Chi ci segue da tempo lo sa che siamo estremamente appassionati di sprint contro resistenza.
Negli ultimi anni abbiamo utilizzato con i nostri atleti traini, slitte, elastici, isorobic e salite (che forse però non dovremmo chiamare sprint contro resistenza, ma se volete ne parliamo in un altro articolo)
Abbiamo organizzato 4 corsi di formazione in presenza sul tema, partecipato ad un corso di formazione in Svezia e siamo stati i primi a parlare in Italia (ormai 5 anni fa) della supersonica 1080.
Proprio la 1080 è sempre stato un “sogno” poco realizzabile dovuto all’enorme costo di acquisto, alla praticità di uso non ideale e alla sua scarsa portatilità.
Ma tutto torna e la nostra 1080 in qualche modo ci è arrivata a casa, o forse in qualche modo siamo andati noi a prendercela.
La 1080 de ilCoach si chiama “Sprint Resister” ed è stata realizzata dall’azienda YoYo Sprint dopo aver letto il nostro articolo Alla ricerca del traino perfetto
Il percorso che ci ha portato a sviluppare la “nostra” macchina per sprint controresistenza a cavo è stato lungo.
Nei primi mesi del 2020 infatti ci arrangiavamo molto bene con il traino, un bel foglio di excell preparato dall’Ing. Tommaso Finadri e tanta ghisa sulla slitta.
Ma la primavera del 2020 come è noto ha cambiato i piani di molte persone…
Con il lockdown, il semi lockdown, le piste aperte e chiuse a singhiozzo si è creata l’esigenza di procurarci un attrezzo agile, trasportabile in bicicletta, accessibile ovunque e che non dovesse essere sanificato, sterilizzato e decontaminato come i dischi delle nostre palestrine.
Questo attrezzo si chiamava Isorobic di Exergenie e proprio da un video su questo attrezzo è nata la prima chiacchierata con Mirco di Sport Spin Up.
E ormai, dopo più di un anno che stiamo utilizzando la “Sprint Resister”, dopo aver testato e ritestato, svolto numerosi allenamenti e passate diverse ore al telefono con Mirko (la mente dietro questo attrezzo), crediamo che sia venuto il momento di parlarne in un articolo.
La Sprint Resister è un attrezzo a cavo (come la 1080) per effettuare sprint contro resistenza.
In questo articolo voglio parlarvi di quelle che sono le caratteristiche, i pregi e qualche accorgimento per evitare inconvenienti nell’utilizzo di questo attrezzo davvero SMART.
Prima di iniziare voglio però dare il giusto merito a chi ha creduto davvero tanto in questo “giocattolo” e che nei mesi scorsi ha effettuato un lavoro enorme di test, esperimenti (a volte un po’ folli, Mirko si metterà a ridere..), calcoli matematici e su fogli excel per comprendere sempre di più di questa attrezzatura, Andrea Uberti.
Il 95% di quanto scrivo in questo articolo è dovuto a quanto mi ha insegnato Andrea, dopo aver testato la Sprint Resister con fotocellule, video analisi, dinamometri e facendo confronti con l’Exer-genie, il traino e le slitte, rompendo le scatole ad allenatori, ingegneri e biomeccanici.
Tanto che forse oggi la 1080 la sapremmo utilizzare e capiremmo qualcosa dei dati che ci restituisce.., che per noi 5 anni fa sarebbero stati inutili.
E come spesso succede, proprio ora che sapremmo come utilizzarla.., probabilmente non ne abbiamo più bisogno.
La Sprint Resister è un attrezzo a cui siamo molto affezionati, ma sappiamo anche noi che è un attrezzatura diversa dalla 1080.
Nel bene e nel male.
Quello che infatti ci piaceva tantissimo di attrezzi come Sprint Resister e Isorobic era la possibilità di metterselo a tracolla e portarselo per il riscaldamento per le gare.
Per fare un paragone potremmo dire che per fare un giro in una bella città ci potete andare con una Rolls Roice o con una Vespa.
La sprint resister è la Vespa. Che a volte può essere anche la scelta migliore.
Oppure per descriverla vi potrei raccontare la storiella (vera o falsa che sia) della corsa nello spazio fatta dagli astronauti americani o quelli sovietici.
Gli esperti della Nasa sembra abbiano speso migliaia di dollari in una ricerca che consentisse alle penne ad inchiostro di scrivere nello spazio, in condizioni di assenza di gravità. I sovietici optarono per la matita. La sprint resister è la nostra matita. E scrive benissimo.
Come accennato sopra la Sprint Resister è una attrezzatura a cavo che permette i così detti movimenti di di "tirata" (pull).
A differenza del traino che da una grande resistenza iniziale ma poi il carico per via della velocità che acquisisce la slitta diventa sempre meno "pesante", la sprint resister come le altre attrezzature a cavo (1080 e exergenie) presenta una resistenza costante durante tutta la prova.
Questo è un vantaggio se si vuole mantenere il carico di allenamento per tutta la distanza della prova stabilita.
Il carico è poi effettivo per l'intera prova, nel senso che la sprint resister rispetto ad un traino (soprattutto a carichi medi e bassi) è meno suscettibile a forze laterali, balzi, salti e spostamenti che compromettono il carico effettivamente tirato.
Per farvi comprendere il punto mi piace condividere questo video del coach Svedese Håkan Andersson che mette in comparazione uno sprint con traino e uno sprint con DynaSpeed di MuscleLab (la 1080 europea):
"Non necessario ma buono a sapersi....Sulla nostra pista, 45 kg di carico verticale sulla slitta equivalgono a una resistenza orizzontale media di 32 kg su una distanza di 20 m con DynaSpeed. Con la slitta resistiva le Forze oscillano immensamente ad ogni passo anche se (0-800N) disturbano seriamente il ritmo del corridore." Håkan Andersson
Anche noi negli ultimi mesi abbiamo testato tramite dinamometro le forze espresse negli sprint con traino e con Sprint Resister e ci siamo resi conto che effettivamente i due attrezzi fanno un lavoro diverso.
Il traino presenta un carico estremamente incostante e oscillatorio rispetto alla sprint resister.
Nelle due immagini seguenti potete vedere le misurazioni effettuate con un dinamometro bluetooth. La prima immagine è il traino e la seconda la sprint ressiter.
La sprint resister ha un costo che si aggira tra i 300 e i 600 euro, in base alla versione che si decide di acquistare. Sinceramente no so quanto costano attualmente la 1080 o la Dyna Speed ma per la prima nel nel 2018 ci avevano fatto un preventivo di 19700$.
Si tratta di una cifra sicuramente più abbordabile per qualsiasi allenatore, società sportiva o anche da un atleta estremamente appassionato.
Una cifra più simile al cugino Exer-Genie o a un traino (anche se poi il traino necessita di un costo extra dato dai pesi)
L'ho voluto sottolineare nel titolo di questo paragrafo.
Noi l'abbiamo portata a Siracusa e a Barcellona, caricata in aereo in una normale valigia da 15kg (la vediamo in azione sulla pista della città spagnola nel video sotto!)
Infatti il peso è abbastanza contenuto (poco più di 3kg), se pensiamo che un traino medio pesa tra i 7 e 10kg.
Certo anche il traino volendo si può caricare in auto ma poi bisogna essere sicuri che nella pista dove ci si allena ci siano i pesi da caricare.
Dopo averci preso la mano e con qualche accorgimento la Sprint Resister si posiziona ed è pronta da usare in 3'.
E' possibile fissarla ad un palo o ad una siepe. Oppure l'azienda ha tra gli accessori la comoda "Sprint Block" per fissarla aggiungendo dei dischi da palestra, o utilizzando i picchetti in dotazione, senza utilizzo di pali.
Può sembrare scontato, ma un attrezzo super-galattico come la 1080 per funzionare necessita di una rete elettrica, con tutti i problemi del caso (soprattutto col caro bollette attuale..)
E questo fa una grande differenza anche in caso di pioggia (come vedremo nel dettaglio nel punto 6)
In rete ci sono anche dei video della 1080 attaccata al generatore a gasolio
Questo è poco ecologico e, per chi è sensibile al rumore, estremamente fastidioso.
Uno dei problemi del traino o della slitta, soprattutto pesante, è che nel tempo (e nemmeno troppo lungo) porta ad un consumo della pista.
Le attrezzature a cavo come 1080, sprint resister e exer-genie hanno il vantaggio di non rovinare la pista e nessuna superficie dove vi allenate.
Lo diciamo da sempre ai nostri corsi sugli Sprint contro resistenza.
Uno dei problemi della determinazione del carico da utilizzare sul traino è che poi questo è suscettibile al meteo.
Infatti la slitta scivolerà molto più velocemente a parità peso caricato se la pista è bagnata o ghiacciata, rispetto allo stesso carico con una pista completamente asciutta.
La stessa cosa avviene se un atleta si allena in varie piste: ogni pista ha un attrito diverso e la slitta potrebbe scorrere in modo diverso a seconda del tipo di pista. Discorso analogo se l'atleta utilizza due traini diversi, che potrebbero avere un attrito diverso).
Questo può portare a differenze, a volte enormi, tra un allenamento e l'altro se non si impara e tenerne presente come spieghiamo ai nostri corsi.
Ma la sprint resister toglie questo problema, perché il cavo è meno suscettibile a variazioni di carico rispetto ad un traino.
Se invece usate una 1080 o una DynaSpeed, che appunto funzionano con la rete elettrica, è molto facile che vi alleniate al caldo o in un’ indoor. Se lo fate ma siete all’aperto forse dovreste riconsiderare l’ordine delle priorità di investimento e, fermo restando la poca opportunità di attaccarsi alla rete elettrica all’aperto in un giorno di pioggia, a quel punto al vostro corredo oltre a prolunga e generatore dovrete aggiungere un gazebo impermeabile.
Uno degli obiettivi degli sprint contro resistenza è aumentare la componente orizzontale delle forze espresse al terreno dall'atleta per migliorare l'espressione di forza e potenza orizzontali.
Per fare questo più il cavo è orizzontale e meglio è.
Traini con cavi molto corti portano ad avere componenti orizzontali estremamente ridotte, riducendo i vantaggi degli sprint contro resistenza.
Le attrezzature a cavo come 1080 e sprint resister non hanno questo problema.
Inoltre la sprint resister, essendo molto maneggevole può essere fissata più alta o bassa a seconda delle esigenze, variando così il vettore della forza espressa.
Non solo.
Le attrezzature a cavo possono riportare anche alcuni dati.
Nel suo piccolo anche la Sprint Resister lo fa restituendo velocità massima e media (e probabilmente ci saranno novità!).
Questi dati sono tanto più precisi quanto meglio è posizionata l’uscita del cavo.
Giusto per capirci e per semplificare: se voi corrette e la fune è posizionata in basso formate un triangolo e il vostro avanzamento orizzontale è dato dal cateto. Ma con il cavo voi state misurando l'ipotenusa.
Ho sempre eseguito camminate, marce e balzi anche con il traino, ma la sprint resister avendo una resistenza costante è molto più funzionale per queste esercitazioni.
Per quanto riguarda le camminate questa costanza di carico "non da tregua" all'atleta che deve continuare a mettere forza a terra per avanzare.
Con i lavori di balzi è ancora meglio. Non so se vi è mai capitato di far eseguire un balzo col traino: questo inizia ad impennarsi, sbandare, oscillare. Ecco queste sono tutte forze "andate perse" e non utilizzare dall'atleta. Cosa che non succede con la sprint resister.
Andrea Uberti ha stressato talmente tanto Mirko che dalla versione a 6 resistenze siamo passati a quella da 9 per arrivare alla versione da 19 resistenze (con intervalli da 2kg) che permette di fare sprint con 2,6,8,10,12,14,16,18,20,22,24,26,28,30,32,36 kg.
Da far notare che carichi indicati sono di "forza orizzontale" ed equivalgono a carichi (in kg) maggiori messi su una slitta o un traino (dove il carico è verticale).
Infatti 1kg sulla sprint resister equivale a circa 2,5 kg su un traino che scorre su una pista asciutta.
Quindi per fare 2 calcoli:
In realtà ad oggi Andrea ha una versione "prototipo" che arriva fino a 40kg. Ma di questo ne parleremo in un altro articolo!
Per chi è appassionato come noi di numeri e dati, alla versione base base, l'azienda permette di aggiungere un sensore che misura la velocità media e la velocità massima della prova in km/h.
Lo Speed Sensor è un ciclocomputer che permette di dare un'indicazione riguardo la velocità dell'atleta.
La velocità massima permette di fare delle valutazioni sulla prova dell'atleta ma soprattutto dando un feedback all'atleta permette motivarlo ad ogni prova per cercare di "migliorarsi" rispetto a quella precedente.
Sempre a livello motivazionale è un'ottimo stimolo anche quando due atleti si trovano a sprintare con lo stesso carico. Avere un feedback sulla velocità massima permette di sfidarsi a vicenda.
SPEED SENSOR verifica in tempo reale la velocità di corsa dell'atleta, memorizza il dato migliore e permette, quindi, di creare challenge tra gli atleti.
La 1080 da questa funzione in modo elettronico. Con la sprint resister bisogna aprire o chiudere le molle che danno resistenza in modo manuale.
Per capirci se l'atleta effettua una prova di 30 metri l'allenatore può decidere di mettere un carico alto per 5 metri, dai 5 ai 15 metri riduce la resistenza portando ad un carico medio e dai 15 ai 30 metri riduce ulteriormente il carico fino ad una resistenza leggera.
Questo permette di lavorare su vari spettri dell'accelerazione in una sola prova.
Pur non essendo un grande amante della supervelocità, forse perchè non l'ho mai utilizzata e quindi non la conosco, molti allenatori di alto livello la utilizzano.
La super velocità può essere considerata il tassello mancante, o la ciliegina sulla torta per tutti gli atleti di alto livello. Un mezzo sicuramente da utilizzare con atleti esperti e da modulare in modo saggio e con le dovute precauzioni.
E per quanto possa sembrare un mezzo pionieristico da sempre gli allenatori di velocità ne parlano e cercano di sfruttarla.
Da quanto si racconta Vittori utilizzava la carrucola doppia (due atleti agganciati l’un l’altro con un cavo, il primo corre sovraccaricato in quanto traina il secondo che corre in supervelocità) e un mulinello con frizione da pesca montato su una moto (la versione anni 80' della 1080...)
Il primo è un sistema che già avevamo testato qualche anno fa come si può vedere in questo video:
Nel libro di Tom Tellez Sportspeed, la cui prima edizione è del 1988, vi è un intero capitolo (15 pagine) dedicato alla supervelocità dove l'allenatore americano spiega pregi e difetti del metodo, di diversi sistemi per allenarla e anche come inserirla negli allenamenti.
Insomma, il marketing di aziende ed atleti importanti riporta alla ribalta e rende "nuovo" anche quello che esiste già da tempo, magari in forme e confezioni diverse.
Recentemente abbiamo poi visto il Campione Olimpico Marcell Jacobs utilizzare lo “Scudo Aerodinamico”, un dispositivo progettato e realizzato dall' Istituto di Scienza dello Sport del CONI per consentire agli atleti della velocità, ma non solo, di correre con minor resistenza aerodinamica mettendosi in scia ad un’autovettura che traina un grande carrello/cabina, il vero e proprio scudo.
Anche Dynaspeed e 1080 danno la possibilità di essere trainati a velocità prestabilite.
Scudo e 1080 sono ovviamente soluzioni costose, più alla portata dei Comitati Olimpici nazionali o degli atleti di élite, come ad esempio Dafne Shippers (due volte campionessa del mondo e argento olimpico a Rio 2016 sui 200mt) e Christian Taylor (2 ori olimpici e 4 ori ai mondiali nel salto triplo), che nel video, assieme all’allenatore Rana Reider, utilizzano in allenamento il 1080 Sprint.
https://youtu.be/TMUfQQvjFUc
Queste sono però soluzioni poco sostenibili per normali società sportive e allenatori di provincia.
L'azienda YoYoSprint però mette a disposizione un accessorio che con un costo molto sostenibile permette di effettuare la super-velocità su tutte le piste di atletica.
Se non sono un super amante della super velocità in senso stretto, quella che porta gli atleti a correre oltre i propri limiti, quello che mi piace di questo sistema è che può essere utilizzato per insegnare all'atleta la decontrazione a velocità sub-massimali in cui l'atleta è trainato.
Oppure è possibile lavorare con saltatori in lungo o triplo con rincorse ridotte ma a velocità simili o leggermente superiori a quelle che si hanno in gara con rincorse complete, un vantaggio che permette di allenare meglio alcuni aspetti dello stacco anche con rincorse a 6-8 appoggi.
Credo che la sprint resister per come utilizzata in questi 12 mesi sia un attrezzo estremamente utile, versatile ed intelligente.
Ad un costo ragionevole permette di allenare gli sprint contro resistenza su erba, asfalto e pista e con varie condizioni meteo.
La resistenza costante permette di allenare in modo migliore le varie fasi dell'accelerazione rispetto ad un traino.
Se dovessi avere il budget di una Federazione o di una squadra di calcio di Serie A probabilmente acquisterei 1 1080 o DynaSpeed per fare le valutazioni e testare gli atleti (e per fare le foto per i social..) e 4-5 sprint resister per far effettivamente allenare gli atleti in qualsiasi condizione meteo.
Se volete maggiori informazioni su costi e accessori della sprint Resister contattare l'azienda dal loro sito.
Per tutti gli amici de ilCoach è previsto uno sconto del 10%
Di Andrea Dell'Angelo
Presidente ilCoach.net ASD
Sprint&Hurdles Coach
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