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Tecniche di cambio nella staffetta 4×100

15 Novembre 2016 by Redazione

Tecniche di cambio nella staffetta 4×100

Tecniche di cambio nella staffetta 4x100

L'obiettivo principale nelle staffette 4x100 è quello di trasportare il testimone dalla partenza fino all'arrivo nel minor tempo possibile, nel rispetto regolamento. Siccome l'accelerazione del ricevente è fondamentale perchè la velocità del testimone non diminuisca ad ogni cambio, il "cambio senza guardare" (o cieco) risulta  il metodo più efficace e veloce per far passare velocemente il testimone ai 4 staffettisti.

Nel cambio senza guardare, l'atleta che porta il testimone raggiunge il punto prefissato, il ricevente inizia l'accelerazione e da questo momento in poi non deve più guardare indietro, ma deve pensare soltanto ad accelerare restando pronto, al segnale del compagno, a ricevere ad un'elevata velocità e senza guardare il testimone.

Vi sono vari metodi per eseguire un "cambio cieco" veloce ed efficiente. Di seguito li descriveremo spiegando anche i pro e contro di ogni tecnica.

Cambio "da sotto" (Up sweep/Palm down)

Il passaggio da sotto, detto anche "alla francese" è uno dei metodi più antichi utilizzato molto da nazioni come Francia, Russia e Germania. Presenta queste caratteristiche:

  • Il ricevente, dopo una buona accelerazione nella zona di cambio, al segnale sonoro del portatore ("hop") distende il braccio di ricezione verso il basso-dietro con la mano aperta con il palmo rivolto verso il basso e il pollice allontanato dall'indice per creare la zona dove "inserire il testimone";
  • Nella fase d'attesa l'angolo tra busto e braccio del ricevente è acuto;
  • Il portatore, dopo l'hop, consegna il testimone tra il pollice e l'indice (che formano una V invertita) del compagno con un movimento "da sotto";
  • Al contatto col testimone il ricevente stringe la presa nella parte prossimale. In questo momento le due mani del portatore e del ricevente si toccano.

Vantaggi della tecnica "da sotto"

  • Mantenimento della tecnica e della postura dello sprint;  [su_spacer size="10"]
  • Minor perdita di velocità del testimone; [su_spacer size="10"]
  • Il porgitore arriva molto vicino al ricevente al momento del cambio, ne risulta un "cambio stretto"[su_spacer size="10"]
  • È una tecnica relativamente semplice da insegnare ai giovani

Svantaggi della tecnica "da sotto"

  • Se il passaggio del testimone non va a buon fine, la mano del ricevente non si trova in una posizione ideale per afferrarlo all'ultimo momento;
  • Vista la scarsa lunghezza del testimone, vi è la tendenza, ad ogni cambio ad avere via via minor "superficie del testimone libera" per la presa del frazionista successivo; per evitare questo è fondamentale che il primo frazionista afferri in modo corretto il testimone prima della partenza (vi sono stati casi di presa al centro del testimone);
  • Per evitare il punto sopra, il portatore deve impegnarsi per infilare il bastone in profondità nella mano del ricevente, arrivando con la mano a toccare quella del compagno al rilascio del testimone.

Come può far pensare il termine "alla francese" questa è una tecnica molto utilizzata in Francia, nazione che vanta una tradizione di staffette molto competitive e vincenti. Da ricordare che la Nazionale Francese nel 1990 stabilì il record del mondo con questa tecnica.

 

Cambio "da sopra" (Down sweep/Palm up)

Il "cambio da sopra" è una delle tecniche di passaggio del testimone più popolari (nata negli anni '60). Essendo così popolare presenta alcune variazioni a seconda delle Nazioni che lo hanno utilizzato. I punti in comune per tutti sono questi:

  • All' "hop" del portatore il ricevente, che si trova nella zona di cambio in fase di accelerazione, estende il braccio di ricezione verso dietro-alto, con il palmo della mano rivolto verso l'alto, le dita leggermente divaricate e il pollice rivolto verso il busto;
  • Il portatore, mantenendo la normale azione di corsa, estende il braccio con un'azione "circolare dall'alto verso il basso", portando il testimone sulla mano del ricevente;
  • Il portatore al passaggio deve "indirizzare" in modo preciso il testimone verso la mano dl ricevente;
  • Nel momento appena precedente il passaggio del testimone il portatore effettuerà un'azione del polso verso il basso in modo che il testimone si adatti alla scanalatura diagonale formata dalla palma estro-flessa del ricevente;

Fig. 2 Staffetta 4x100. Cambio da sopra

Fig. 2 Staffetta 4x100. Cambio da sopra

Vantaggi della tecnica "da sopra"

  • la mano può essere tenuta alta e più lontano dal busto rispetto al metodo "da sotto";
  • questo porta ad avere maggior "spazio libero" con la conseguenza di un "cambio più lungo";
  • se eseguito correttamente il ricevente passerà brevissimo tempo con il braccio esteso dietro e il cambio sarà realizzato in pochi passi;
  • il passaggio da una mano all'altra è solitamente veloce

Svantaggi della tecnica "da sopra"

  •  il "timing" e il posizionamento del testimone da parte del portatore potrebbe essere critico;
  • l'apprendimento di questa tecnica richiede maggiore tempo e pratica soprattutto per gli atleti principianti;
  • il portatore potrebbe anticipare l'azione di estensione del braccio, modificando e, spesso, rallentando la propria azione di corsa;
  • il ricevente potrebbe anticipare l'azione di estensione del braccio verso dietro-alto, modificando e rallentando la propria azione di corsa;

Errori frequenti nella tecnica "da sopra"

  • Braccio e / o mano del ricevente sono piegati al momento del cambio (andrebbero tenuti tesi ed alti verso dietro);
  • Azione a pendolo: il braccio del ricevente è raddrizzato troppo presto, prima di passare l'anca, in quanto viene oscillato in modo rigido all'indietro;

Il cambio da sotto è molto usato da Nazioni come USA, Gran Bretagna ed è spesso utilizzato con i più giovani.

 

Cambio "spinto" (Push press/Open palm)

Questa tecnica è quella che fu utilizzata dal quartetto Azzurro (Donati, Collio, Di Gregorio, Checcucci)  che agli Europei di Barcellona del 2010 si aggiudicò l'argento dietro alla Francia.

Di Mulo, il tecnico che da responsabile della Nazionale di velocità in quel periodo ed artefice del record italiano, in un suo articolo su Atletica Studi chiama il cambio spinto "tecnica all'italiana" e afferma:

" il passaggio all'italiana presenta queste caratteristiche: il braccio del ricevente, dopo l'hop chiamato dal portatore viene naturalmente disteso verso dietro-alto fino ad essere quasi parallelo al terreno, la mano ben aperta con le dita unite, sul prolungamento del braccio, con pollice ed indice rivolti verso il basso ad offrire una più ampia superficie. Il portatore, dopo l'hop, con un movimento diretto, in linea, estende rapidamente il braccio e consegna il testimone  per vie brevi, in posizione quasi perpendicolare al terreno, spingendolo nella mano del ricevente, che sentito il contatto col bastone stringe la presa afferrandolo nella sua parte distale"

  • è una tecnica che si trova "a metà strada" tra le due precedenti;
  • la "chiave" è la posizione della mano del ricevente che se posizionata correttamente permette di ricevere velocemente ed in modo naturale il testimone;

Vantaggi del cambio "spinto"

  • il portatore al momento del del passaggio del testimone riesce a mantenere un'azione di braccia simile a quella della corsa;
  • con questo metodo risulta semplice posizionare il testimone nella mano del ricevente;
  • molte esercitazioni per imparare questa tecnica possono essere imparate sia con che senza compagni di allenamento;
  • questo metodo permette di mantenere la velocità orizzontale del bastone;
  • è una tecnica che permette di mantenere la naturale azione di corsa degli staffettisti;

Svantaggi del cambio "spinto"

  • è un metodo che richiede molto allenamento tecnico e molte esercitazioni per essere appreso efficacemente;
  • c'è una tendenza ad essere eccessivamente fiduciosi e senza timori nell'utilizzo di questa tecnica; la tecnica di cambio andrebbe esercitata con estrema cura almeno una volta a settimana.

La posizione alternata degli staffettisti

Per ottimizzare la velocità del testimone, rendere il più possibile efficace i cambi e ridurre al minimo la distanza percorsa nella propria corsia, è buona norma seguire queste regole:

  • il 1° frazionista (che parte dai blocchi) tiene il testimone nella mano destra, correndo all’interno della corsia (“cambio interno”)
  • il 2° frazionista riceve il testimone nella mano sinistra e corre all’esterno della corsia (“cambio esterno”)
  • il 3° frazionista riceve il testimone della mano destra e corre all’interno della corsia (cambio interno)
  • il 4° frazionista riceve il testimone nella mano sinistra: avrà poi il solo pensiero di tagliare il traguardo nel minor tempo possibile.

Queste regole andrebbero seguite in tutte e 3 le tecniche di cambio proposte sopra!

Ti può interessare anche:

Staffette 4x100: la scelta degli staffettisti

 

 

Qual'è la miglior tecnica di cambio?

Dipende!!!

La risposta può sembrare banale, ma crediamo che non sia il tipo di cambio a fare realmente la differenza. Come abbiamo visto ogni tecnica di cambio presenta pro e contro, nessuna è perfetta.

Quello che realmente può fare la differenza è l'abilità e la sicurezza che i 4 staffettisti hanno in una specifica tecnica di cambio.

I consigli per chi si approccia nell'allenamento di una staffetta sono:

  • valutate quando sono le gare di staffetta in calendario e a quali vi interessa gareggiare;
  • trovate 6 atleti da far allenare nella tecnica di cambio (possono bastare 4 atleti, ma 2 riserve possono essere utili in caso di imprevisti);
  • scegliete la tecnica di cambio che, in base alle descrizioni precedenti, preferite;
  • programmate una progressione a medio lungo termine per migliorare in modo graduale e costante l'abilità di cambio dei vostri atleti.

 

Il consiglio più grande è non prendere esempio da questo video...

andrea_dell'angelo_ilcoach

Andrea Dell'Angelo

Sprint&Hurdles Coach | Fondatore e presidente ilCoach.net ASD
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Filed Under: 4x100 metri, News, Specialità, Sprint-Velocità Tagged With: 4 x 100, 4x100, cambi staffetta, cambio, cambio da sopra, cambio da sotto, cambio spinto, passaggio testimone, staffetta, staffetta 4 x 100, staffette, tecnica cambio del testimone

Staffetta 4×100, un metodo matematico per il cambio

26 Ottobre 2016 by Redazione

Staffetta 4×100 un metodo matematico per il cambio

 

Il seguente articolo nasce dalla collaborazione con il sito demotu.it, che aveva già portato alla pubblicazione dell'articolo "La meccanica della corsa in curva" di Furio Barba. Dello stesso autore il contributo di oggi, sul cambio nella staffetta 4x100 metri.

"La relazione di oggi si collega, idealmente, a quella dal titolo “La corsa in curva” e succede, cronologicamente, a quella dal titolo “Il rapporto tra l’inclinazione dell’atleta e l’accelerazione nella corsa”

Un cordiale saluto Furio barba

Un metodo matematico per il cambio della staffetta 4x100 m

L’argomento di oggi nasce da una sollecitazione fattami da alcuni studenti ai quali avevo mostrato come ricavavo la distanza tra il porgitore ed il ricevitore nel momento in cui quest’ultimo cominciava la sua azione di corsa. Questa relazione verterà, quindi, sugli aspetti relativi a questo argomento ed al cambio.

Lo scopo di una staffetta 4x100 metri è quello di portare, dandosi il cambio all’incirca ogni 100 metri, il testimone all’arrivo; questi passa di mano da un frazionista all’altro in una zona detta di “cambio” delimitata da due linee gialle poste dieci metri prima e dopo la distanza di frazione.

Il cambio effettuato al di fuori di questa zona comporta la squalifica della staffetta.

Per consentire una fase di accelerazione più lunga, esiste un’altra zona di dieci metri posta prima della zona di cambio, detta zona di “pre-cambio”, dove l’atleta può porsi per cominciare la sua corsa ma dove non può ricevere il testimone. (figura 1)

Staffetta 4x100. Zone di cambio

Fig. 1 Staffetta 4x100. Zone di cambio

 

Per risolvere il problema della trasmissione del testimone all’interno della zona di cambio senza che si manifestino vistose diminuzioni della velocità di quest’ultimo, sono necessari:

  • Un corretto posizionamento dei frazionisti, calcolando la distanza tra porgitore e ricevitore al momento dell’avvio di quest’ultimo affinché il passaggio del testimone all’interno della zona di cambio avvenga senza (o quasi), rallentamenti.
  • Una buona tecnica di passaggio del testimone, scegliendo la più adatta alle caratteristiche dei frazionisti ed in relazione al loro “affiatamento”. Le tecniche di passaggio sono due: la tecnica del passaggio “da sopra” e quella del passaggio “da sotto”.

 

Il ricevitore si posizionerà all’inizio della zona di pre-cambio (internamente ad essa per regolamento), ed inizierà la sua frazione di corsa quando il porgitore si troverà su un determinato punto, che da questo momento chiameremo PA (punto d’avvio); mentre egli accelererà, il porgitore, in possesso di una maggiore velocità, gli si avvicinerà fino a raggiungerlo in un determinato punto, che da questo momento chiameremo PC (punto di cambio), dove avverrà il passaggio del testimone ad una velocità molto prossima tra i due atleti, ovviamente prima della fine della zona di cambio.

Nelle seguenti tabelle sono presentate le distanze standard percorse dagli staffettisti nelle loro frazioni di corsa e quelle percorse dal testimone nelle medesime frazioni.

 

Tabella delle distanze standard percorse dagli staffettisti nelle varie frazioni di corsa

 

Frazione Distanze standard di corsa percorse dai singoli staffettisti Metri
1° frazionista dalla partenza a 5m prima della linea della zona di fine cambio 105
2° frazionista dal precambio a 5m prima della fine della zona di cambio 125
3° frazionista dal precambio a 5m prima della fine della zona di cambio 125
4° frazionista dal precambio all’arrivo 120

 

Tabella delle distanze standard percorse dal testimone nelle varie frazioni di corsa

 

Frazione Distanze standard percorse dal testimone in ogni singola frazione Metri
1° frazionista dalla partenza a 5m prima della fine della prima zona di cambio 105
2° frazionista da 5m prima della fine della prima zona di cambio a 5m prima della fine della seconda zona di cambio 100
3° frazionista da 5m prima della fine della seconda zona di cambio a 5m prima della fine della terza zona di cambio 100
4° frazionista da 5m prima della fine della terza zona di cambio all’arrivo 95

 

In generale sono utilizzati due metodi di calcolo per la sistemazione del PA.

Il primo è d’origine anglosassone che definisce “Check mark” il PA, e calcola la distanza tra il porgitore e l’inizio della zona di accelerazione del ricevitore nel seguente modo:

  1. Tempo dei primi 25 m del ricevitore = 3”24
  2. Tempo degli ultimi 25 m del porgitore = 2”25
  3. Differenza del tempo tra ricevitore e porgitore ( 3”24-2”25) = 0”99
  4. Velocità media del porgitore negli ultimi 25 m (25/2”25) = 11,11 m/s
  5. Spazio percorso dal porgitore nel differenziale tra ricevitore e porgitore (0”99*11,11) = 10,99 m
  6. Tempo di reazione del ricevitore (tempo tra percezione ed avvio) = 0”2
  7. Spazio percorso dal porgitore nel tempo di reazione (11,11*0”2) = 2,22 m
  8. Distanza tra porgitore ed inizio zona di accelerazione del ricevitore (10,99+2,22) = 13,21 m

 

Il secondo metodo è di T. Ecker, che definisce “Go-Mark” il PA, e calcola la distanza tra il porgitore e l’inizio della zona di accelerazione del ricevitore facendo il seguente esempio:

  • Per un passaggio del testimone a 5 m dalla fine della zona di cambio: ((75 * (TR – TP)) / TP
  • Per un passaggio del testimone a metà della zona di cambio: ((60 * (TR – TP)) / TP

Dove si deve intendere per TP il tempo del ricevitore su 25m con partenza da fermo, e per TR il tempo del porgitore negli ultimi 25 m.

Il risultato delle operazioni fornisce il dato nella misura anglosassone in “piedi”, per cui, per ottenere la misura in centimetri, è necessario, moltiplicarlo per l’indice di conversione 30,48.

Il valore “75” è utilizzato per cambi effettuati con atleti di un certo livello, il valore “60” è utilizzato per cambi di “sicurezza” effettuati, in genere, con atleti di non elevato livello e con i giovani.

Di seguito sono presentati due esempi di calcolo:

  • Per un passaggio del testimone a 5 m dalla fine della zona di cambio:
    1. TR = 3”35
    2. TP = 2”25
    3. Distanza tra porgitore ed inizio zona di accelerazione del ricevitore ((75*(3”35-2”25))/2”25 =

36,66 piedi; moltiplicato per il valore di conversione 30,48 = 1117,6 cm = 11,176 m

  • Per un passaggio del testimone a metà della zona di cambio:
    1. TR = 3”35
    2. TP = 2”25
    3. Distanza tra porgitore ed inizio zona di accelerazione del ricevitore ((60*(3”35-2”25))/2”25 = 29,33 piedi; moltiplicato per il valore di conversione 30,48 = 894,08 cm = 8,94 m

Il metodo di calcolo che adotto per la sistemazione del PA fa riferimento ad alcuni fattori:

  • Velocità del porgitore negli ultimi 20 m; la differenza rispetto ai 25 metri dei due Autori precedenti si basa sul fatto che è molto difficile avere un parametro di 25 m lanciati a fine gara (cioè dai 75 ai 100 m), mentre è comune prendere dei tempi “lanciati” su altre distanze, in genere dai 60 agli 80m, altre volte dai 40 ai 60m o dai 30 ai 60 m. La scelta delle distanze di “corsa lanciata”, è effettuata dal tecnico in base all’indagine che egli vuole eseguire su un determinato tratto di corsa o caratteristica dell’atleta, ed è dettata, inoltre, dalla possibilità di ripetere le prove più volte rispetto a quella di gara grazie alla loro lunghezza ridotta. La scelta di questo metodo è ricaduta su una corsa lanciata della lunghezza di 20 m, con una correzione del tempo di tale prova (vedi tabella successiva), in base alla distanza della prova ed alle caratteristiche del soggetto:
    • Il tempo della prova lanciata dai 60 agli 80 m sarà aumentato in considerazione del fatto che il soggetto è in quella fase al massimo della velocità, ma al momento del cambio essa sarà leggermente inferiore in quanto questi verrà effettuato dopo più di 100 m di corsa, e quindi in una fase di naturale rallentamento del soggetto.
    • Il tempo della prova lanciata dai 40 ai 60 m deve essere:
      • invariato negli atleti di alto livello; in quanto in questa fase essi non hanno ancora raggiunto la velocità massima e che, quindi, questa corrisponde all’incirca a quella della fase finale.
      • aumentato negli altri soggetti; ma in maniera minore rispetto alla prova dai 60 agli 80 m.

o Nei giovanissimi è sufficiente fare eseguire prove lanciate dai 20 ai 40 m ed aumentarne il tempo in quanto la velocità di questo tratto è più elevata di quella successiva ai 100 m.

 

Tabella dei valori da aggiungere al tempo della prova lanciata riferita alle caratteristiche dei soggetti

 

Tipo di prova Alto livello Medio livello Basso livello Giovanissimi
60 – 80 m + 0”1 + 0”2 + 0”3 xxx
40 – 60 m 0” + 0”1 + 0”2 xxx
20 – 40 m xxx xxx xxx da + 0”1 a + 0”3
  • Tempo del ricevitore dall’avvio al punto PC
  • Tempo di reazione del ricevitore; tempo che intercorre tra la percezione del porgitore sul PA e la messa in moto dell’atleta. Si precisa che il tempo di reazione basato su un riflesso visivo è un po’ più breve rispetto ad uno uditivo, e che il tempo di messa in moto dipende dalla posizione del ricevitore (i giovani e gli atleti poco esperti si avviano da una posizione eretta ed il capo ruotato verso il porgitore, mentre soggetti di medio livello partono accovacciati o a tre appoggi ed il capo parzialmente ruotato all’indietro; gli atleti di alto livello si avviano, in genere, da una posizione a tre appoggi e con il capo che naturalmente guarda all’indietro senza ruotarlo lateralmente).

Nelle immagini seguenti a sinistra una partenza in piedi con il capo ruotato verso il porgitore, a centro una partenza rannicchiata con il capo parzialmente ruotato verso il porgitore, ed a destra una partenza a 3 appoggi con il capo naturalmente rivolto verso dietro.

Staffetta 4x100. Partenza del ricevitore

Staffetta 4x100. Partenza del ricevitore

 

E’ possibile far effettuare un test di reazione per valutare le capacità del soggetto, e provare da quale posizione il soggetto sia capace di avviarsi nel minore tempo possibile. Il tempo di penalizzazione varia, a seconda dei soggetti, in media da 0”15 a 0”30.

  • Distanza di cambio; distanza che intercorre tra i due frazionisti nel momento in cui essi posizionano le braccia (secondo il tipo di cambio: da sopra o da sotto), per passarsi il testimone; tale distanza, a seconda del tipo di cambio e dalle capacità dei soggetti, varia circa da 0,5 a 1,2 m. Nelle immagini seguenti la distanza esistente tra “il corpo” dei due atleti nel momento del passaggio del testimone dalla mano del porgitore a quella del ricevitore; tale distanza da torace a torace arriva, in alcuni casi, a superare il metro e mezzo! E’ ovvio che essendo tre i cambi, l’importanza di questa distanza non pu assolutamente essere sottovalutata in quanto, se i passaggi del testimone dovessero essere effettuati correttamente, più di 3 metri della gara possono essere coperti dal testimone e non dai corridori.

Staffetta 4x100. Cambio USA vs. Jamaica

Staffetta 4x100. Cambio USA vs. Jamaica

 

Volendo ipotizzare il passaggio del testimone con il ricevitore posizionato 5 metri prima della fine della zona di cambio (PC), il calcolo della PA si avvale del procedimento descritto di seguito.

Si procede con la seguente ipotesi:

  1. Distanza di riferimento (dalla partenza al pre-cambio fino al PC) = 25 m
  2. Tempo del ricevitore sulla distanza di riferimento = 3”24
  3. Distanza di riferimento del porgitore; distanza della prova lanciata = 20 m
  4. Tempo del porgitore in una prova lanciata da 60 ad 80 m = 1”8
  5. Valore da aggiungere alla prova lanciata (alto livello) = 0”1
  6. Tempo totale del porgitore = 1”9
  7. Velocità media del porgitore negli ultimi 20 m della sua frazione (20/1,9) = 10,53 m/s
  8. Distanza percorsa dal porgitore nel tempo del ricevitore (10,53*3,24) = 34,11 m
  9. Differenziale della distanza tra porgitore e ricevitore (34,11-25) = 9,11 m
  10. Tempo di percezione e messa in moto del ricevitore = 0”15
  11. Distanza percorsa dal porgitore nel tempo di percezione e messa in moto del ricevitore (10,53*0,15) = 1,58 m
  12. Distanza di cambio = 1 m
  13. Distanza tra punto di avvio del ricevitore ed il porgitore (PA) = (9,11 + 1,58 + 1) = 11,68 m

 

E’ ovvio che questo valore è un dato di partenza sul quale effettuare degli aggiustamenti dovuti alle naturali variazioni delle prestazioni degli staffettisti; questo metodo, quindi, come del resto gli altri, serve esclusivamente per effettuare la “prima prova” di cambio da un determinato dato di partenza e non eseguendo alcuni tentativi di prova basati solo “su un’idea” di distanza dettata dall’abitudine o esperienza del tecnico. Il tecnico, partendo da tale dato, opererà delle variazioni dei parametri precedentemente descritti e, con la verifica di campo ed i relativi aggiustamenti, cercherà di costruire un cambio che permetta al testimone di passare di mano il più rapidamente possibile e senza rallentamenti.

Riguardo alle tecniche di passaggio del testimone, si ricorda che esse sono, fondamentalmente, due: la tecnica del passaggio “da sopra” e quella del passaggio “da sotto”.

La tecnica del passaggio “da sopra” (o metodo Francoforte), prevede che il testimone sia consegnato dal porgitore al ricevitore con un’azione dall’alto verso il basso, con il “frazionista porgitore” che dà un segnale al “frazionista ricevitore” di distendere la mano all’indietro affinché possa ricevere il testimone; l’azione del braccio del “ricevitore” passerà, quindi, da una posizione al gomito flessa, come durante la corsa, ad una distesa, ed un’azione similare compirà il ”porgitore” nell’atto di consegnare il testimone. Questi sarà passato con un’azione da parte del “porgitore” dall’alto verso il basso nella mano del “ricevitore” che sarà aperta e rivolta con il palmo verso l’alto ed extraruotato; il testimone, tenuto nella sua parte bassa, verrà, quindi, nella sua parte alta passato di mano.

In questa tecnica l’azione naturale di corsa delle braccia è alterata dall’azione di passaggio del testimone e, nel caso di mancato passaggio al primo tentativo, i due frazionisti corrono alcuni passi l’uno con il braccio disteso dietro e l’altro con il braccio disteso avanti, in condizioni non ottimali per una corsa al massimo della velocità.

Nell’immagine seguente è presentato il cambio da sopra.

Staffetta 4x100. Cambio da sopra

Staffetta 4x100. Cambio da sopra

La tecnica del passaggio “da sotto” (o metodo francese), prevede che il testimone sia consegnato dal porgitore al ricevitore con un’azione dal basso verso l’alto, con il  “frazionista porgitore” che dà un segnale al “frazionista ricevitore” di prepararsi a ricevere il testimone allontanando appena il pollice dal resto della mano affinché vi possa alloggiare il testimone che gli sarà passato senza alcuna modifica dell’azione di corsa da parte d’entrambi i frazionisti.

Il testimone passa di mano con le braccia che non modificano la loro azione con il “porgitore” che quasi tocca con la propria mano quella del “ricevitore” consegnandogli in questo modo il testimone dalla stessa parte della sua impugnatura.

In questa tecnica l’azione naturale di corsa delle braccia non varia, ed il testimone passa di mano in maniera naturale durante l’oscillazione delle stesse, con il vantaggio di mantenere invariata la velocità di corsa anche durante il passaggio del testimone e, nel  caso di mancato passaggio al primo tentativo, la possibilità di effettuarlo alla successiva oscillazione delle braccia senza variazione delle azioni di corsa. Questo tipo di  tecnica necessita di un maggiore affiatamento e di una distanza più ravvicinata tra i due  frazionisti.

Nell’immagine seguente è presentato il cambio da sotto.

Staffetta 4x100. Cambio da sotto

Staffetta 4x100. Cambio da sotto

Nelle due immagini seguenti sono presentati un esempio di cambio da sopra (a sinistra), ed uno da sotto (a destra), dove sono ben evidenti le differenze esistenti tra essi.

Staffetta 4x100. Cambio da sopra

Staffetta 4x100. Cambio da sopra

Staffetta 4x100. Cambio da sotto

Staffetta 4x100. Cambio da sotto

Una variante del cambio da sopra è il cambio “diritto-spinto” o “presa a spinta” (vedi immagini seguenti), dove il porgitore passa il testimone, tenuto quasi in posizione verticale, spingendolo in avanti contro la mano del ricevitore che lo riceve nel palmo che è rivolto verso chi sopraggiunge; in pratica il passaggio avviene con un’azione dall’alto meno accentuata e più da dietro verso avanti.

Staffetta 4x100. Cambio “diritto-spinto”

Staffetta 4x100. Cambio “diritto-spinto”

Nelle foto seguenti sono illustrati due particolari di fondamentale importanza per la buona riuscita del passaggio del testimone nel cambio da sopra: nella figura di sinistra è possibile notare la posizione distesa dell’arto superiore del ricevitore; nella figura di destra è possibile notare la posizione della mano “aperta e rivolta con il palmo verso l’alto ed extraruotato” per consentire al porgitore di passare il testimone “diritto ed inclinato in avanti” senza alcuna rotazione interna o esterna.

Staffetta 4x100. Posizione mano e braccio cambio da sopra

Staffetta 4x100. Posizione mano e braccio cambio da sopra

Nella staffetta è molto importante, ai fini del risultato finale, l’affiatamento nei cambi e quindi l’allenamento deve essere continuo e curato nei minimi particolari; errori sono spesso eseguiti da staffette composte da inesperti (in particolare modo da giovani), ma anche da atleti di livello i cui cambi sono improvvisati o frutto di poco allenamento. La Francia c’insegna che la tecnica di passaggio è curata  nei giovani e continuamente richiamata negli allenamenti affinché anche atleti con “poca esperienza reciproca” siano in grado di potere fare cambi eccellenti. Una buona sincronia nei cambi dovrebbe portare ad un risultato di circa 1”7-2” per squadre di club fino a 2”5-3” per rappresentative nazionali, in meno della somma dei singoli tempi dei quattro staffettisti sui 100 metri.

Errori più comuni da parte del porgitore:

  • Chiamare in anticipo la mano del ricevitore (il cosiddetto “Hop”). Conseguenze: corsa del ricevitore per alcuni metri con il braccio disteso dietro e quindi accelerazione non ottimale; possibile oscillazione del braccio e difficoltà del porgitore a “centrare” la mano del ricevitore.
  • Allungare in anticipo il braccio. Conseguenze: perdita di velocità per il non ottimale assetto di corsa, e possibile non raggiungimento del ricevitore.
  • Rallentare mentre si consegna il testimone. Conseguenze: se il cambio non dovesse avvenire diventerà impossibile riaccelerare e raggiungere il ricevitore.
  • In caso di partenza anticipata del ricevitore non chiamarlo per indurlo a rallentare. Conseguenze:

impossibilità a raggiungere il ricevitore prima della fine della zona di cambio.

Errori più comuni da parte del ricevitore:

  • Partire in anticipo (cioè prima che il porgitore arrivi sul punto designato). Conseguenze: non essere raggiunto dal porgitore; essere costretto a rallentare vedendo che la linea di fine cambio si avvicina ed il porgitore ancora non ha chiamato l’Hop.
  • Partire in ritardo (cioè dopo che il porgitore ha superato il punto designato). Conseguenze: cambio effettuato prima della zona di cambio (con conseguente squalifica della staffetta); essere “tamponato” o affiancato dal porgitore con conseguente difficoltà di passaggio del testimone.
  • Partire sulla linea di corsa del porgitore (cioè avere una traiettoria “avanti” e non “laterale” alla linea di corsa del porgitore). Conseguenze: essere tamponato dal porgitore; difficoltà di passaggio del testimone.

 

Alcune riflessioni sulle caratteristiche dei frazionisti della staffetta 4×100.

Una gara di staffetta 4×100 non è una somma dei tempi dei quattro frazionisti ma un assemblaggio di caratteristiche ed abilità dei singoli che devono produrre una “velocità del testimone” dalla partenza al traguardo più elevata possibile; in pratica essi devono produrre un tempo di staffetta più veloce rispetto alla somma  dei tempi dei singoli frazionisti sui 100 metri.

Assume particolare importanza al momento di scegliere i componenti della staffetta 4×100 metri ed all’assegnazione della frazione da compiere, conoscere le caratteristiche dei soggetti nella corsa in rettilineo ed in curva, considerando i parametri relativi alla ritmica del passo ed i suoi aspetti biodinamici, preferendo quegli atleti che presentano i valori migliori.

 

  1. Il primo frazionista deve essere un buon partente ed un buon corridore in curva. Come già detto nella relazione “La corsa in curva” a cui si rimanda per particolari approfondimenti sul tema, una buona prestazione in curva è funzionale a:
    1. Un passo più breve che consente di percorrere spazi minori (si possono facilmente calcolare conoscendo il numero dei passi in curva rispetto quelli della corsa in rettilineo).
    2. Un elevato livello di potenza muscolare che consenta di sopportare le maggiori spinte da esprimere in curva per opporsi alla gravità terrestre ed alla forza centrifuga.

Il soggetto da preferire è un atleta non molto alto, con ampiezza del passo minore, non munito di particolari doti di reattività e quindi con tempi di contatto un po’ più lunghi, con particolari doti di forza ed in particolare di forza esplosiva; in questo modo soggetti con queste caratteristiche riescono ad esprimersi meglio in curva rispetto ad altri atleti di pari valore cronometrico o anche più veloci in rettilineo, ma con caratteristiche antropometriche e di corsa opposte, cioè più alti, con maggiore ampiezza del passo, più reattivi, meno forti ed esplosivi. Egli correrà vicino al margine interno della curva con il testimone nella mano destra e lo consegnerà nella mano sinistra del secondo frazionista circa 5 metri prima della fine della zona di cambio e quindi percorrerà con il testimone circa 105 metri.

  1. Il secondo frazionista dovrà possedere caratteristiche di una “corsa lanciata” e “resistenza alla velocità” in quanto egli comincerà a correre fin dall’inizio della zona di pre-cambio lungo il margine esterno della corsia e riceverà il testimone nella mano sinistra circa 5 metri prima della fine della zona di cambio e lo consegnerà nella mano destra del terzo frazionista circa 5 metri prima della fine della zona di cambio; quindi correrà per circa 125 metri e percorrerà con il testimone circa 100 metri. Per tali ragioni, spesso, viene preferito in questa frazione un velocista dei 200m.
  2. Il terzo frazionista dovrà possedere caratteristiche simili al secondo frazionista in quanto le due frazioni sono simili, ma dovrà possedere in aggiunta la capacità di sapere correre bene in curva essendo questa la caratteristica di tale frazione. Egli comincerà a correre fin dall’inizio della zona di pre-cambio lungo il margine interno della corsia e riceverà il testimone nella mano destra circa 5 metri prima della fine della zona di cambio e lo consegnerà nella mano sinistra del quarto frazionista circa 5 metri prima della fine della zona di cambio; quindi correrà per circa 125 metri e percorrerà con il testimone circa 100 metri. Per tali ragioni, spesso, viene preferito in questa frazione un velocista dei 200m.
  3. Il quarto frazionista dovrà possedere caratteristiche di corsa lanciata e di “controllato ed attento agonista”, in quanto dovrà o mantenere il vantaggio o provare a recuperare lo svantaggio, correndo affiancato agli avversari senza farsi influenzare psicologicamente dalla situazione della posizione posseduta. Egli comincerà a correre fin dall’inizio della zona di pre-cambio lungo il margine esternoo della corsia e riceverà il testimone nella mano sinistra circa 5 metri prima della fine della zona di cambio e lo porterà fino al traguardo; quindi correrà per circa 120 metri e percorrerà con il testimone circa 95 metri.

 

E’ quindi compito del tecnico riuscire a capire la combinazione ottimale del posizionamento dei frazionisti per ottenere il migliore tempo di staffetta grazie alle caratteristiche dei singoli corridori; non bisogna quindi stupirsi quando si vedono staffette schierate in maniera “diversa” da come faremmo noi, la risposta è semplice: non conosciamo le caratteristiche degli atleti così come le conosce chi li allena.

Non si dimentichi che c’è chi non sa correre bene in curva, chi non è un buon partente, chi non sa porgere bene il testimone, chi non sa usare l’altra mano, chi non è molto resistente, etc., e quindi non ci si dovrebbe stupire se dovessimo vedere in altre staffette il più veloce correre in prima ed il più lento in ultima, etc.; si consideri, tra l’altro, che il primo frazionista porta il testimone per 10 metri in più del quarto e quindi, forse, con gli elementi a disposizione del tecnico, quella è la soluzione migliore. Inoltre atleti troppo emotivi possono commettere errori compromettenti il buon esito della staffetta, mentre atleti meno veloci ma più freddi ed affidabili possono assicurare un buon risultato. Alla fine l’importante è che il testimone vada veloce.

Quando si deve selezionare una staffetta, bisogna, quindi, conoscere le competenze specifiche necessarie per l’esecuzione corretta di ogni singola frazione, ed il primo passo che un allenatore deve fare è eliminare da una determinata frazione il corridore non in grado di svolgere il compito che quella frazione richiede, e quindi:

  • Un cattivo partente non pu correre la 1° frazione
  • Un cattivo corridore in curva non pu correre la 3° frazione
  • Un cattivo porgitore non pu correre la 1°, la 2°, e la 3° frazione
  • Un cattivo ricevitore non pu correre la 2°, la 3°, e la 4° frazione
  • Un atleta che non è abile con la mano sinistra non pu correre la 2° e la 4° frazione
  • Un atleta che non è abile con la mano destra non pu correre la 1° e la 3° frazione
  • Un atleta troppo emotivo non pu correre la staffetta ed in particolare la 4° frazione

Molti di questi aspetti sono evidenti, ma atleti veloci potrebbero non far parte di una staffetta proprio perché non in grado di soddisfare il compito richiesto, costringendo il tecnico a scegliere altri corridori in grado di assicurare maggiori possibilità di successo alla staffetta.

In conclusione, numerosi sono gli aspetti da considerare nella scelta dei frazionisti nella composizione della staffetta e nel suo allenamento; nella tabella  e nella figura seguenti sono riassunti i principali aspetti delle caratteristiche della staffetta 4×100 metri, fin qui descritti.

1° frazione 2° frazione 3° frazione 4° frazione
Distanza percorsa dal corridore 105 m 125 m 125 m 120 m
Distanza percorsa dal testimone 105 m 100 m 100 m 95 m
Tipo di frazione Partenza dai blocchi e curva Lanciato in rettilineo Lanciato in curva Lanciato in rettilineo
Posizione in corsia Interna Esterna Interna Esterna
Impugnatura Destra Sinistra Destra Sinistra
N° di cambi 1 consegnato 2: 1 ricevuto ed 1 consegnato 2: 1 ricevuto ed 1 consegnato 1 ricevuto
Posizione all’avvio Dai blocchi Orientato a guardare verso l’interno Orientato a guardare verso l’esterno Orientato a guardare verso l’interno

Pista

Nella foto seguente, dei giovani studenti in una gara cambiano con pochi metri d’avvio, quasi da fermi ed in piedi, mentre la tecnica della corsa della 4×100 prevede la partenza rannicchiata o a 3 appoggi del secondo, terzo e quarto frazionista; inoltre il ricevitore è voltato verso il porgitore e tutti hanno le braccia, in notevole anticipo sui tempi, già distese per il passaggio del testimone. In conclusione, c’è ancora molto da lavorare.

Fig. 6 Staffetta 4x100. Cambi giovanili

Fig. 6 Staffetta 4x100. Cambi giovanili

In conclusione c’è ancora molto da lavorare!!!

 

Il seguente è stato pubblicato in "contemporanea" sul sito www.demotu.it di Giulio Rattazzi

Prof. Furio Barba

Docente Scuola dello Sport del CONI e Scienze Motorie
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Filed Under: 4x100 metri, News, Sprint-Velocità Tagged With: 4 x 100, calcolo matematico, cambio alla francese, cambio da sopra, cambio da sotto, cambio staffetta, demotu, metodo Francoforte, staffetta, staffetta 4 x 100, staffette

Atleti in USA: Jacopo Spanò

12 Maggio 2015 by Redazione

Oggi proponiamo l’intervista a Jacopo Spanò, nato nel 95′ a Domodossola, atleta della Atletica Sandro Calvesi e della squadra dell’Università di Washington, gli Huskies, nel 2014 è stato Campione Italiano Juniores nei 200 metri ed ha partecipato ai Campionati del Mondo Juniores in Oregon 2014 , classificandosi 14° con il nuovo PB di 20″98. Il 3 maggio scorso, in un meeting in USA, il nuovo PB sui 100 metri corsi in 11″68.

 

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Ciao Jacopo, cosa ti ha portato a vivere questa esperienza all’estero?
In quarta superiore ho vissuto per 6 mesi in Utah e l’america mi aveva impressionato già allora, sopratutto per le strutture e il livello delle competizioni, e poi sono stato “recruited” da varie university.

Quali differenze hai riscontrato tra i metodi di allenamento italiani e quelli che stai affondando adesso?
Mi devo ancora abituare al cambio di metodologie: sicuramente è molto diverso da quello che facevo l’ anno scorso, mi alleno piu ore al giorno e, diciamo che il piu grande cambiamento è stata l’ introduzione dei pesi fatti seriamente con un coach che ci segue per migliorare la nostra forza ed esplosivita’.

Ci spieghi come la scuola aiuta gli atleti nella loro attività?
Ovviamente correre forte è importante ma se non mantieni una certa media, secondo le regole della NCAA, tu perdi la tua elegibility e quindi non puoi più gareggiare. Proprio per questo i coach ci tengono a far si che abbiamo buoni risultati a scuola: infatti abbiamo tutors per ogni materia e persone che ci controllano i voti settimana per settimana.

Hai avuto difficoltà ad integrarti nel sistema Universitario USA?
Diciamo che dipende molto da quello che vuoi studiare, io sto facendo ingegneria civile quindi concigliare atletica e studio è abbastanza dura, ma sono sicuro che ne valga la pena.

Consiglieresti la tua esperienza anche ad altri atleti?
Si e no. Ovviamente dall’Italia sembra tutto rose e fiori, ma alla fine penso che bisogna avere una grande passione per quello che si fa e bisogna crederci anche perche’ nei momenti di sconforto sei lontano dalle persone che hanno creduto in te in passato ed, inoltre, in america ci sono talmente tanti talenti che via te ce ne sono altri 100 che aspettano di rubarti il posto (le borse di studio nella squadra di atletica sono contate e sono uguali per tutte le universita, quindi solo i migliori poi dalla scuola superiore possono correre in college division one direi il 3%)

Atleti all’estero: cosa si può trovare all’estero, dal punto di vista dell’allenamento, che manca in Italia?
Sicuramente si possono trovare coach con molta esperienza e la cosa che rende tutto molto competitivo è che se dopo 3-4 anni  un coach non porta risultati viene licenziato: quindi ce molta pressione su di loro.
Dal punto di vista dell’allenamento ogni coach ha le sue metodologie ma, per quanto mi riguarda, noi abbiamo lavorato molto in sala pesi.

[su_youtube_advanced url=”https://youtu.be/Ksl5gZaRHYE” width=”560″ height=”440″ rel=”no”]https://www.youtube.com/watch?v=zTYwp-8hMFw[/su_youtube_advanced]

Pensi che questa esperienza ,oltre che sotto l’aspetto umano,migliori molto anche l’aspetto tecnico dell’atleta?
Io credo di no, forse perche in Italia eravamo solo io ed il mio coach e quindi eravamo “malati” per quanto riguarda la tecnica ed i dettagli. Qui ci sono veramente molti atleti e quindi non c’è piu quella ricerca o quell’ ossesione della tecnica, a parte per l’uscita dal blocco.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Ma, sicuramente vestire la maglia azzurra ed essere considerato dalla nazionale Italiana, e poi sicuramente farmi notare qui in america e qualificarmi per le finale NCAA (ci vuole un 20.85 – 20.90).

Qual’è il tuo allenamento preferito?
ahaha, penso che chiunque mi conosca un pochino sappia la risposta, indubbiamente le partenze dai blocchi.

Quale quello che ti piace meno?
Le scalinate dello stadio da football.

Hai qualche oggetto, rituale scaramantico prima/durante le gare?
Non ho nessun rituale, di solito ad inizio stagione cerco sempre di strafare e le mie prestazioni non rispecchiano il mio vero valore e penso che la cosa che mi aiuta molto è gareggiare ed acquisire confidenza con la gara.

Com’è il rapporto con il tuo allenatore? Le differenze con l’Italia?
Molto diverso, il mio coach italiano Flavio era il mio secondo papà: si parlava di tutto, si soffriva insieme e si assaporavano i bei risultati insieme anche perche Flavio lo fa per passione, non e’ il suo lavoro e quindi il rapposto era molto piu stretto.
Con coach Raul è tutto diverso, non siamo amici e c’è un po di distanza fra noi, lo stimo moltissimo come coach perchè ha allenato grandi atleti, ma dal punto di vista personale è un po carente.

Chi è, o è stato, il tuo “esempio”/idolo/mito nell’atletica?
Queste non sono nemmeno domande da fare, penso che ogni sprinter italiano abbi come esempio il grande Pietro Mennea.

 

La scheda di Jacopo in Italia

La scheda di Jacopo alla Washington University

 

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