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Intervista ad Asbel Kiprop

30 Luglio 2015 by Redazione

Intervista Asbel Kiprop, mezzofondista keniota campione olimpico dei 1500 metri piani a Pechino 2008 e Campione del Mondo nel 2011 e nel 2013. Recentemente, al Meeting di Montecarlo della Diamond League, ha corso il 3° miglior crono della stroria dei 1500 metri (3’26″69). Ecco gli altri suoi record:

[su_table]

Outdoor
Performance Place Date
800 Metres 1:43.15 Monaco (Stade Louis II) 22 JUL 2011
1000 Metres 2:17.38 Ostrava 26 MAY 2015
1500 Metres 3:26.69 Monaco (Stade Louis II) 17 JUL 2015
One Mile 3:48.50 Eugene, OR 07 JUN 2009
3000 Metres 7:42.32 Torino 08 JUN 2007
Indoor
Performance Place Date
800 Metres 1:47.25 Stockholm 10 FEB 2010
1500 Metres 3:42.4 New York (MSG), NY 29 JAN 2010
One Mile 3:58.03 New York (MSG), NY 29 JAN 2010

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Ciao Asbel, al Meeting di Montecarlo hai corso il 3° miglior tempo della storia nei 1500 metri. 3’26”69 il crono finale. Sicuramente grande tempo in previsione dei Mondiali di Pechino. Può bastare questo tempo per vincere il titolo?
È un buon tempo ma non sarà garanzia di vittoria. Il campionato del mondo è diverso dalle gare di Diamond League, al mondiale ci sono i turni, batterie, semifinali e finale, nei meeting si corre in gara secca con l’aiuto delle lepri.
Sarà importante qualificarsi, passare i turni e poi fare il proprio meglio.

Quali sono gli atleti che ai Campionati del Mondo possono metterti in difficoltà?
Qualsiasi atleta che raggiunga la finale ha il potenziale per vincere. Non bisogna sottovalutare nessuno.

Chi è il tuo miglior amico nell’’atletica leggera?
Andrew Rotich, il mio training partner e lepre fidata nei meeting, anche a Monaco ha lanciato la gara nei primi due giri con passaggi perfetti 53”78, 1’50”.

E il tuo più grande rivale?
Il Gibutiano Soulemain, non ha mai paura della gara, spinge in ogni situazione, non marca a uomo come fanno altri.

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Qual è stato il tuo più grande successo?
Vincere due volte il Campionato del Mondo nel 2011 a Daegu e nel 2013 a Mosca.

Qual è stata la tua più grande delusione?
L’infortunio per stiramento ai Giochi Olimpici di Londra 2012

Ti alleni da anni con i tecnici del gruppo Rosa&Associati, sicuramente tra i migliori al mondo. È un rapporto soltanto sportivo o ormai siete legati anche da un rapporto di amicizia?
Sono allenato da David Letting, che collabora con il dottor Rosa da più di 20 anni.
Praticamente, per me, è come una seconda famiglia 🙂

Negli ultimi anni hai gareggiato su tutte le migliori piste del mondo. Qual è secondo te il vero tempio dell’atletica
Lo
Stadio Louis II di Montecarlo (Monaco)…

Con te si allenano altri atleti Kenyani. In previsione dei Campionati del Mondo, chi ci consiglieresti di tenere d’occhio?
Eunice Sum!!!

Ti capita spesso di venire in Italia ad allenarti. Cosa ne pensi del nostro paese?
È un gran paese, mi trovo bene e soprattutto avete delle buone strutture sportive come il campo di Chiari dove svolgo i miei allenamenti quando soggiorno in Italia.

Qual è l’allenamento che preferisci?
I lavori in pista specifici

Qual è l’allenamento che gradisci meno?
Gli allenamenti invernali

Quale consiglio daresti ad un giovane atleta che vuole praticare il mezzofondo?
Trovare un obiettivo e non perdere mai le ambizioni.

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Ringraziamo Asbel per la disponibilità, Stefano Cugusi per la traduzione delle risposte e il gruppo Rosa&Associati per averci dato la possibilità di fare qualche domanda ad un grande campione del mezzofondo internazionale.

sconosciuto

 

 

Filed Under: Interviste Tagged With: 1500 metri, asbel kiprop, iaaf diamond league, intervista asbel kiprop, kenya, rosa associati, rosa&associati, stefano cugusi

Intervista a Yassine Rachik

7 Luglio 2015 by Redazione

Yassine Rachik, atleta della 100 Torri Pavia, di origini marocchine, nella sua carriera ha collezionato ben 26 titoli italiani (11 secondi posti) in distanze che vanno dai 1.500 metri ai 21 chilometri della mezza maratona. . Yassine, che il 13 giugno ai Campionati Italiani Promesse ha conquistato l’ennesimo titolo Italiano nei 5000 metri, 2 giorni dopo, il 15 giugno, è finalmente riuscito ad ottenere la cittadinanza italiana che, come ci dice lui, insegue da quando è cadetto. E 15 giorni dopo ha ricevuto la convocazione per vestire la Nazionale Italiana di Atletica agli Europei Under 23 di Tallin.

Ecco la nostra intervista a Yassine

PROFILO YASSINE RACHIK – ATLETICA.ME

1) Finalmente Italiano, e finalmente la maglia azzurra. Quanto aspettavi questo momento?
È da quando sono cadetto, quando ho vinto il mio primo titolo italiano, che cerco di ottenere la cittadinanza. Se la risposta alla domanda presentata da mio padre fosse arrivata nei tempi dovuti, sarei già cittadino, come i miei fratelli, ma ci hanno messo quattro anni a rispondere: quando papà è diventato cittadino io avevo già compiuto i 18 anni. I miei fratelli invece sono diventati italiani insieme a lui, perché minorenni. Io sono cresciuto qui, ho iniziato a correre qui, ho frequentato le scuole in Italia, tutti quelli che mi hanno aiutato sono qui, non vedo l’ora di poter indossare la maglia Azzurra. Era da tanto che sognavo questo momento.

2) Sono ormai due stagioni che stai vincendo praticamente tutto. I Campionati Italiani su pista e molte gare su strada, Quale preferisci correre?
Sinceramente preferisco correre in pista, anche se mi piace mettermi alla prova su varie distanze*. Mi piacerebbe però provare a correre i 1500 metri per qualche anno in maniera seria. Io amo correre anche le distanze lunghe, ma vorrei mettermi alla prova sui 1500 per creare una buona base, poi passerò alle distanze più lunghe.

* agli ultimi Campionati Italiani Promesse, a Rieti, Yassine ha gareggiato nei 5000 metri, vincendoli, e nella 4×400 della 100 Torri Pavia. In inverno è facile vederlo nelle gare di cross e su strada, fino alla distanza della mezza maratona

3) Complimenti per il PB (8’02″91) nei 3000 metri fatto a Nembro, sei andato davvero forte e ci è mancato poco che non sei sceso sotto gli 8′
Grazie, è stata una bellissima gara, ma in ogni caso credo si possa migliorare ancora.

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4) Qual’è il tuo allenamento preferito?
Preferisco gli allenamenti nei quali corro al ritmo del fondo lento, perchè sono meno faticosi, ma in realtà non ho nessun allenamento preferito. Ogni allenamento è comunque importante e se la pensi in questo modo anche quelli più difficili li fai volentieri.

5) Quale quello che ti piace meno?
Quelli più faticosi, non amo particolarmente le ripetute lunghe, ad esempio quelle sui 2000 metri, fatte a dei ritmi molto tirati. Le prove troppo tirate e i lavori lattacidi li soffro un pò di più, ma come ho detto prima ogni allenamento ha la sua importanza, deve piacere per quello.

6) Chi è il tuo allenatore e qual’è il suo rapporto con lui?
Mi allena Alberto Colli, allenatore della 100 Torri, che segue anche Sara Dossena. Con lui ho un ottimo rapporto.

7) Essendo di origine marocchina e di religione Musulmana, una volta all’anno devi fare il Ramadan. Come riesci a gestire gli allenamenti e le gare con il fatto di dover digiunare (e non bere) durante il giorno?
Non è sicuramente facile per un atleta fare il Ramadan, ma si può fare: io fin’ora mi sono sempre allenato bene ed ho pure gareggiato, a volte anche facendo PB. Qualche problema, per la mancanza di cibo ed acqua, certamente non manca, ma bisogna imparare a gestirsi al meglio.

8) Hai qualche oggetto, rituale scaramantico prima o durante le gare?
Non sono scaramantico. Prima della gara cerco di mangiare bene e di non fare cose che potrebbero compromettere la mia forma fisica. Il mio segreto prima di ogni gara è quello di farmi fare un massaggio 1-2 giorni prima. Per me è davvero fondamentale questo, mi fa arrivare pronto alla gara che devo affrontare. Un buon massaggio è “il mio rituale pre-gara”.

9) Atleti all’estero: cosa si può trovare all’estero che manca in Italia?
La differenza principale è nell’organizzazione delle gare. All’estero le gare di mezzofondo sono tirate e per me questo è una cosa positiva. Nei meeting fuori dall’Italia, nelle prime serie (quelle degli atleti più forti) vengono sempre messe a disposizione le “lepri” e questo mette gli atleti in condizione di fare risultati migliori. In Italia capita spesso di doversi tirare la gara da soli..

10) Chi è, o è stato, il tuo “esempio”/idolo/mito nell’atletica?
Gli idoli sono tanti. El Guerrouj è stato per me un grande atleta. Lui faceva i 1500, la distanza che vorrei correre bene adesso. Poi c’è Stefano Baldini, che ha fatto grandi cose e poi ha vinto la maratona, distanza che sogno di correre, anche se più avanti, non ora sicuramente.

11) Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Il primo obiettivo, al quale manca davvero poco, sono gli Europei Promesse a Tallin. Spero di fare bene al mio esordio con la maglia della nazionale. Purtroppo però, non ho potuto prepararli veramente bene in quanto ho saputo che sarei potuto diventare italiano solo un mese fa, e comunque non ne ero perfettamente certo… e quindi ho continuato ad allenarmi come da non convocabile. Se avessi avuto la cittadinanza prima avrei potuto gestire diversamente gare ed allenamenti, con 2-3 mesi di preparazione per arrivare in forma agli Europei.
Poi ci sono i Mondiali ad agosto, e chissà, ora che sono italiano ho un grande obiettivo per il prossimo anno, provare ad andare a Rio per le Olimpiadi.

12) Fin’ora hai vestito la maglia della 100 Torri Pavia. Cercherai, ora che sei Italiano, di entrare in un gruppo sportivo militare?
Certamente, entrare in un gruppo militare significa poter fare l’atleta a tempo pieno, vivere facendo atletica. Penso possa fare la differenza anche in termini di risultati, anche se l’entrata nel gruppo non significa sentirsi arrivati, anzi è un punto di partenza per fare meglio. Poi tengo a precisare che io, ma anche altri atleti, ho gareggiato fin’ora per una società civile e devo dire che i risultati non sono mancati. Se ci si impegna e ci si allena bene i risultati vengono anche senza essere un atleta militare. Ringrazio la 100 Torri per il supporto dato in questi anni.

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Le nostre altre interviste

Giulia Riva e Marco La Rosa

Giulia Curone e Marinella Signori

Benedetta Cuneo

Eleonora Gatti (dall’Australia)

Jacopo Spanò (from USA)

Joyce Mattagliano e coach (from USA)

Luca Cacopardo (from USA)

 

 

 

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