  • poi decisamente “verticale” (video 10)
  • e quindi esecuzione iniziale radente e  conclusione verticalizzando (video 11)

L’ ultima esecuzione è molto interessante e vorrebbe incidere sulla capacità di verticalizzare pur mantenendo l’ avanzamento, proprio quella tipica del lunghista!

Naturalmente l’ esecuzione con un solo passo di intervallo rende tutto un  po’ piu’ facile, ma meno correlato con la capacità di correre e saltare , che è sempre fondamentale.

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Conclusioni

Come già detto per il passo saltellato è importante sottolineare che l’ apprendimento di queste esercitazioni è sicuramente importante e deve essere realizzato  con cura  ma sempre correlato con lo sviluppo della tecnica del gesto-gara, per evitare di costruire abilità fini a se’ stesse e non utilizzabili per il miglioramento del gesto che resta sempre il vero obiettivo!

[su_note note_color="#8bc751" radius="1"]L'atleta nel video è Stefano Magnini , classe 1988 , record 16,08 metri nel triplo  (7.24 salto in lungo - 11.24  100 mt e 22.43 sui 200 mt), tre volte campione italiano Universitario e nove volte finalista agli assoluti con tre podi (Milano 2009 - Ancona 2011 - Ancona 2012)

Il classico atleta di "capacità medie" che con dieci anni di lavoro costante ed umile arriva a buon livello![/su_note]

Articolo a cura di Giuseppe Balsamo

N.B.: ci teniamo a far notare che, essendo video amatoriali, la qualità video non è sicuramente eccellente.

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Il passo saltellato (video)

 

 

Giuseppe Balsamo

Giuseppe Balsamo

Professore | Tecnico Fidal ASA Salti
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Relazione Raduno Lombardo J/P sul salto in alto (Prof. Enzo del Forno)

27 Aprile 2015 by Redazione

In questa relazione presento il lavoro svolto dal Prof. Enzo Del Forno, intervenuto sabato 14 marzo 2015 a Bergamo, in occasione del primo raduno riservato agli specialisti lombardi del salto in alto delle categorie Juniores/Promesse.

Il riscaldamento.
Già dalla classica corsa praticata durante il riscaldamento, si può distinguere facilmente chi è capace di effettuare un appoggio del piede attivo e “rimbalzante” da chi invece ha la tendenza a “strisciare” e a correre con il baricentro basso.
E’ importante poter seguire i propri atleti sin dal riscaldamento, soprattutto i più giovani, per far si che questo momento non diventi soltanto un occasione di svago e di chiacchiere con i compagni, ma diventi parte integrante del lavoro che si andrà a svolgere successivamente.

Anche la classica accoppiata “stretching statico seguito da una serie di andature varie” eseguita dalla maggior parte degli atleti, potrebbe diventare facilmente parte integrante dell’allenamento se svolta ad esempio in maniera combinata; è importante comunque adattare ogni volta il riscaldamento al tipo di allenamento che si dovrà svolgere.

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Andature pre-seduta tecnica
Qui di seguito vengono elencati una serie di andature abbinate sia a stretching dinamico che ad esercizi di potenziamento che si possono eseguire prima di una seduta tecnica di salto:

[su_youtube_advanced url=”https://youtu.be/6FNnfsrHoSE” width=”560″ height=”440″ rel=”no”]https://www.youtube.com/watch?v=zTYwp-8hMFw[/su_youtube_advanced]

  1. Flessione del busto sulle gambe a gambe divaricate.
  2. Punta-tallone.
  3. Tacco punta molleggiato che diventa skip: curare soprattutto che il piede venga appoggiato in maniera completa e che il busto sia decontratto.
  4. Marcia: curare il movimento delle anche ( la classica “entrata di anche”) che non dev’essere finta, ma dev’essere una diretta conseguenza della spinta dei piedi a terra.
  5. Corsa di tutta pianta: qui si deve prestare molta attenzione all’appoggio del piede che non dev’essere fatto marcatamente di tallone, ma di tutta pianta; molti saltatori hanno difficoltà ad eseguire in maniera corretta questo genere di esercizio.
  6. Balzo-stop laterale con atterraggio in perfetto equilibrio: i 3 angoli (caviglia, ginocchio, anca) devono essere di 90 gradi.
  7. Saltelli a gambe divaricate con i piedi in varie posizioni; questo esercizio si può eseguire sia in posizione frontale che sagittale.
  8. Esercizio di punta-tallone “da martellista”.
  9. Rimbalzi portando le ginocchia al petto: la qualità di questo esercizio fatto pochi giorni prima di una competizione, è un valido indicatore dello stato di forma dell’atleta.
  10. Con le gambe divaricate in posizione sagittale, posizione di equilibrio con un piede appoggiato di punta e l’altro di tallone.

    con le gambe divaricate

    esercitazione n° 10

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Impostazione dello stacco

Per quanto riguarda l’apprendimento di una corretta impostazione allo stacco, ci si è soffermati maggiormente sugli esercizi eseguiti con l’ausilio di una palla medica;

  • Grande attenzione va posta nel passaggio da PU (penultimo) a U (ultimo) che non dev’essere assolutamente una caduta, ma un passaggio radente, fatto in modo tale che non ci siano mai entrambi i piedi a terra.
  • Quando l’U è a terra, il PU ha già spinto e si è già staccato da terra, ma senza aver fatto un saltello.
  • Curare che il passaggio sia radente, rapido, potente e fluido, e che il baricentro non si abbassi mai.

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La rincorsa
Per quanto riguarda la corsa, non si deve dimenticare che per saper correre in maniera efficace in curva, è necessario aver stabilizzato una corretta tecnica di corsa in piano.

  • Bisogna abituarsi a correre con lo sguardo alto sempre rivolto all’asticella e con una postura rilassata.
  • Per i giovani è importante che la partenza avvenga da fermo e non in movimento, onde evitare di fare errori durante il pre-avvio.
  • Per apprendere la giusta inclinazione del corpo durante la rincorsa, si possono eseguire diversi tratti di corsa in cerchio, oppure seguendo cerchi concentrici. Corsa in cerchio
  • L’inclinazione deve riguardare tutto il corpo e non solo il busto o la testa come spesso avviene soprattutto tra i giovani.

Una corretta pianificazione della rincorsa deve prendere in considerazione le caratteristiche peculiari di ogni atleta: chi è piuttosto veloce potrebbe utilizzare una rincorsa più ampia e una maggiore inclinazione rispetto a chi è più lento e quindi predilige una rincorsa meno ampia e quindi minore inclinazione. In entrambi i casi bisogna verificare che il piede di stacco venga posto sempre sul proseguimento della linea di corsa, onde evitare spiacevoli infortuni causati da un piede eccessivamente ruotato verso l’esterno.

Al seguente link La presentazione di Del Forno al convegno dopo il raduno.

Articolo a cura di Elisa Bettini

 

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Se sei interessato ai nostri contenuti sul salto in alto visita le seguenti pagine

  • Salto in alto
  • Salto in alto: la tecnica Fosbury

 

 

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